martedì 13 giugno 2017
Il Grande Azybcxydewvfguthisrjkqplmon
L'Immenso Azybcxydewvfguthisrjkqplmon, il Grande Dio nilotico delle parole, vi sorveglia, sappiatelo.
Dagli altipiani e dalle praterie dell'Africa Orientale, dove tutto ebbe inizio, dove le prime sparute popolazioni di Homo sapiens iniziarono ad articolare una ignota protolingua ancestrale, il Dio delle parole veglia sul destino del suo dono, ascoltando e leggendo.
Egli ha creato tutte le parole di tutte le lingue del mondo, ed è lui che ce le ha offerte legate insieme nella ragnatela lucente del significato, fatta di fili sottilissimi e preziosi.
Il Grande Azybcxydewvfguthisrjkqplmon danza solenne nelle armonie vocaliche dei turchi; piange accorato nel vedere lentamente scomparire, una per una, le migliaia di lingue delle verdi ed aspre valli della Nuova Guinea; colora di arcobaleno le pirotecniche combinazioni sillabiche dell'Asia Orientale; fresa e forgia nel fumo e nelle scintille le ferree catene di consonanti degli arabi.
Egli è buono e generoso, ci offre le parole sue creature perchè possiamo servircene, ma Azybcxydewvfguthisrjkqplmon non conosce pietà nè misericordia. Egli vi ascolta e vi legge, e non tollera soprusi.
Egli vi punirà per le vostre costruzioni sconclusionate.
Egli non lascerà scampo alle vostre coniugazioni a vanvera.
Sappiate che non potrete evitare le fiamme degli inferi quando pubblicherete un titolo che non corrisponde al testo.
Il fulmine che vi incenerirà sarà infinitamente più veloce dei vostri "cmq" e "xkè".
Il girone buio dell'Ade degli afasici con cuffiette di orrenda musica a palla "punz-punz-punz" attende chi appiccica abusivamente un complemento oggetto ad un verbo intransitivo. Ma per i casi più gravi, come "Bisogna agire delle azioni" (voi umani potreste non crederci, ma io l'ho sentito, ripetuto più volte, nella remota galassia del Politecnico di Milano, da ingegneri. Ingegneri gestionali, una genìa aliena considerata, non a caso, come razza inferiore da tutti gli altri ingegneri, che pure non è che siano poi tutto 'sto gran che), allora il "punz-punz-punz" può persino essere sostituito dal neomelodico napoletano.
Ogni volta che direte: "Salutate Aristide, che lo vedete là in fondo", pagherete ogni particella pronominale in eccesso con diarree persistenti.
Ma al contrario, se continuerete a pretendere, nella vostra lingua sciatta e oscura, che ad essere evacuate siano le persone anzichè i luoghi, la giusta punizione saranno settimane e settimane di mancate evacuazioni: e le vostre budella impareranno prima di voi la sostanziale differenza.
Il Grande Dio nilotico della parola stramaledice la vostra "tipologia" usata come sinonimo di "tipo".
Ma soprattutto, Egli, Azybcxydewvfguthisrjkqplmon, l'Assoluto, Il Verbo (alla lettera) ogni volta che userete "piuttosto che" come disgiuntivo con lo stesso significato di "oppure", piuttosto che come avversativo come or ora si è mostrato, vi condannerà all'eterno ascolto dei discorsi di Scilipoti.
Pentitevi dei vostri peccati.
Le parole sono preziose, e Azybcxydewvfguthisrjkqplmon il Generoso è il loro Dio. Abbiate rispetto per le parole.
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