mercoledì 24 dicembre 2014
Storiella di Natale
Stamattina: signora che cammina per strada, in una mano qualche pacchetto infiocchettato, nell'altra il telefono d'ordinanza appiccicato all'orecchio.
La signora vede un'amica che cammina in un'altra direzione e, sempre telefonando, la ferma sventolando i fiocchetti rossi della carta da regalo a mò di bandierina da segnalazione. L'amica si ferma, la saluta con la mano e fa segno che non può parlare perchè anche lei è al telefono.
Le due rimangono lì per un pò, una davanti all'altra, a scambiarsi ogni tanto qualche occhiata di simpatia mentre ciascuna prosegue la sua conversazione con qualcun altro.
Poi si salutano a gesti e ciascuna se ne va telefonando per i fatti suoi.
Chissà quanto saranno state contente di rivedersi.
Si chiama "civiltà della comunicazione", no ?
lunedì 15 dicembre 2014
Sviluppo
La scorsa settimana la Commissione Difesa della Camera dei Deputati ha approvato, dopo che altrettanto aveva già fatto la Commissione Bilancio, l'acquisto di navi da guerra per 5,4 miliardi di Euro, che spenderemo nei prossimi 19 anni, tanto di miliardi da spendere nel bilancio dello Stato ce n'è d'avanzo. Un altro acquisto di navi da guerra, le FREMM, è in atto da una decina d'anni e ci costa già 5 miliardi; quindi siamo in tutto a 10,4. Potremo quindi sfidare la marineria austro-ungarica per vendicare finalmente la battaglia di Lissa.
Adesso sarete preparati a sentire i soliti luoghi comuni sul fatto che i soldi per le necessità delle persone disagiate non si trovano mai, mentre quelli per le spese militari si trovano sempre. No, no, niente affatto.
Non si tratta di spese militari. Infatti il denaro non viene dai capitoli di spesa del Ministero della Difesa, bensì da quelli dei fondi per lo sviluppo economico.
Quindi non risulteranno mai tra le spese militari, che così appariranno innocentemente non aumentate (idem per i costi delle missioni militari all'estero). Ma mettendo insieme tutti i piani di acquisto pluriennali, bombardieri F-35, carri armati e altri giocattolini, si arriva alla bazzecola di 43 miliardi (di soldi nostri).
Si tratta di "sviluppo economico".
D'altra parte, voi come pensereste di spenderli i fondi per lo "sviluppo economico", se non per comprare navi da guerra armate di tutto punto ?
Mica per investimenti sui trasporti pubblici per togliere un pò di automobili dalle strade, o per installare pannelli solari, così per dire, su tutti i tetti di tutti gli edifici pubblici ? Come vi viene in mente, proprio adesso che i governanti del mondo riuniti a Lima si mobilitano concordi e compatti a non fare sostanzialmente nulla per limitare le emissioni di gas a effetto serra, vero banco di prova dell'ignavia globale ?
Mica vorrete fare dello "sviluppo economico" facendo funzionare meglio un qualche cosa (a vostro piacere: trasporti, rendimento energetico, uso del territorio...) ? Ma allora non avete capito nulla: se una cosa funziona meglio diminuisce lo spreco, e lo spreco è l'anima dell'economia capitalistica; dove non c'è spreco non c'è profitto.
Molto meglio andare sul sicuro e sprecare a tutto spiano commerciando armi: massima redditività, massimi profitti, massime tangenti. Tanto un qualche nemico prima o poi si troverà, e se proprio non c'è, lo si inventa.
mercoledì 10 dicembre 2014
Dal meraviglioso mondo dei selfie
Quando Renzi apre bocca c'è da preoccuparsi grandemente. Poverino, da qualche giorno ha scoperto che c'è la corruzione, non ci aveva mai fatto caso. E che c'è un pochettino di corruzione anche nel suo partito, se n'è accorto giusto ieri sera, prima chissà dov'era. Era un pò distratto, ma ora ha promesso una lotta durissima per sconfiggere il triste fenomeno.
E qui io m'inquieto.
Se per lottare contro la disoccupazione facilita i licenziamenti, per lottare contro la corruzione, per linearità logica, cosa farà mai ? La tangente obbligatoria semplificata fissa del 10% ? La detraibilità fiscale delle mazzette ? Delegare tutta la materia al fido alleato Berlusconi per un sicuro risanamento ? Un'apposita autorità di controllo da affidare alla sapiente competenza e alla solida esperienza di Giusy La Ganga e Primo Greganti ?
E qui io m'inquieto.
Se per lottare contro la disoccupazione facilita i licenziamenti, per lottare contro la corruzione, per linearità logica, cosa farà mai ? La tangente obbligatoria semplificata fissa del 10% ? La detraibilità fiscale delle mazzette ? Delegare tutta la materia al fido alleato Berlusconi per un sicuro risanamento ? Un'apposita autorità di controllo da affidare alla sapiente competenza e alla solida esperienza di Giusy La Ganga e Primo Greganti ?
martedì 9 dicembre 2014
Dalle Fogne
Quanto chiasso.
Terroristi fascisti controllano tutti gli appalti di Roma. Magari: sarebbe un successo della democrazia: è il ruolo meno influente che abbiano mai avuto dal dopoguerra ad oggi.
Dopo la strage di Portella della Ginestra, il Governo Tambroni, la strage di Piazza Fontana, i vari tentativi di colpo di stato, Junio Valerio Borghese e la X MAS, l'Italicus, Piazza della Loggia, la strage di Bologna, gli attentati a Falcone e Borsellino, la "Uno bianca", l'ascesa al potere di Berlusconi, se mafia e fascisti si limitassero a lucrare sugli appalti, vorrebbe dire che un pò per volta si vanno ridimensionando.
Il guaio è che purtroppo non è così.
Terroristi fascisti controllano tutti gli appalti di Roma. Magari: sarebbe un successo della democrazia: è il ruolo meno influente che abbiano mai avuto dal dopoguerra ad oggi.
Dopo la strage di Portella della Ginestra, il Governo Tambroni, la strage di Piazza Fontana, i vari tentativi di colpo di stato, Junio Valerio Borghese e la X MAS, l'Italicus, Piazza della Loggia, la strage di Bologna, gli attentati a Falcone e Borsellino, la "Uno bianca", l'ascesa al potere di Berlusconi, se mafia e fascisti si limitassero a lucrare sugli appalti, vorrebbe dire che un pò per volta si vanno ridimensionando.
Il guaio è che purtroppo non è così.
mercoledì 3 dicembre 2014
Anniversari - 3 dicembre 1984
La scienza aiuta a costruire una nuova India
Manifesto pubblicitario della Union Carbide del 1962
Lo stabilimento Union Carbide di Bhopal, nel centro dell'India, aveva cessato le produzioni da un anno, e molti dei sitemi di sicurezza che operavano nella fabbrica erano stai disattivati, nonostante la presenza di 63 tonnellate di isocianato di metile (un intermedio per la produzione dell'insetticida carbaryl) ancora conservate in cisterne sotterranee. Se la maggior parte del personale più esperto non fosse stata licenziata in vista della chiusura, se fossero state mantenute le pratiche di manutenzione ordinaria, se la refrigerazione delle cisterne non fosse stata spenta, se non fosse stata spenta anche la fiamma pilota della torre di combustione, tutte precauzioni che potremmo considerare ovvie in presenza di una simile quantità di una sostanza tanto pericolosa, l'incidente che fu innescato poco dopo la mezzanotte del 3 dicembre 1984 da un banale sversamento accidentale di acqua, avrebbe potuto essere contenuto, o magari non sarebbe mai avvenuto.
Invece avvenne e non fu contenuto. 40 tonnellate di isocianato di metile furono liberate nell'aria e investirono i quartieri più poveri della città, le baraccopoli che sorgevano nelle vicinanze dello stabilimento.
2259 persone morirono subito; non si sa quante altre siano morte per le conseguenze a lungo termine dell'incidente: le stime variano da 3787 a 25000.
Nel 2010 otto ex-dirigenti indiani della Union Carbide (di cui uno già deceduto) sono stati condannati a un massimo di due anni di carcere e 2000 dollari di multa, e rilasciati dietro versamento di meno di 500 dollari di cauzione.
Il responsabile operativo Warren Anderson è morto impunito nel 2014, nonostante una richiesta di arresto del tribunale di Bhopal del 2009; gli Stati Uniti non hanno mai concesso l'estradizione.
L'area interessata dall'incidente non è mai stata bonificata.
Materia d'insegnamento: scarico dei costi e dei rischi delle produzioni industriali sulle aree più povere del pianeta. Livello di apprendimento a trent'anni di distanza dalla lezione: zero.
Manifesto pubblicitario della Union Carbide del 1962
Lo stabilimento Union Carbide di Bhopal, nel centro dell'India, aveva cessato le produzioni da un anno, e molti dei sitemi di sicurezza che operavano nella fabbrica erano stai disattivati, nonostante la presenza di 63 tonnellate di isocianato di metile (un intermedio per la produzione dell'insetticida carbaryl) ancora conservate in cisterne sotterranee. Se la maggior parte del personale più esperto non fosse stata licenziata in vista della chiusura, se fossero state mantenute le pratiche di manutenzione ordinaria, se la refrigerazione delle cisterne non fosse stata spenta, se non fosse stata spenta anche la fiamma pilota della torre di combustione, tutte precauzioni che potremmo considerare ovvie in presenza di una simile quantità di una sostanza tanto pericolosa, l'incidente che fu innescato poco dopo la mezzanotte del 3 dicembre 1984 da un banale sversamento accidentale di acqua, avrebbe potuto essere contenuto, o magari non sarebbe mai avvenuto.
Invece avvenne e non fu contenuto. 40 tonnellate di isocianato di metile furono liberate nell'aria e investirono i quartieri più poveri della città, le baraccopoli che sorgevano nelle vicinanze dello stabilimento.
2259 persone morirono subito; non si sa quante altre siano morte per le conseguenze a lungo termine dell'incidente: le stime variano da 3787 a 25000.
Nel 2010 otto ex-dirigenti indiani della Union Carbide (di cui uno già deceduto) sono stati condannati a un massimo di due anni di carcere e 2000 dollari di multa, e rilasciati dietro versamento di meno di 500 dollari di cauzione.
Il responsabile operativo Warren Anderson è morto impunito nel 2014, nonostante una richiesta di arresto del tribunale di Bhopal del 2009; gli Stati Uniti non hanno mai concesso l'estradizione.
L'area interessata dall'incidente non è mai stata bonificata.
Materia d'insegnamento: scarico dei costi e dei rischi delle produzioni industriali sulle aree più povere del pianeta. Livello di apprendimento a trent'anni di distanza dalla lezione: zero.
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