mercoledì 12 ottobre 2011

Anniversari - 12 ottobre 1492 (3)


Se qualcosa accade, vuol dire che esistevano i presupposti perchè accadesse; ma ciò che non accade non necessariamente sarebbe stato impossibile. In molti casi, gli episodi della nostra storia (questo vale sia per la Storia dei libri, sia per le nostre vicende individuali) sono stati una sola delle molte possibilità che avrebbero potuto ugualmente verificarsi, e quale delle alternative eventuali ha avuto effettivamente luogo non sarebbe stato prevedibile a priori. E di solito ci è molto difficile immaginare quale strada avrebbe preso il corso della storia successiva se in una particolare occasione gli eventi avessero assunto una piega diversa.
Ciò non vuol dire che tutto avviene a caso; la storia segue, di solito, regole generali di cause ed effetti; ma quelle regole di solito portano a ventagli più o meno ampi di eventi possibili, uno solo dei quali si verifica in concreto, tra molti altri altrettanto plausibili.

Certamente, a volte anche il puro caso scompiglia le carte, e a volte scelte ponderate portano con sè conseguenze collaterali non prevedibili.
Nel viaggio di Cristoforo Colombo verso occidente alla ricerca del Cipango e del Catai, non solo la casualità, ma addirittura errori grossolani ebbero un ruolo determinante. Una stima straordinariamente precisa della circonferenza della Terra (40000 km) esisteva già dal 200 a.C., ad opera del matematico e astronomo egiziano Erastotene; in Europa nel medioevo circolavano però misure meno precise ed inferiori (32000 km). Colombo prese il valore in miglia arabe (1,83 Km) come espresso in miglia latine (1,24 Km) arrivando a sottovalutare la circonferenza della Terra a soli 25000 km. In più, sovrastimò l'estensione dell'Asia in senso est-ovest, fino ad ipotizzare il Giappone a meno di 4000 km dall'Europa, anzichè i 20000 km reali. Se non avesse inciampato nell'America proprio alla distanza "giusta" il suo equipaggio sarebbe morto di fame. Questa somma di errori fortunati ha fatto nascere molte congetture sul fatto che in realtà Colombo sapesse già dell'esistenza di una terra a quella distanza nell'Atlantico ed abbia "aggiustato" le misure per ottenere il finanziamento del viaggio: la leggenda del racconto del naufrago, quella delle mappe trovate chissà dove... non lo sapremo mai.

Ma altri eventi avrebbero potuto verificarsi in alternativa e non sono accaduti.

Più o meno contemporaneamente alla misurazione di Erastotene, nel III secolo a.C., all'altro capo del mondo, la Cina veniva unificata per la prima volta sotto un solo imperatore. Seguirono epoche cicliche di disgregazione e frammentazione in stati indipendenti, e ripetute riaggregazioni in impero unitario. L'ultima e definitiva unificazione della Cina fu determinata dalla conquista da parte dei Mongoli di Gengis Khan, nel 1279.
L'impero mongolo, il più grande della storia dell'umanità, esteso dalla Cina all'Ungheria, si dissolse in breve tempo, ma fu ciò che rese possibile il viaggio di Marco Polo: dal Mar Nero a Pechino non c'erano confini da attraversare. Del Kubilay Khan incontrato da Marco Polo, Gengis Khan era stato il nonno. Ma anche la dinastia Yuan, quella degli imperatori mongoli, ebbe breve durata, e fu soppiantata, dal 1368, dalla dinastia Ming.
Non so se tra i vanti dell'impero Ming ci sia mai stata una fiorente produzione di preziosi vasi invariabilmente destinati a finire in frantumi nelle storielle a fumetti; di sicuro, fino alla prima parte del XV secolo, ci fu una straordinaria espansione del commercio navale.
Giganti del mare da 120 metri con equipaggi di migliaia di uomini e persino orti a bordo per l'approvvigionamento di cibi freschi solcavano l'Oceano Indiano, ed enormi spedizioni commerciali cinesi si spingevano fino alla costa orientale dell'Africa e all'Arabia. All'inizio del '400 la Cina aveva in pieno la tecnologia navale per tentare di aprire una rotta commerciale verso l'Europa attraverso il Pacifico, per soppiantare la scomoda e pericolosa Via della Seta terrestre, e quindi scoprire che esisteva un nuovo continente nel mezzo.
Inoltre, era un grande Stato unitario, un sicuro vantaggio politico rispetto all'Europa, spezzettata in staterelli sempre in guerra fra loro. Dunque, perchè l'America non fu scoperta dai cinesi ?
L'abbandono del commercio marittimo fu dovuto semplicemente ad un divieto imposto dall'Imperatore, per motivi di politica interna. I rischi di disgregazione dell'impero e di feudalizzazione erano molto forti, perchè durante l'epoca Yuan si erano rafforzati non solo il ceto nobiliare, ma anche quello dei generali, la cui carica era diventata ereditaria.
Minacce erano già pressanti alle frontiere, sia dalla Mongolia che dalla Manciuria, ed il prestigio dei militari si rafforzava sempre più. Le grandi navi cinesi erano bersaglio della pirateria giapponese, e piuttosto che intraprendere una guerra contro i pirati, che avrebbe assicurato ulteriore potere alla casta militare, l'Imperatore Hung Hsi scelse, dal 1434, di adottare una politica isolazionista e chiudere i commerci marittimi. Di conseguenza chiusero anche i cantieri e non vennero più costruite nuove navi. Il danno dell'autarchia era trascurabile, poichè c'era una sola Cina, e nessun'altra Cina avrebbe potuto trarre vantaggio dal vuoto lasciato nei traffici transoceanici.
A questo punto, se un ipotetico Cristoforo Colombo cinese avesse chiesto all'Imperatore di finanziare una spedizione attraverso il Pacifico, si sarebbe sentito rispondere di no; ed essendoci un solo Imperatore, non avrebbe avuto nessuna altra porta a cui bussare.
Il Colombo reale chiese finanziamenti in Spagna, in Portogallo, spedì suo fratello alle corti di Inghilterra e Francia, si rivolse anche alle Repubbliche di Genova e di Venezia; ed infine, dopo tanti rifiuti, riuscì a convincere, in seconda battuta, i Reali di Spagna.
L'Europa divisa e disgregata gli si volse in opportunità.
Come si vede non c'è niente di casuale, ogni evento ha le sue cause ed i suoi effetti, ma le ragioni che tagliarono fuori la Cina dalla possibilità, del tutto plausibile, di conquistare l'America furono del tutto contingenti ed occasionali, non prevedibili a priori.
Ed è un esercizio futile ma affascinante provare ad immaginare come sarebbe stata la storia moderna se l'America fosse stata scoperta da quell'immaginario Cristoforo Colombo cinese che non potè viaggiare. Sarebbe stato diverso il destino delle popolazioni native ? Ci sarebbe stato un George Washington con gli occhi a mandorla ? E avrebbero avuto più possibilità di raggiungere prima l'indipendenza gli stati del Sud America rispetto a quelli del Nord ? Wall Street a Buenos Ayres ? E fin dove sarebbe sprofondata l'inevitabile marginalità dell'Europa senza le ricchezze prelevate dal Nuovo Mondo ? E' molto probabile che avreste letto questo testo scritto in ideogrammi in lingua Han.

Bibliografia:
- Helwig Schmidt-Glintzer: Storia della Cina. Mondadori, 2005.
- Jared Diamond: Armi, acciaio e malattie. Einaudi, 2006.

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