martedì 26 aprile 2011
Potrebbe andare peggio...
Lo scorso 21 aprile la rivista Nature ha pubblicato un articolo sui principali fattori di rischio relativi alle centrali nucleari, prendendo in esame, fondamentalmente, fattori "esterni" (terremoti, eventi accidentali di vario genere, attentati, ecc.), "interni" (costruzione, funzionamento, età dell'impianto), ed umani (cultura ed addestramento degli operatori). Non sto a dilungarmi su tutto il contenuto, che trovate per esteso qui; sottolineo soltanto un altro elemento, che come scrive Nature, è la lente attraverso cui valutare tutto il resto dei fattori di pericolosità. A Fukushima sono stati fatti allontanare, o invitati a farlo, i 172000 residenti nel raggio di 30 km; ebbene, delle 211 centrali nucleari funzionanti al mondo, i due terzi hanno un numero di abitanti SUPERIORE entro i 30 km di distanza (che ci può apparire sorprendente a causa del luogo comune del Giappone sovraffollato di cui cadiamo facilmente vittime); 21 centrali hanno più di 1 milione di persone che vivono entro 30 km, e 6 ne hanno più di 3 milioni.
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