Potremmo parlare degli effetti della contingenza storica, per cui un evento accaduto in modo abbastanza casuale in un certo tempo ed in un certo luogo produce una catena di conseguenze che danno qualche apparenza di destino inevitabile. Nulla viola le regole fondamentali che guidano il corso della storia, ma ad ogni passaggio le cose avrebbero potuto andare diversamente, e quello che abbiamo ora sotto gli occhi è solo uno dei tanti "oggi" che avrebbero ugualmente potuto verificarsi.
Chissà se pensano questo gli abitanti di Dayton, una oscura cittadina rurale del Tennessee, che visse inopinatamente un momento di strana celebrità una novantina di anni fa, e ne sente tuttora le ripercussioni.
Il processo Scopes, famoso come "processo delle scimmie", tenutosi nell'afa estiva del 1925 a Dayton, fu nientemeno che il primo processo trasmesso in diretta radiofonica, e generò persino una trasposizione teatrale (Inherit the wind, 1955, di J. Lawrence e R.E. Lee), ed una cinematografica di Stanley Kramer (1960, omonima nell'originale, E l'uomo creò Satana nella versione italiana), con Spencer Tracy nel ruolo dell'avvocato difensore.
Nella versione "eroica" cinematografica, il giovane insegnante era un perseguitato, e il processo fu il luogo di un epico scontro di idee nel quale l'aperto avvocato difensore sbaragliava l'antiquato bigotto dell'accusa, sconfiggendolo e respingendo indietro le forze dell'oscurantismo. In realtà quasi nulla andò proprio così.
John Scopes era l'allenatore della squadra di football (americano, quello che a rigore si dovrebbe chiamare handegg) del locale college, e fu cooptato per una supplenza di biologia (??? L'istruzione negli Stati Uniti segue vie misteriose) destinata a cotanta fama.
In quello stesso 1925 era entrato in vigore nel Tennessee il Butler Act, la legge che vietava di insegnare l'origine della vita e dell'uomo in modo diverso da quanto descritto nella Bibbia, e men che meno di introdurre il concetto di evoluzione nelle scuole pubbliche. L'Unione Americana per le Libertà Civili subito si offrì di sostenere legalmente qualsiasi insegnante avesse violato la legge; la sfida, tendente a dimostrarne l'incostituzionalità, era stata inizialmente programmata nell'ambiente urbano più liberale e favorevole di Chattanooga, ma il piano sfumò, ed un piccolo gruppo di attivisti propose l'azione a Dayton, più per l'attrattiva di dare un briciolo di notorietà alla cittadina che per convenienza strategica (anzi, poche comunità avrebero potuto essere più ottusamente tradizionaliste dei piccoli centri agrari della "fascia della Coca-Cola"). Il docente di biologia di Dayton era un integerrimo conservatore, e non si sarebbe mai prestato a violare la legge. Se non si fosse assentato e fatto sostituire, la celebrità si sarebbe depositata su qualche altra cittadina, miglio più in là, miglio più in qua. Il giovane supplente Scopes si prestò al gioco.
La finalità era quella di ottenere una sacrosanta condanna, per potere fare ricorso alla Corte Suprema ed ottenere la cancellazione della legge del Tennessee. Chissà se Scopes ha mai realmente parlato di evoluzione in classe: dichiarò pubblicamente di averlo fatto, ed il processo ebbe inizio; i suoi studenti diligentemente testimoniarono a favore, cioè contro di lui.
Il tema del dibattimento era rovente: l'accusa si valse di uno dei più celebri avvocati d'America, il vecchio rigoroso osservante del letteralismo biblico William Jennings Bryan, già tre volte candidato (democratico !) alla presidenza degli Stati Uniti, mentre la difesa era guidata dall'agnostico Clarence Darrow. Dayton fu invasa da sciami di giornalisti, curiosi, ferventi bigotti con scimpanzè al seguito a scherno delle controparti, e il vasto e variegato pubblico costituiva un chiassoso ma attento caravanserraglio. Il resto d'America era incollato alla radio.
Tanto era caldo l'argomento, quanto floscio e scontato fu l'andamento del processo. Il giudice Raulston rifiutò le testimonianze, proposte dalla difesa, di eminenti esperti di evoluzione ed interpretazione della Bibbia: la legge proibiva esplicitamente di insegnare l'evoluzione nelle scuole ed attenersi al testo letterale della Bibbia; non aveva perciò alcuna rilevanza che l'una o l'altra fossero vere o false. Solo al termine ci fu il sussulto teatrale, quando l'avvocato Darrow chiamò a testimoniare il suo collega ed avversario in qualità di esperto delle Sacre Scritture, ed in effetti lo mise in grave difficoltà, portandolo fin sull'orlo del ridicolo. Ma ormai i giochi erano fatti: Scopes AVEVA effettivamente violato la legge, e Raulston lo giudicò colpevole comminandogli una multa di 100 dollari.
La sentenza fu poi annullata, poichè multe di importo superiore a 50 dollari potevano essere stabilite solo da un collegio di giurati e non da un giudice monocratico. L'annullamento della sentenza precluse qualsiasi possibilità di fare ricorso alla Corte Suprema, ed il Butler Act rimase in vigore fino al 1967. Tutto il progetto era andato in fumo per un errore da 50 dollari di un giudice nello stabilire l'importo di un'ammenda.
Cinque giorni dopo il termine del processo, dopo gli stress delle infervorate arringhe nella calura opprimente della sala affollata, e dello smacco subito dal rivale Darrow, il vecchio avvocato Bryan ebbe in sorte l'unica tardiva rivincita che la storia potesse ancora concedergli: morire proprio lì, a Dayton, e consacrarsi eroe del fondamentalismo religioso locale.
Forse, se avesse fatto in tempo a ripartire, le associazioni di stretta osservanza religiosa del luogo non avrebbero ideato la fondazione di un college universitario privato intitolato alla sua memoria, e per statuto destinato a perpetuarne le convinzioni di fedele devoto e le pie idee.
Così, dopo tutta questa catena di eventi, molti dei quali avrebbero potuto svolgersi in tutt'altro modo, succede, a quasi novant'anni di distanza, di dover parlare del Bryan College di Dayton per una modifica recentemente introdotta del suo presidente Livesay alla professione di fede che studenti ed insegnanti devono OBBLIGATORIAMENTE firmare, pena la non ammissione al college, dalla generica:
"...che l'origine dell'uomo si ebbe per volontà di Dio nell'atto della creazione come riportato nel libro del Genesi; che fu creato ad immagine di Dio; che peccò e quindi incorse nella morte fisica e spirituale"
alla ben più stringente:
“Noi crediamo che tutta l'umanità discende da Adamo ed Eva. Essi sono personaggi storici creati da Dio in uno specifico atto formativo, e non derivanti da forme di vita preesistenti."
Bene, se non si firma questa roba non si può entrare nel Bryan College di Dayton, nè come studenti, nè come insegnanti.
Se volete approfondire i retroscena, l'influenza che ha probabilmente esercitato sui finanziatori del college il famigerato leader del fondamentalismo Ken Ham, fondatore dell'involontariamente spassosissimo Museo della Creazione del Kentucky, e i vari intrecci e reazioni, qui trovate i raccordi con tutti i link necessari )in particolare, la fonte originale da un giornale locale, e i commenti di un ex studente sul principio che pagare quasi 29000 dollari all'anno per farsi insegnare come biologia qualche cosa che non è biologia si chiama frode. Troverete tutto quello che occorre per interpretare la vicenda.
Quello che mi interessa di più in questo momento, è la posizione dei cultori del libero mercato e della privatizzazione di qualsiasi cosa, che suona più o meno così: "Una scuola [privata] si può autogovernare come vuole e credere in tutto ciò che preferisce. Si può portare intellettualmente indietro fino all'età della pietra, e studenti e genitori sono liberi di pagare 30000 dollari all'anno per il diritto di farsi insegnare come nell'età della pietra."
Non ci potrebbe essere nulla di più ipocrita, poichè quella scuola [privata] poi rilascia diplomi e titoli di studio che poi risultano validi per tutti, mica solo per quelli che si coprono di pelli, accendono il fuoco strofinando selci, adorano il fulmine o il Sole delle Alpi e indossano cravatte verdi.
Se vuoi educare dei sudditi anzichè dei cittadini, lascia l'istruzione in mano ai privati.
Le Ultime Parole Famose
L'estensore della legge del 1925, il proprietario terriero John W. Butler, aveva dichiarato: "Desideravo non sentire mai più parlare di evoluzione qui da noi nel Tennessee."
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