giovedì 9 febbraio 2012

Il Fondo


La notiziola scovata in fondo ai giornali di oggi era troppo succulenta per non suscitare qualche curiosità: il Consiglio Regionale della Campania, che non si riuniva più dal 16 gennaio (per il piano rifiuti), è tornato in attività appositamente per approvare la legge che istituisce l'Albo Professionale regionale dei maestri di sci, definisce l'ordinamento della professione di maestro di sci e delle rispettive scuole, individuando l'altopiano di Laceno (mille metri di altitudine in provincia di Avellino) come sito più appropriato, anche perchè unica stazione sciistica della Campania, ancorchè poco frequentata.
Incuriosisce che alla questione venga attribuita tanta importanza da impegnare il Consiglio Regionale per una apposita seduta.
Ma l'intersse si ingigantisce quando si scopre che, dopo l'abbandono dell'aula per protesta da parte dell'opposizione, i presenti sarebbero stati 29, ma i votanti 31, permettendo così il raggiungimento del numero legale per un pelo. 26 favorevoli, legge approvata. I due che hanno votato a loro insaputa hanno promesso di rivolgersi alla magistratura, e si vedrà quali saranno gli sviluppi.
Ma dunque, la professione di maestro di sci in Campania è così fondamentale da spingere i promotori della legge a prendersi tutti questi rischi ? Quanti voti potranno mai portare al cacicco feudale interessato maestri, gestori di impianti, noleggiatori di sci e venditori di scarponi ? Mettiamoci anche la ditta di manutenzione dei cannoni sparaneve, chè leggo che a Laceno si vede neve naturale giusto in questi giorni, ma da anni solo con l'innevamento artificiale la stazione invernale funziona (poco).
Non si intravede la possibilità di assunzioni in massa di parenti e amici in posti pubblici, è difficile ipotizzare appalti lucrosi per l'istituzione di un albo professionale, cosa mai ci può essere sotto, come spinta motivazionale per aprire le porte dell'insegnamento dello sci ai maestri beneventani, che saranno certamente portatissimi, ma dubiterei della loro numerosità ?
C'era qualcosa che non mi quadrava in tutta questa priorità alpinofila, a causa della mia inguaribile ingenuità. Indagando un pochino, si scopre poi che "Il conseguimento dell'abilitazione è subordinato alla frequenza di corsi di qualificazione professionale, di natura tecnico-pratica, didattica, culturale ed al superamento dei relativi successivi esami, davanti ad una apposita commissione specificamente disciplinata."
Adesso il quadro comincia a definirsi meglio: enti di formazione professionale, corsi di formazione, ecc... implicano automaticamente fondi che piovono di qua e di là, incentivi all'occupazione, fondi europei, finanziamenti per la qualificazione del lavoro, sovvenzioni varie, e bla bla bla... e così si chiarisce un pò dove si va realmente a parare. Non conta quanti siano i cittadini campani che aspirano a fare i maestri di sci, conta che venga avviato qualche corso di formazione ben sovvenzionato con qualche fondo pubblico. Ora sì che i conti tornano meglio.
“Un provvedimento atteso da oltre vent’anni, che dà risposte concrete a esigenze altrettanto concrete” è stata la stonatamente pomposa dichiarazione della firmataria della proposta; ma lei stessa non ce la fa a sostenere che sia l'incremento occupazionale l'effetto più atteso del provvedimento: “Se fosse anche solo uno a trovare lavoro, ne saremmo felici”.
E chi è questa simpatica firmataria di leggi stravaganti ? E chi volete che sia: la consigliera regionale Sandra Lonardo, per chi avesse la memoria corta conosciuta anche come Signora Mastella.

1 commento:

  1. ....a Laceno si scia ogni anno con la neve naturale da dicembre a marzo -.- informati invece di fare polemica. La legge sullo sci è importantissima (seppur comprendo la magagna strana dei due votanti), soprattutto perchè in Campania non era riconosciuto come sport agli occhi della legge e non era possibile destinare i fondi.

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