giovedì 22 maggio 2014

Coerenze

Stamattina, come tutti i giorni, sono andato al lavoro a piedi;non certo uno sforzo eroico: una salutare passeggiata consigliabile a tutta la categoria degli attempati pelandroni.
E oggi pomeriggio, al ritorno, ho incontrato sulla via qualche goccia di pioggia. Niente di drammatico, per carità: infatti non stavo nemmeno bestemmiando, quando sono stato affiancato da un'automobile sconosciuta che si è fermata appena davanti a me, senza altre ragioni pensabili che un invito a salire a bordo. Devo avere guardato il conducente con un'aria di sospetto non troppo bene dissimulata, se si è affrettato ad abbassare il finestrino per palesarsi: "Sono il tuo vicino di casa ! Sali, che sei pure senza ombrello ! Non mi avevi riconosciuto ?" No, in effetti non l'avevo riconosciuto.
Si tratta di uno che abita nella mia stessa via da pochi mesi, e non mi era mai capitato neanche di scambiarci qualche parola prima di oggi.
Gentilissimo, senza dubbio, anche se subito manifesta notevole insofferenza per l'intero mondo dei non frettolosi, siano essi altri automobilisti o specie umane diverse (il tragitto è breve, ma offre ricche opportunità di piantarsi davanti a un passaggio a livello chiuso e un paio di semafori rossi).

1) Il sintomo.
Si sente, in lontano sottofondo, un rumore ripetuto straziosamente disarmonico. "Ah, il cellulare, ma chi se ne frega, lo lascio suonare. Sto guidando e non rispondo." Concordo e corroboro il giusto atteggiamento. Intanto siamo fermi a un semaforo. E lui: "Se sto guidando non ne voglio sapere; se sono in coda è un conto, ma mentre guido il telefono non lo guardo nemmeno." E siccome siamo in coda, recupera la borsa gettata sul sedile posteriore per farmi spazio. Mentre fruga alla ricerca della fonte del cacofonico richiamo (tipo un rumore di crollo di castello di carte in alluminio), la coda avanza e si allontana da noi. Sempre frugando, riparte all'inseguimento. Ma il telefono proprio non si trova, e nel frattempo il semaforo è tornato rosso. Detesto, da passeggero, invadere il settore di competenza del guidatore, ma quando la situazione si stava facendo irrecuperabile, non ho potuto rinunciare a profferire un "Occhio..." che credo abbia contribuito a tenere basso il PIL nazionale, procurando qualche mancato introito al settore autocarrozzerie.

2) Diagnosi definitiva.
"Ma tu vai sempre a piedi da qui a lì ? Ti vedo spesso passare..."
- "Sì sì, sempre. E' una passeggiatina di una mezz'oretta..."
- "Ah no, io non ce la faccio proprio, io vado sempre in macchina o in motorino. A piedi no, non vado mai. E neanche in bicicletta, no, no: si respira troppo smog."

Qundo si dice sapere come risolvere i problemi.

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