domenica 15 marzo 2015

Volta & Gabbana


Polemicuccia da massaie, irrilevante, ma divertente.
La coppia di rinomati stilisti con l'hobby dell'evasione fiscale non si lascia andare affatto a dichiarazioni a sproposito, ma studia accuratamente l'atteggiamento da prendere (lasciamo perdere tutti i facili pseudomoralismi del "da che pulpito", che non c'entrano nulla) in apposita intervista, con l'idea di attirarsi qualche simpatia borghese e tradizionalista, nel canonico bacino di potenziali acquirenti a 50 Euro di magliette che ne valgono 2.
Sacralità della famiglia tradizionale e della riproduzione naturale non sono ideali, così come vengono pretestuosamente esposti, ma un'inserzione pubblicitaria, nè più nè meno.
Ma il resto del mondo non è così bigotto come l'Italia, e c'è una reazione sdegnata che sorprende i maestri della moda nonchè dilettanti della dichiarazione dei redditi mendace.
La parola "boicottaggio" fa balenare la prospettiva di vendere qualche pezzo in meno di magliette a 50 Euro che ne valgono 2.
E i sacri ideali vengono prontamente riposti, i due si scusano e ritrattano tutto spergiurando di non voler offendere nessuno, specialmente tra quelli che potrebbero acquistare a 50 Euro magliette che ne valgono 2.

Ma perchè fermarsi a boicottare una sola casa di moda ? Boicottiamole tutte, e liberiamoci dall'idiozia dei vestitini firmati una buona volta.

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