martedì 19 agosto 2014

Break Point


Oggi celebriamo, si fa per dire, il giorno, come ogni anno sempre più anticipato, in cui finiamo di consumare le risorse che la Terra sarà in grado di rigenerare dal primo gennaio al 31 dicembre. Da qui in avanti si consuma il pianeta, ossia si erodono risorse che non riavremo più.
E tutti a cianciare di "Sviluppo sostenibile", "crescita sostenibile", consumi sostenibili" e bla bla bla, come se si trattasse soltanto di ridurre un pò gli sprechi.

Proviamo a pensare, e a fare qualche esempio, di che cosa significa, nel senso più pratico e concreto possibile, vivere in modo "sostenibile", e quanto profondo dovrà essere, in realtà, il cambiamento nel nostro stile di vita.

La prima cosa che balza all'occhio, andando a spasso per delle vie urbane qualsiasi, è la gran quantità di automobili private, che azionano motori a scoppio di ben oltre 1 litro di cilindrata, dedite quasi tutte al trasporto di una sola persona. Ce lo possiamo permettere ? Cosa implica ?
Facciamo un pò di conti.
La mia automobile contribuisce alla produzione di gas a effetto serra consumando, in media, 1 litro di benzina ogni 17 km percorsi, quindi 1/17 di litro per km. Considerata la bassa densità della benzina, approssimiamo 1/17 di litro (circa 60 ml) a, grossomodo, 1/20 di kg (50 g).
se si bruciano 50 g di benzina per km, vuol dire che dal tubo di scarico si rilasciano 150 g di CO2 per km.
Vi pare un'esagerazione ? Non lo è. Gli idrocarburi sono lunghe catene di CH3-CH2-CH2-...-CH2-CH3 che, nei nostri motori come in un qualsiasi altro apparato che bruci idrocarburi, con l'ossigeno dell'aria e l'innesco di una scintilla, vengono spezzettate ed ossidate a CO2 e H2O. Chiedendo perdono ai miei antichi professori di chimica per la faciloneria della spiegazione, sapendo che il rapporto in peso tra carbonio, idrogeno e ossigeno è 12 : 1 : 16 ecco che ogni gruppo -CH2- di peso 14, diventa una molecola di CO2 di peso 44. quindi il rapporto 1:3 in peso ci sta tutto.
Quindi, dobbiamo accettare il fatto che un'automobile utilitaria, se va molto ma molto bene, produce 150 g di CO2 / km.
Cosa dovrebbe accadere perchè tale quantità di CO2 non si accumuli nell'atmosfera contribuendo all'effetto serra ? Intanto, aumentando la concentrazione di CO2 nell'aria, aumenterà di conseguenza anche quella disciolta nella acque degli oceani, e quindi una piccola parte delle mie emissioni finirà in mare. Il fenomeno non è indolore: la CO2 in acqua è in equilibrio con l'acido carbonico (attraverso la semplice reazione CO2 + H2O <=> H2CO3); quindi aumentare l'anidride carbonica disciolta contribuisce ad acidificare i mari, il che complica la vita a molti organismi, a partire da quelli che hanno bisogno di costruirsi strutture calcaree (coralli in primis).
Ma se desiderassi che l'anidride carbonica da me prodotta nel mio tragitto in automobile venisse del tutto riassorbita dalle piante attraverso la fotosintesi clorofilliana (unica reale via di eliminazione), quanta roba dovrei seminare ?

Le piante, sfruttando l'energia della luce, riescono a riutilizzare la CO2 atmosferica per ricostruire carboidrati (cioè zuccheri); in questo caso si tratta di catenelle il cui elemento-base è -HCOH- (in termini orrendamente semplificati, è come se ogni molecola di CO2 si legasse ad una di acqua, rilasciando ossigeno). Una parte degli zuccheri prodotti per fotosintesi saranno, prima o poi, utilizzati dalla pianta per il proprio metabolismo energetico, e quindi ri-ossidati ad anidride carbonica e acqua; quindi, per questa quota, il bilancio ai fini dei gas-serra è zero. Un'altra parte sarà legata in lunghe catene di cellulosa, che costituisce la gran parte della struttura fisica dei vegetali; e quindi la CO2 che era stata lì incorporata rimarrà finalmente immobilizzata sotto forma di aumento di dimensioni della pianta. Ma dunque, quanto devono "lavorare" le piante per rimediare al mio kilometraggio a motore ?
Abbiamo detto che il peso molecolare di CO2 è 44; se ogni atomo di carbonio di CO2 viene incorporato in un carboidrato, la cui "unità minima" (HCOH) ha peso 30 (1+12+16+1) i miei 150 g/km di anidride carbonica emessa dovranno diventare circa 100 g di cellulosa per essere asportati dall'atmosfera.
Quindi, per ogni singolo kilometro che faccio in automobile dovrei poter contare su 100 g di aumento di peso delle piante, come compensazione ?
Nemmeno: l'aumento di quantità di acqua contenuta nella pianta, che è ovviamente correlato al suo aumento di dimensioni, non deve essere conteggiato ai fini del nostro problema. 100 g di aumento di peso secco corrispondono, per essere ottimisti, a circa 400 g di peso fresco.
Quindi, ogni singolo automobilista, per fare 100 km produce gas-serra che potrebbero essere eliminati solo da 40 kg di aumento di biomassa vegetale. Per tutti gli automobilisti del mondo, per tutti i kilometri che percorrono. E se guidassero delle utilitarie. Per un SUV, sarebbe ecologicamente conveniente lo sradicamento improvviso di un albero secolare pesantissimo che si schanta sull'abitacolo. Lato guida. A conti fatti, il sacrificio dell'albero risulterebbe vantaggioso.

Ora possiamo divertirci a pensare a tutte le produzioni industriali, a guardarci intorno, a tutte le cianfrusaglie che abbiamo in casa, più o meno inutili, a quanta energia è stata utilizzata per produrle e per trasportarle, e provare a farci un'idea di quanto le nostre abitudini "pesino" sull'ecosistema che ci sostenta.

domenica 3 agosto 2014

Autoritari

Riassunto del passato remoto, del passato prossimo e del futuro: il Parlamento è la sede della sovranità popolare, espressa attraverso la rappresentatività elettiva.
Una successione di capi di Governo caratterizzati da qualità comuni di Ego smisurato e capacità politica nulla, presumibilmente uno figlio mal riuscito dell'altro, espropria la sovranità popolare attraverso leggi elettorali, una figlia mal riuscita dell'altra, che popolano il Parlamento di rappresentanti dei partiti e non degli elettori, quindi degli uomini e delle donne meno rispettabili esistenti sulla faccia della Terra.
Questo permette a quegli stessi capi di Governo, che tale situazione hanno generato, di bistrattare il Parlamento, inteso come istituzione, come la meno rispettabile esistente, un covo di parassiti, inutile intralcio al luminoso cammino delle loro Riforme tendenti ad accentrare tutti i poteri, legislativo, esecutivo e giudiziario, sotto il controllo di quegli Ego smisurati.
E, con sempre più innovative leggi elettorali, perpetuano il furto di rappresentatività, al fine di popolare sempre di più il Parlamento di uomini e donne indegni e servili, al fine di potere vieppiù bistrattare ed ignorare il Parlamento come un'istituzione indegna e servile.
Questa sequenza si chiama, con il vocabolario attuale, propensione autoritaria. Se poi si vorrà riformare anche il vocabolario, allora la chiameremo in un altro modo.