martedì 25 novembre 2014

Anniversari - 24 novembre 1974 - Buon compleanno Lucy !

(Scusate il ritardo)


Il 24 novembre 1974 Donald Johanson, alla guida di una spedizione in cerca di fossili ad Hadar, lungo il fiume Awash nella regione di Afar, nel nord dell'Etiopia, scrisse sul suo diario: "Mi sento molto fortunato". Presentiva l'imminenza di una scoperta importante. D'altra parte, il sito fossilifero si era dimostrato davvero interessante già da precedenti spedizioni (lo stesso Johanson c'era già stato nell'anno precedente). Uno dei suoi colleghi etiopi aveva già trovato diversi reperti di mascelle e denti, e il personale coinvolto nelle ricerche stava acquisendo sempre maggiore esperienza e capacità.
Tuttavia, quella mattina non aveva in programma di recarsi sul campo; fu convinto a fare un giro dal suo collaboratore Tom Gray, che aveva l'incarico di dettagliare la mappa dell'area. Sulla via del ritorno, come sempre, si guardava in terra, perchè è lì che si trovano le cose. Fu un'occhiata occasionale verso l'alto che portò lo sguardo di Johanson lungo la costa del pendio, da dove emergeva un piccolo, bellissimo gomito con la sua brava ulna.
L'orizzonte in cui si scavava corrispondeva a circa 3 milioni di anni fa, e i reperti di ominini di quell'epoca fino ad allora conosciuti si contavano sulle dita di una mano: poche mascelle, qualche dente, minimi frammenti di arti, e nulla di davvero diagnostico.
Ma a partire da quel gomito, nelle due settimane successive, fu dissotterrrato lo scheletro di ominino antico più completo mai visto fino ad allora, tanto da essere rimasto il più famoso di tutti ancora oggi, pure se negli ultimi vent'anni scoperte non meno straordinarie si sono moltiplicate ad un ritmo entusiasmante.
Il fossile era di una femmina di 3,2 milioni di anni fa, la cui specie fu battezzata Australopithecus afarensis; ma la straordinaria integrità dello scheletro indusse tutti i ricercatori sul campo a riconoscerla quasi come una persona, e a chiamarla familiarmente Lucy.


"Lucy" fu il primo pilastro solido della moderna paleoantropologia: la presenza delle articolazioni dell'anca, del ginocchio e parte della caviglia dimostravano che quell'antico, piccolo (poco più di un metro) ominide, dall'aspetto e dal volume cranico tutto sommato molto simili a quelli di un attuale scimpanzè, camminava dritto in piedi proprio come noi.
Ora, 40 anni dopo, i reperti di Australopithecus afarensis raccolti sono circa 400, e abbiamo ormai identificato una ventina di specie diverse nel fitto e ramificato cespuglio dell'evoluzione dall'ultimo antenato che abbiamo in comune con gli scimpanzè, circa 6 milioni di anni fa, fino a noi. Ma, un pò per il prestigio della primogenitura, un pò perchè oggi possiamo dirci ragionevolmente sicuri che, in quelle fitte ramificazioni di discendenze, A. afarensis sia tra le specie nostre dirette progenitrici, il fascino di Lucy rimane tuttora intatto.

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