martedì 12 febbraio 2013

Anniversari (Darwin Day !) - 12 febbraio 1809


Il 12 febbraio 1809, a Shrewsbury, nasceva Charles Darwin. Ebbe il buon gusto di pubblicare il suo libro più importante, L'origine delle specie, nel 1859, all'età di 50 anni, semplificando di molto il compito degli organizzatori di eventi celebrativi, come quelli recenti del 2009.
E' comunemente ritenuto lo scopritore dell'evoluzione biologica, ma non è proprio vero. L'idea di una continuità gradualista di forme tra gli esseri viventi esisteva da secoli, e almeno dalla seconda metà del '700 si prospettavano ipotesi di "trasmutazione" da una specie all'altra (quella del francese Jean-Baptiste de Lamarck è la più stracitata, anche se superficialmente compresa; ma sarebbe troppo lungo addentrarcisi qui).
La vera innovazione radicale di Darwin (e di Alfred Russel Wallace) è stata la proposta di un meccanismo operativo e funzionante per l'origine delle specie, basato sulla selezione naturale.
Sfiga vuole che tale meccanismo non chiami in causa nessuna particolare entità divina o soprannaturale (come in realtà deve necessariamente essere per qualsiasi indagine scientifica, che altrimenti non potrebbe definirsi tale); e che, ancora peggio, ponga la storia della vita in contrasto con entrambi i due opposti racconti della creazione del primo e secondo capitolo del Genesi [per chi si fosse perso un passaggio: primo capitolo: domenica: separazione della luce e del buio; lunedi: creazione del firmamento e separazione delle acque del cielo e acque della terra; martedi: separazione del mare dalla terra, e creazione della vegetazione; mercoledi: creazione del Sole e della Luna, delle stagioni, e separazione del giorno e della notte; giovedi: creazione degli animali che nuotano nel mare e che volano nell'aria; venerdi: creazione degli animali terrestri e infine dell'uomo; "e li creò maschio e femmina". Crescete e moltiplicatevi. Sabato: riposo.
Secondo capitolo (invece): in una terra informe e vuota e priva di vegetazione, PER PRIMA COSA, si impasta un pò di polvere del terreno e si crea Adamo, gli si soffia nelle narici per dargli la vita, E POI si creano le piante per nutrirlo; POI i fiumi; POI gli animali; ed infine, mentre dorme, gli si porta via una costola e si crea Eva per tenergli compagnia (quando magari, rosea per rosea compagnia, bastava creare La Gazzetta dello Sport)].

Questa sfortunata quanto ovvia antitesi con la Bibbia ha esposto il più importante ed affascinante progresso nelle nostre conoscenze sulla storia della Terra al dichiarato e ostile rifiuto dei fondamentalisti religiosi.
Dopo un secolo e mezzo, a che punto siamo nell'accesso generale a tale conoscenza ?

Le controversie più aspre (o più appariscenti) si sono sempre avute negli Stati Uniti dove, in particolare negli stati del sud-est, i movimenti fondamentalisti evangelici, i mormoni e tutta una miscellanea di bigotti organizzati, sono molto forti, ricchi e potenti e riescono ad attrarre le attenzioni elettorali dei repubblicani conservatori, con l'intento di ostacolare l'insegnamento dell'evoluzione nelle scuole.


La cartina potrebbe essere non aggiornatissima, poichè fluttua già da qualche anno nel mio infinito buzzico delle "cose che prima o poi mi serviranno", ma rende l'idea.
Dal divieto esplicito di insegnare l'evoluzione, che originò nel Tennessee il celebre processo Scopes del 1925, i tentativi di imporre la religione nei corsi di scienze hanno visto succedersi, bocciatura dopo bocciatura, nei decenni, leggi statali per "parità di ore di insegnamento"; poi per l'introduzione del "Disegno Intelligente", maldestro camuffamento del creazionismo, come presunta "teoria scientifica alternativa" (se il Disegno è Intelligente, il Tentativo fu Stupido); via via fulminate dalla Corte Suprema; fino alle leggi più recenti della Louisiana (che ha generato questa divertente striscia di Doonesbury di qualche mese fa) e (2012) di nuovo Tennessee, che cercano di reintrodurre, sempre sotto le mentite spoglie di "teorie alternative" l'insegnamento creazionista nei corsi di scienze.


Quello che è peggio è che questo continuo sollevamento di fuffa finisce per sortire i suoi effetti: da un sondaggio Gallup del 2012 risulta che gli americani adulti che credono che la specie umana derivi da un processo evolutivo senza interventi di divinità è del 15%; il 46% degli statunitensi è convinto che l'uomo sia stato creato da Dio così com'è; e in mezzo c'è un 32% che crede che l'evoluzione abbia luogo, ma per intervento divino.
Come confronto, solo il 28% dei Kazaki crede che la teoria dell'evoluzione sia falsa; e quel 15% degli statunitensi "darwinisti" è abbastanza in linea con l'8% degli egiziani, l'11% del malesi, il 14% dei pakistani, il 16% degli indonesiani e il 22% dei turchi: Paesi nei quali, in generale, la religione tende ad essere piuttosto pervasiva, ove più, ove meno.

In Europa, tutto sommato, l'insegnamento delle scienze nelle scuole è riuscito a rimanere sufficientemente al riparo da questi tentativi di infiltrazione religiosa. Rimarchevole il caso dell'Italia, possedimento coloniale della Città del Vaticano, dove nel 2004 l'allora Ministro dell'Istruzione Letizia Moratti (donna estremamente pia e dotata di una fede incrollabile in quasi tutte le entità metafisiche ed imperscrutabili, compresi i famosi titoli derivati con i quali, da sindaco, ha impestato il bilancio del Comune di Milano) tentò di cancellare l'evoluzione dai programmi scolastici; costretta poi ad una precipitosa retromarcia nel 2005, dopo essere stata spinta dalla marea delle proteste a nominare una commissione di esperti, i quali, in quanto esperti, la sbugiardarono senza scampo.
Il sondaggio più recente che ho potuto trovare presenta per l'Italia proporzioni più o meno rovesciate rispetto agli Stati Uniti: il 17% crede alla creazione, il 38% all'evoluzione con la guida di Dio, il 31% è convinto dell'evoluzione come fatto biologico.


E per sottolineare il valore dell'insegnamento scolastico, mi fa piacere riproporvi questo bell'articolo di Marcello Sala, risalente (inizio 2008) a poco tempo dopo quel tentativo oscurantista (con la spassosissima chicca degli ottenni che possono benissimo surclassare i diciassettenni per qualità della comprensione).

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