mercoledì 29 agosto 2012

Smaltimento


Immagino che tutti moriranno dalla curiosità, o almeno tutti potrebbero essere interessati, o magari a qualcuno potrebbe fregare qualcosa, di sapere che fine ha fatto il celebre sindaco di Adro (BS) Oscar Lancini, quello che ha a più riprese impestato le cronache negli anni passati, prima con la taglia (mimetizzata da premio di produttività per i Vigili Urbani) di 500 Euro per ogni immigrato clandestino catturato (2006); poi mettendo a pane e acqua gli scolari con genitori morosi nel pagamento della mensa scolastica (2010), poi per avere riccamente addobbato la nuova scuola "Gianfranco Miglio" con 700 soli delle alpi infilati in ogni dove, dal tetto ai posacenere, e poi tolti di mezzo a spese della collettività dopo quattro sentenze di condanna.
L'ultimo atto eclatante era stato, a fine gennaio di quest'anno, una lettera di insulti al Presidente della Repubblica, colpevole di avere nominato cavaliere l'imprenditore adrese che aveva pagato di tasca sua le rette scolastiche insolute, permettendo a tutti i bambini di tornare a pranzare assieme.
Da allora, sembra che non si siano registrate altre vaccate. Cosa starà tramando il vulcanico sindaco ? Starà alacremente lavorando nell'interesse dei suoi concittadini, come sempre. E infatti, una curiosità recente, volendo, si trova.
Leggo oggi che il 7 giugno 2012, il Comune di Adro ha stipulato una convenzione con la ValleSabbiaServizi, un'azienda che opera nello smaltimento rifiuti, ispirata a principi che qualche perplessità la suscitano. Vi si legge infatti:

"Ad ogni attività economica conseguono necessariamente aspetti deleteri per la popolazione".

Eh ? A parte il fare a cazzotti con l'Articolo 41 della Costituzione,

(Art. 41.

L'iniziativa economica privata è libera.

Non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana.

La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l'attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali
.)

suona inquietante, no ? Che cosa avrà voluto dire ? Per sapere dove va a parare questa evidente messa di mani avanti bisogna fare invece molti passi indietro e ricostruire una lunga ed istruttiva storia.

Si può avere un quadro più chiaro partendo da una interrogazione parlamentare del deputato (XV legislatura, 2006-2008) Francesco Tolotti dell'Ulivo, nella seduta del 8 febbraio 2007:

TOLOTTI. - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. - Per sapere - premesso che:
dal 1987 è in funzione a Paratico (BS) un depuratore consortile che raccoglie gli scarichi civili di 36 comuni della provincia di Brescia e di Bergamo;
l'impianto non ha mai evidenziato problemi fino al 1997, quando nel collettore di Capriolo ed Adro cominciano a riscontrarsi scarichi anomali, prevalentemente industriali, come denota la presenza di metalli pesanti;
proprio nel 1997 ha inizio l'attività dell'impianto di smaltimento di rifiuti liquidi speciali, pericolosi e non, di proprietà della ditta Elg, con sede ad Adro;
il Consorzio per la tutela ambientale del Sebino (COTAS) decide di concentrare la propria attenzione sull'inquinamento rilevato nel sistema fognario di Capriolo e Adro, attivandosi anche in ambito interprovinciale per risalire alle cause dell'inquinamento stesso;
dai controlli e dalle osservazioni effettuate si riscontra che il collettore di Adro e Capriolo durante i periodi più piovosi dell'anno raccoglie un surplus di acque che scarica a sua volta nel fiume Oglio; questa sovrabbondanza di scarico non è problematica se si tratta di scarichi civili, per di più diluiti dalle piogge, mentre può risultare dannosa per l'ambiente se nelle acque sono presenti rifiuti liquidi pericolosi;
proprio per tenere sotto controllo la situazione il Comune di Adro impone alla ditta Elg di installare un controllore automatico degli scarichi, monitorato periodicamente dall'ARPA;
il 12 gennaio del 2002 il COTAS sporge denuncia nei confronti di ignoti per l'inquinamento del sistema fognario di Adro e Capriolo;
a seguito della denuncia la magistratura di Brescia avvia una indagine penale che porta all'apertura di un fascicolo, n.1032, e in data 16 ottobre 2003 al rinvio a giudizio per sette capi di imputazione tra cui lo «scarico di sostanze inquinanti in fognatura», della signora Brescianini Maria, amministratrice unica di Elg e del figlio, signor Lancini Danilo Oscar, amministratore di fatto e responsabile tecnico dell'impianto di smaltimento e nel frattempo, dal 2004, divenuto sindaco del Comune di Adro. Il procedimento è tuttora in corso, una udienza era fissata per il 16 gennaio 2007, ma ha tuttavia portato al temporaneo sequestro dell'impianto, poi dissequestrato con prescrizioni, e ha determinato l'avvicendamento dell'amministratore unico della ditta Elg, che attualmente risulta essere la signora Lancini Lionella, sorella di Danilo Oscar;
proprio la signora Lancini Lionella è stata rinviata a giudizio nel marzo 2006, sulla base di tre capi di imputazione, tra cui lo «scarico di sostanze inquinanti in fognatura», per il periodo che va dal 10 aprile 2003 all'8 agosto 2004; la prima udienza di questo secondo procedimento si è svolta il 2 dicembre 2006;
va infine rilevato che, sempre sulla stessa materia, dalla primavera del 2005 è in corso una terza indagine, procedimento penale n. 20833, che non ha ancora portato alla formalizzazione di alcun rinvio a giudizio, ma ha determinato il 2 luglio 2005 un nuovo sequestro dell'impianto, in seguito dissequestrato ma mai più rimesso in funzione -:
se il Ministro sia a conoscenza della situazione, che è stata oggetto di approfondita attenzione della stampa locale e segnatamente, con numerosi articoli, del quotidiano «Il Brescia»;
quali provvedimenti intenda assumere, fatti salvi gli esiti cui porteranno in tema di accertamento delle responsabilità i procedimenti penali in corso, per assicurarsi che gli scarichi anomali più volte riscontrati nel collettore di Adro e Capriolo non abbiano compromesso, in misura anche grave, l'ecosistema del bacino del fiume Oglio che, in uscita dal Lago di Iseo e prima di gettarsi nel Po attraversa un territorio densamente popolato che interessa le province di Bergamo, Brescia e Cremona.
(4-02530)


Dunque, riassumiamo: Il sindaco Oscar Lancini è proprio un Padano tutto d'un pezzo, uno che lavora, che manda avanti come socio e responsabile tecnico la bella aziendina di famiglia, la cui titolarità è palleggiata tra mamma e sorella, e se c'è da lavurà mica si può stare tanto lì a guardare se i rifiuti tossici che dovrebbero essere trattati vanno a finire nelle fogne e nel fiume, i veri Padani sono lì per lavurà, mica per perdere tempo. Mica si può fermare l'azienda solo perchè si dovrebbe controllare dove vanno a finire i reflui (nel linguaggio liturgico del Liberismo "lacci e lacciuoli"): bisogna lavorare, lavorare; se poi sul fondo dell'Oglio ci sono andate a finire (pare) 7mila tonnellate di fanghi inquinati contenenti metalli pesanti, cianuro, varie ed eventuali, e nelle acque solventi, idrocarburi e di tutto un pò, pazienza; è un pò colpa anche di quel campionatore automatico prescritto dal giudice che, quando arrivavano i controlli, per un motivo o per l'altro era sempre guasto, che sfortuna. Ma se non si mandano avanti le laboriose imprese del Nord, mica si produce benessere (sottolineerei "benessere").
Ma non è ancora tutto: e poi ci sono le tasse, boiadungiuda, Roma Ladrona che strangola con le tasse quelli che lavorano e che producono; tasse, tasse, sempre tasse.
La Elg della famiglia Lancini è stata condannata definitivamente nel dicembre 2010 a risarcire al Comune di Adro (non Roma Ladrona, proprio Adro Adrone), 20.000 Euro di Ici non pagata dal 2005 al 2008.

Intermezzo comico: nel contenzioso per l'Ici non pagata, il sindaco di Adro era in causa contro la sua azienda, e questo farebbe già abbastanza ridere; ma il Comune di Adro si era costituito come parte lesa anche nel procedimento iniziato nel 2003 per lo scarico di sostanze inquinanti in fognatura; quindi, quando Lancini è stato eletto nel 2004, si era già ritrovato in causa contro se stesso, con l'aggravante che l'Amministrazione Comunale (monocolore Lega Nord) nominava i periti che avrebbero dovuto sostenere gli interessi dei cittadini contro il sindaco e la sua famiglia.

Pre-finale tragico: la fortuna di Oscar Lancini fu quella di non essere il solo politicante ad avere qualche problemuccio con la giustizia: a fine 2005 arrivò la legge Cirielli e Santa Prescrizione risolse tutti i problemi.
Intanto, però, arrivava anche il fallimento della Elg nel 2007, e la chiusura dell'impianto. Il Curatore Fallimentare ha trovato ogni spazio disponibile dell'azienda pieno stipato di rifiuti (la perizia è qui): con il processo in corso, sequestri e dissequestri, la ditta non poteva certamente continuare a scaricare nelle fogne, ma evidentemente negli ultimi tempi aveva continuato a ritirare (presumibilmente non gratis) rifiuti industriali che non poteva smaltire ma che tanto sarebbero finiti sul groppone di qualcun altro.

Ed è così che si arriva a questa strana convenzione di primavera. La ValleSabbiaServizi è un'altra azienda del Bresciano, che nel 2009 ha vinto (con una certa facilità, essendo l'unica partecipante) l'asta fallimentare per l'impianto della ormai ex Elg, e da marzo di quest'anno lo ha rimesso in funzione, addirittura con autorizzazioni ancora più ampie di quelle della vecchia gestione, dopo, naturalmente, i necessari lavori di messa in sicurezza degli scarichi. Ci possiamo credere ? Vi darò un indizio: vi interessa sapere chi è il responsabile tecnico della valleSabbiaServizi ? Va bè, ve lo dico lo stesso: si chiama Lancini Luca, e di mestiere fa il fratello del sindaco.

3 commenti:

  1. Bello questo articolo, grazie

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  2. Gentilissimo,
    Le comunico che quanto riportato nel suo blog è falso e gravemente lesivo della mia reputazione e di quella della mia famiglia (diffamazione).
    Le chiedo la gentilezza di cancellarlo dal suo spazio web.
    La ringrazio.
    Cordialità

    Luca Lancini

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  3. Gentile signor Lancini,
    non esiti ad indicarmi nel dettaglio quali passaggi del testo lei ritiene falsi, e non mancherò di controllarli e, se del caso, correggerli.

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