Compio le mie azioni per la maggior gloria di qualcun altro, che non può in alcun modo essere messo in discussione, quindi sono nel giusto.
Qualsiasi misfatto io commetta, lo eseguo a difesa di qualcun altro, superiore ed esterno ad ogni tua capacità di comprensione, quindi non hai nessun titolo per giudicare le mie malefatte.
Il valore o disvalore etico e morale di ciò che faccio si misura solo sul metro della fede, non sulle sue conseguenze materiali ed immediate, ed io stesso posso permettermi di non comprenderlo, potendo confidare solo sulla mia fede per essere certo di agire giustamente.
Tu, essendo uomo mortale e materiale, non hai titolo per giudicare le mie azioni, compiute nel nome di un essere infinitamente superiore del quale non puoi comprendere i fini ultimi per la salvezza per noi tutti.
Non c'è nulla di più deresponsabilizzante della religione.
Sei milioni di anni di evoluzione, spesi per avere le mani libere per acchiappare insetti e lucertole, a contendere le carogne a iene e avvoltoi, per procuraci un pò di carne, sviluppando un cervello complesso in grado di risolvere problemi complessi, per poi delegare tutte le soluzioni a entità soprannaturali inesistenti ?
Riprendiamoci la nostra laica animalità empirista, e dedichiamo le capacità di elaborazione che la nostra precaria esistenza di scimmie deboli ma sveglie ci ha consegnato, a costruire matite, disegni, progetti e idee. Non vuote fedi.
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