giovedì 10 dicembre 2009

Centrali a carbone e facce di bronzo


ENEL ha richiesto a Greenpeace un risarcimento di 1,6 milioni di euro per presunti danni derivati dalle azioni dimostrative condotte dall'organizzazione ambientalista dal 2006 al 2009. Il valore intimidatorio della richiesta si comprende sapendo che il bilancio di Greenpeace (che si sostiene solo attraverso sottoscrizioni di privati cittadini, e non accetta finanziamenti nè dallo stato, nè da aziende, nè da partiti politici) è di 3,5 milioni. Principali fonti di danni per l'azienda elettrica sarebbero state due azioni condotte nella centrale di Brindisi nel 2007 e nel 2009; motivazione: a causa delle proteste, la centrale avrebbe lavorato bruciando olio combustibile anzichè carbone, con minore profitto. Minore profitto per ENEL, ma maggiore profitto per noi tutti, poichè in tal modo produceva il 20% in meno di CO2. Infatti, nella sentenza del TAR di Lecce che assolveva una dozzina di attivisti di Greenpeace banditi dal territorio di Brindisi come "socialmente pericolosi", è scritto: "l'azione di Greenpeace appare come reazione alla violenza inquinante cui è sottoposto il contesto ambientale..."
Nel calderone degli 1,6 milioni di danni, vengono addebitati a Greenpeace anche 1365,75 Euro che ENEL avrebbe speso per la rimozione della scritta "No carbone" dalla ciminiera della centrale di Porto Tolle (RO) nel dicembre 2006. Avranno cancellato la scritta con il pennellino del bianchetto ? E per quanto mi riguarda la scritta poteva benissimo rimanere lì dov'era: Porto Tolle è nel delta del Po, parco naturale e una delle rare zone umide dove sopravvivono decine di specie di uccelli che in pochissime altre parti della fascia temperata della Terra riescono ancora a trovare habitat non devastati dall'uomo. Avete idea di quanto ci stia bene in un contesto del genere una centrale a carbone ?
Per avere un quadro di prima mano sulle istruttive vicende della centrale di Porto Tolle, vi suggerisco di consultare l'archivio di www.lavocetta.blogspot.com (donde è tratta la foto).

Il maggiore produttore di CO2 in Italia è ENEL (44,4 milioni di tonnellate/anno).
ENEL in questi giorni è presente alla Conferenza sul clima di Copenhagen per promuovere la sua "linea verde".
Complimenti.

Nessun commento:

Posta un commento