lunedì 23 giugno 2014

Breve manuale di patologia immaginaria

Rapida rassegna dei più diffusi pericoli per la salute che non esistono:


Il raptus.
Etimologicamente significa "catturato"; cioè preso da qualche forza esterna misteriosa che assume il controllo del soggetto inducendolo ad azioni che altrimenti mai avrebbe compiuto. Quindi dovrebbe trattarsi di una categoria fenomenologica intermedia tra il rapimento da parte degli alieni e le apparizioni della Madonna.
Si può essere fortemente arrabbiati al punto di sfogarsi un pò come capita, ma voi avete mai avuto un raptus ? Conoscete qualcuno che ne abbia avuti ?
E' solo una buona invenzione per gli avvocati, utile a mettere una toppa ai comportamenti violenti dei loro assistiti. Un buon giudice che zittisse l'avvocato potrebbe forse risalire alle reali motivazioni di uno scoppio d'ira.
Grazie al felice istituto del pettegolezzo tra colleghi si possono conoscere episodi che avvengono quasi sotto il nostro naso, ma altrimenti destinati a rimanere del tutto ignoti. Fu così che venni a sapere, molti e molti anni fa, di un attempato e grigio burocrate aziendale che aveva tentato di incantonare nel bagno la giovane e graziosa signora delle pulizie, senza esiti positivi. Posto, all'ora dell'uscita, al cospetto del di lei fidanzato, disgraziatamente giocatore di rugby, riuscì a cavarsela invocando di essere stato vittima di un "raptus"; a riprova del fatto che il raptus non esiste: in questo come negli altri casi la denominazione corretta sarebbe un'altra.

L'accavallamento di nervi.
"Oh, che dolore, mi si è accavallato un nervo !"
Situazione prospettata, a parte il male, di solito con una certa sorprendente indifferenza; ma per chiunque abbia minime cognizioni di anatomia costituisce un'immagine horror.
I nervi non si accavallano. Non possono, se non per mezzo di torture inimmaginabili. Trattasi solitamente di lievi contratture muscolari, o crampi, o infiammazioni.

La dilatazione dello stomaco.
Raffigurazione non horror, ma decisamente splatter, della bevanda gassata che, una volta ingerita, sviluppa il suo mefitico carico di anidride carbonica nello stomaco, facendolo gonfiare a dismisura e deformandolo per tutto il resto della vita; il soggetto che abbia così modificato la struttura del suo apparato digerente sarà poi costretto a mangiare smodatamente per poter riempire il suo stomaco smisurato, e sarà inesorabilmente condannato alla perpetua pinguedine. Trattasi di punizione divina, solitamente riservata ai maschi, per il peccato mortale dell'ingordigia di birra. Il sottinteso morale è nascosto nella controparte non raccontata: la parca signora che, grazie alla sua misteriosa collezione di esoteriche tisanine dai mille effetti benefici, riuscirà a convincere il proprio stomaco a ridursi alle dimensioni di un fagiolo, e vivrà snella e piacente mangiando come un uccellino (pur passando dallo psicologo quasi tutto il tempo tra un pasto e l'altro).
Lo stomaco è grossomodo un sacco contrattile, con un robusto strato muscolare incluso nell'involucro: è quindi molto elastico e si dilata quando è pieno, per riprendere la sua forma originaria quando si svuota. Tutto qui.
E' vero, l'ambiente acido dello stomaco accelera la liberazione di anidride carbonica dai liquidi che ne contengono, e questo lo fa gonfiare. Poi, con un bel rutto a spettinare l'interlocutore, tutto ritorna esattamente com'era.

Ma questo rende inevitabile un paragrafo su:

Ingrassamento (alimenti che determinano l').
Pasta; lamponi; mezze maniche in soffritto di aglio e acciughe con olive nere e capperi; acqua; crostacei; peperonata; pane; bibite; carboidrati mangiati di sera; carboidrati mangiati di giorno; sale; aperitivi; melone; proteine cotte; melanzane; proteine crude; pesce di fiume; anacardi; prezzemolo. A rotazione, a seconda delle mode dietologiche del momento.
A cui va contrapposta la lista degli alimenti che fanno dimagrire: mirtilli; mezze maniche in soffritto di aglio e acciughe con olive nere capperi e peperoncino; pasta; cocomero; pane; carboidrati mangiati di sera; acqua; carboidrati mangiati di giorno; proteine crude; sale iodato; proteine cotte; melanzane; pesce crudo; arachidi; sedano; aperitivi. A rotazione, a seconda delle mode dietologiche del momento.
Non esiste cazzata a cui non sia stata attribuita la facoltà di provocare inimmaginabili aumenti di peso nei poco avveduti soggetti che la ingeriscano. Tutto pur di rifiutare l'idea che il sovrappeso sia generato da un sedere sempre saldamente appoggiato su qualcosa di comodo.

I negri attaccano le malattie.
Superstizione tribale particolarmente diffusa tra le Cravatte Verdi, una sperduta e derelitta popolazione arroccata nella più desolata ignoranza nello Sprofondo Nord dell'Italia; salvo qualche encomiabile ma disperato tentativo di acquisire titoli di studio pagandoli in contanti, gli indigeni di quest'area culturalmente depressa tendono a bearsi della più totale mancanza di conoscenza.
Storicamente, è vero il contrario: l'uomo ha acquisito le più importanti malattie infettive dalla promiscuità con gli animali che allevava. Vaiolo, influenza, tubercolosi, malaria, peste, morbillo e colera sono tutte malattie di origine animale (bovina, ovina , suina, aviaria, ecc.) [1], anche se oggi i ceppi patogeni per l'uomo sono ormai specializzati per infettare quest'ultimo ospite. E le prime popolazioni di agricoltori e allevatori hanno avuto origine tra 10 e 11mila anni fa, nel Medio Oriente, diffondendosi da qui in Europa e fino all'India (quindi: noi); e, indipendentemente, in Cina (colonizzando poi tutta l'Asia orientale).
L'allevamento del bestiame, con il suo corredo di malattie, ha avuto inizio, per motivi opposti, solo pochissimi millenni fa in Africa e America. In America, semplicemente perchè i primi colonizzatori umani sono arrivati molto tardi, a spanne circa 15mila anni fa, ed erano ancora cacciatori nomadi; in Africa, perchè là l'uomo ha vissuto metà della sua storia, ed ha fatto in tempo ad estinguere le specie di piante e animali potenzialmente allevabili prima di potere imparare ad allevarli. Nelle loro guerre coloniali, gli Europei hanno avuto nelle loro malattie infettive armi molto più distruttive degli archibugi e dei cannoni. Solo gli Americani, sterminati a suon di vaiolo e influenza dai marinai di Cristoforo Colombo, sortirono un flebile contrattacco a colpi di sifilide. Sono i bianchi che attaccano le malattie.

I nemici dell'igiene.
Complotto terroristico ordito dai venditori di detersivi.
"Chissà quanti germi ci saranno lì sopra ? Dieci ? O forse cento ?"
Milioni e milioni. Quindi, quelli che si vantano di ammazzarne il 99% ve ne lasceranno decine e decine di migliaia. Ce ne sono sempre. Su quasi tutto quello che tocchiamo, quello che respiriamo e quello che mangiamo. I batteri ci sono, sono dovunque, ci sono sempre stati e, salvo rarissime eccezioni non vi faranno alcun male; nessuno ha mai detto che quello che mangiamo e che tocchiamo debba essere sterile. Sappiatelo, date una pulita quando serve e dove serve, senza farvi angosciare; conviveteci come ci avete sempre convissuto e siate sereni.

Il colpo d'aria.
Altra fenomenologia patologica inesistente, con cui arbitrariamente e falsamente si denominano contratture ed infiammazioni, allo scopo di colpevolizzare bambini che giocano all'aperto, familiari abbigliati in modo non conforme ai voleri altrui, o aperture non autorizzate di finestre, o per qualsiasi altra faziosità ancora. Tipicamente, funziona da pretesto per farsi regalare sciarpine di seta, coprispalle e simili cianfrusaglie prive di senso.
Un vero processo rivoluzionario non avrà raggiunto il suo pieno compimento finchè il "colpo d'aria" non sarà stato definitivamente estirpato dal lessico popolare. Il colpo d'aria è un'invenzione della borghesia: un inganno perpetrato dalla lobby industriale dei fabbricanti di canottiere; un trucco del padronato per indurre nelle masse falsi bisogni, e dare un artificioso impulso al commercio consumistico di oggetti altrimenti inutili, quali foulard e affini.

[1] Jared Diamond - Armi, acciaio e malattie - Einaudi, 2006.

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