lunedì 23 febbraio 2015

Not so Soon


Lo Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics di Cambridge, Massachussets, ha deciso di mettere sotto indagine l'astrofisico Willie Soon, autore di parecchi articoli (quelli oggetto di inchiesta sono nove), tutti orientati a mettere in dubbio la relazione tra emissioni di gas serra derivanti dalle attività umane e cambiamento climatico. In particolare un suo articolo del 2008, che pone in relazione il riscaldamento della Terra con variazioni dell'attività solare, è stato per tutti questi anni la bandiera degli scettici, degli inguaribili ottimisti, degli interessatamente disinteressati al problema, e di quelli che "hanno bisogno di credere che".
E' l'articolo scientifico più frequentemente citato dai conservatori nei dibattiti parlamentari sulle misure per limitare le emissioni di CO2 negli Stati Uniti.
Il peccatuccio per il quale l'illustre astrofisico è finito nei guai sono i finanziamenti ricevuti da gruppi industriali coinvolti nella produzione di energia da fonti fossili (una succulenta fetta di quel denaro proviene da quella dolce istituzione di puro mecenatismo che sono le Industrie Koch, delle quali abbiamo già avuto occasione di parlare in passato).
Non c'è nulla di male nel fatto che un ricercatore si cerchi finanziamenti ovunque possibile, specialmente in un ambiente come quello statunitense in cui il pubblico si offre apertamente e voluttuosamente all'abbraccio dei tentacoli del privato; tuttavia, se non altro, l'ampia consuetudine a tale commistione ha dato origine alla regola fondamentale che la melma che ne deriva deve almeno essere resa trasparente.
L'istituzione scientifica a cui il dottor Soon appartiene gli imputa appunto di non avere dichiarato ai revisori e agli editori delle riviste di avere ricevuto finanziamenti da operatori economici coinvolti nell'argomento degli studi pubblicati, e quindi di non avere permesso di riconoscere ed evidenziare un suo, così eufemisticamente definito, "possibile" conflitto di interessi.

La questione non si limita all'ambito scientifico. Come si è detto, le pubblicazioni (proseguiamo nell'eufemismo) "eventualmente infedeli" di Soon sono state ampiamente utilizzate nel dibattito politico (negli Stati Uniti: che nel Parlamento italiano un Onorevole qualsiasi appoggi le sue argomentazioni su dati scientifici pubblicati su riviste autorevoli è oltre i confini della realtà, della fantapolitica e della fantascienza). Ma servono, anche e soprattutto, a diffondere attraverso i mezzi di informazione, che sono non meno interessati e non meno finanziati da gruppi industriali ostili al riconoscimento della realtà, la percezione errata di un dibattito ancora aperto, non risolutivo, e di una qualche incertezza sul ruolo delle attività umane sul cambiamento climatico. Nessuno scienziato serio oggi dubita che la Terra si stia riscaldando, nè che l'aumento di temperatura sia dovuto all'effetto serra, e che l'effetto serra sia dovuto alla produzione di CO2 dovuto alle combustioni prodotte dall'uomo. Gli unici scienziati che mettono in dubbio questa realtà sono solo dubitevoli Soon.

http://news.sciencemag.org/climate/2015/02/climate-skeptic-s-fossil-fuel-funding-puts-spotlight-journal-conflict-policies?rss=1

http://www.nature.com/news/documents-spur-investigation-of-climate-sceptic-1.16972

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