I bambini, nella maggioranza dei casi,
vogliono fare i calciatori. Mestiere che richiede una preparazione
piuttosto faticosa ma tutto sommato divertente.
Più o meno lo stesso discorso vale per
gli aspiranti astronauti, pure in buon numero.
Con frequenze inferiori seguono, come
mestieri desiderati: la velina, l'influencer, l'applicatore di unghie
finte, il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, tutte
attività comode che richiedono nessuna preparazione professionale.
Poi ci sono anche un bel po' di bambini
che vogliono fare gli artisti; quasi tutti, con grave nocumento per i
nostri timpani, nel ramo della canzone. Ma ne rimane comunque un bel
numero che punta alle arti figurative.
E poi come va a finire ?
I giovani calciatori in erba si trovano
ben presto immersi nella competizione; giocano le loro partite, e
facilmente si rendono conto da soli che ci sono altri più bravi di
loro; e se non se ne rendono conto, c'è comunque un allenatore che
capisce chi è in grado di andare avanti e chi no.
Anche i cantanti prima o poi troveranno
qualcuno che farà loro comprendere che è meglio lasciare perdere
(ma non sempre, a giudicare dalla musica che si sente in giro).
Invece abbiamo un problema con la
pittura e la scultura.
In questo caso gli artisti non entrano
mai in competizione con altri, non trovano mai nessuno che apra loro
gli occhi sulle ciofeche che realizzano. E continuano ad andare
avanti fino all'età adulta, irrimediabilmente convinti di essere
bravi.
Abbiamo una sovraproduzione di opere
che sono ritenute artistiche soltanto dagli autori e dai loro parenti
stretti (dalle nonne, primariamente).
Come se ne esce ?
Almeno per la scultura, la tendenza all'eliminazione dei
semafori è un buon aiuto: le aiuole circolari al centro delle
rotatorie sono delle discariche abbastanza efficaci per lo
smaltimento indolore e non offensivo di pretese opere d'arte che non
si saprebbe dove esporre altrimenti.
Ma per fortuna, ogni tanto c'è anche
qualche sconosciuto scultore che realizza qualcosa che, malgrado la sgrammaticatura, un senso ce
l'ha. Bravo. Non merita la rotatoria.