lunedì 13 aprile 2015
Eduardo
Va via, assieme al Premio Nobel Guenther Grass, anche uno di quelli che mi piacerebbe poter considerare tra i miei molti Maestri, Eduardo Galeano.
Della sua opera più famosa, Le vene aperte dell'America Latina, aveva detto recentemente: "Non mi pento di averlo scritto però è una tappa che, secondo me, è superata." E devo dargli torto. Pur con tutte le zavorre dei quarant'anni trascorsi, Le vene aperte è un testo che ancora oggi i giovani dovrebbero leggere.
Non importa se prima o dopo aver preso confidenza con la sua inarrestabile cascata di parole nelle storie, e di confluenze di storie in nuove alchimie di parole.
Un rifugio ?
Un ventre ?
Un cappotto per nasconderti quando ti bagna la pioggia o ti punge il freddo o ti travolge il vento ?
Abbiamo davanti a noi uno splendido passato ?
Per i naviganti bisognosi di vento la memoria è un punto di partenza.
[Finestra sulla memoria (II) - Parole in cammino - Sperling & Kupfer, 2006]
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