domenica 4 ottobre 2015

Piccoli e voraci

(fonte: ScientificAmerican)

Come curiosità, vi presento questo grafico, che non mi piace nemmeno tanto come costruzione per via della doppia ridondanza nella visualizzazione dell'informazione: le nazioni che producono le maggiori quantità di gas a effetto serra (non solo CO2) sono rappresentate in scala crescente da sinistra a destra, e anche per dimensione del cerchio; ma dal basso in alto è rappresentata la scala crescente delle emissioni per abitante, data anche dall'intensità di colorazione. Ulteriore ridondanza su ridondanza, i 10 paesi più "pesanti" sul cambiamento climatico, oltre ad avere i cerchi più grandi ed essere i 10 più a destra, hanno pure la circonferenza marcata in nero.
La "sorpresa", che tanto sorprendente non è, è che i maggiori produttori di gas serra in rapporto alla popolazione sono Paesi piccoli con economia fortemente centrata sull'estrazione di petrolio e gas: Qatar, Trinidad e Tobago e Kuwait staccano tutti; ma anche la ricchezza in sè, senza trivelle, fa i suoi danni: un lussemburghese inquina più di uno statunitense. E quindi, i cerchi destinati a diventare sempre più grandi e più alti in futuro, come Messico, Brasile, Indonesia, India, devono preoccuparci e spingere, in primo luogo noi occidentali, ad adattarci subito ad un modo di vivere meno energivoro, da esportare immediatamente al resto del mondo, per dare l'esempio prima che sia troppo tardi.
Altro che crescita economica e aumento del PIL.

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