martedì 8 settembre 2015

Tornasole


Immagino che non tutti abbiano dimestichezza con l'oggetto, quindi ritengo necessario presentarlo, pur se in modo grossolano e accessibile ai non esperti.
Un pHmetro serve a misurare l'acidità di una soluzione acquosa. Consiste di un elettrodo in vetro, la sonda che va immersa nel liquido, riempito con un liquido di riferimento, la cui estremità è una membrana, sempre di vetro, molto sottile, sensibile alle differenze di concentrazione di ioni H+ tra l'esterno (la soluzione da misurare) e l'interno dell'elettrodo, che vengono rilevate come differenze di potenziale. Un cavo coassiale collega l'elettrodo ad un apparecchio elettronico che "traduce" tali differenze di concentrazione in valori di pH, cioè di acidità della soluzione.
E' il parente tecnologico e sofisticato delle famose cartine al tornasole, che indicano l'acidità della soluzione in cui vengono immerse con i loro cambiamenti di colore (e che tuttora si usano nelle circostanze ove il pHmetro non può arrivare).
In tanti anni di più o meno onorato servizio, di pHmetri ne ho visti un pò, e qualche volta mi sono passati per le mani elettrodi nuovi di trinca; non sono oggetti che si buttano via e si sostituiscono tutti i giorni, ma qualche elettrodo nuovo di fabbrica mi è capitato.
Trattandosi di oggetti estremamente delicati (la rottura della membrana di vetro è tra gli eventi più facilmente classificabili come sciagura in un laboratorio), vengono forniti con tutte le precauzioni possibili nell'imballaggio: scatole rigide con alloggiamenti sagomati in gommapiuma, polistirolo espanso, e qualsiasi ammortizzatore di urti possa essere immaginato.
L'ultimo baluardo della protezione è un cappuccio di plastica spessa, a tenuta, che avvolge l'estremità, la parte più delicata, dell'elettrodo, mantenendola immersa in un sottile velo di liquido (non bisogna mai lasciare che la membrana si secchi completamente). Il cappuccio di plastica, riempito dell'apposito liquido, può essere poi riapplicato se l'elettrodo non viene utilizzato per un pò di tempo.
Quello che in tutti questi anni non mi era mai capitato, è stato notare, sul cappuccio di protezione, la scritta, grande quanto le modeste dimensioni dell'oggetto possono permettere "Remove before use".
I motivi che possono avere indotto il fabbricante ad introdurre una simile avvertenza spingono la mia immaginazione verso scene sconfortanti.
Però, in fondo, nel figurarmi uno studente alle prime armi che immerge in una soluzione la sonda con tutto il suo involucro di plastica, leggo la cartina al tornasole dell'ingenuo e propulsivo entusiasmo con cui masse di giovani si accostano giorno per giorno alla scienza. L'importante è il desiderio e l'ambizione di comprendere qualcosa in più del nostro mondo e della natura. Poi, su questa strada, uno dei primi passi sarà imparare che occorre togliere il cappuccio.

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