domenica 22 aprile 2018

22 aprile - Giornata della Terra

Il 22 aprile è la Giornata della Terra. Celebrarla è una gran bella cosa, ma poiché un pò di pensiero scientifico, checché ne dicano alcuni, rende la nostra esistenza più consapevole e più ricca, celebrarla avendo davanti qualche dato quantitativo probabilmente ha più significato.
Da questo semplice articolino divulgativo ho estratto i due grafici qui sotto, che visualizzato il peso, in termini di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra, di alcune delle nostre scelte quotidiane.


Ma partiamo dal dato di base: come media dei 10 Paesi maggiori produttori di gas serra, siamo a 17,6 tonnellate di CO2 pro capite / anno. La media europea è leggermente più bassa, e i peggiori in assoluto per CO2 pro capite sono Stati Uniti e Australia (sui consumatori australiani grava il grande dispendio di energia per i trasporti nel commercio estero), mentre il Paese in assoluto più climalterante, la Cina, come quota per abitante è su valori abbastanza dignitosi. Ma sappiate che si potrebbe considerare "sano", per la salvaguardia del clima, uno stile di vita intorno a 5 tonnellate di CO2 pro capite / anno. Cioè, dovremmo cercare di consumare meno di un terzo di quanto consumiamo oggi.

Nel primo grafico vedete l'impatto positivo di alcune scelte alla nostra portata nella vita di tutti i giorni: in ordine crescente di efficacia: usare lampadine a fluorescenza; asciugare il bucato all'aria anziché con asciugatrice elettrica; riciclaggio dei rifiuti; lavare i panni a bassa temperatura; dieta a base vegetale; scegliere un fornitore di energia che attinga a fonti rinnovabili (l'effetto nel grafico suppongo sia quello limitato dalla disponibilità attuale rispetto ai consumi attuali, altrimenti una differenza così esigua non si spiegherebbe); evitare un viaggio aereo intercontinentale; non usare l'automobile; e infine la combinazione di tutte queste azioni di ordinaria condotta individuale consapevole. Già queste poche semplici scelte, da sole, possono permettere anche a noi grandi inquinatori di arrivare vicini a uno stile di vita da 10 tonnellate/anno, che non è l'ottimale, ma sarebbe già più accettabile.
Manca qui una voce a cui io tengo molto, ma riconosco che, per la sua vaghezza e genericità, non permetterebbe una stima quantitativa ragionevole del suo impatto. Tale voce è: "evitare di comprare cazzate inutili", evitando di conseguenza di sollecitare il consumo di risorse per la fabbricazione di ulteriori cazzate inutili.

Nel secondo grafico vedete il confronto tra l'insieme di tutte queste scelte quotidiane di sano comportamento, con una scelta un pò meno quotidiana: fare un figlio in meno. Non si tratta di un truffaldino cambio di unità di misura: le 58,6 tonnellate di CO2 in meno sono, anche in questo caso, stimate per anno. Però un pò di trucco c'è: è una media che attribuisce alla scelta di fare un figlio anche i consumi delle generazioni successive per centinaia di anni, in quote decrescenti in base al rapporto di parentela (e ovviamente sempre per paesi forti consumatori).
La stima, secondo me più appropriata, di Mike Berners-Lee [1] è che una singola persona, nella sua vita, costi al pianeta 373 tonnellate di CO2 equivalenti (media mondiale, computata tanto su statunitensi quanto su eritrei): se il pargolo sarà molto consapevole e attento alle problematiche ambientali, potrà arrivare all'encomiabile valore di 100 tonnellate; se sarà uno scriteriato che se ne frega e consuma a tutto spiano, può tranquillamente sforare le 2000 tonnellate (25 t/anno x 80 anni, diciamo). Aggiungendo i consumi della ulteriore progenie, ecco che si arriva facilmente a quella stima meno parsimoniosa di 58,6 tonnellate / anno.

Sempre secondo il "prudente" Berners-Lee: Volete fare qualcosa di peggio che generare un figliolo per aggravare l'effetto serra ? Appiccate il fuoco ad un bosco. Tanto per darvi un'idea del tipo di danno.

Ora, per precisione e correttezza, poiché l'impatto di una persona in termini di emissioni di CO2, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, tende a diminuire con l'età, aggiungo che evidenziare il danno ambientale causato dal fare un figlio non può in alcun modo essere interpretato come un incoraggiamento ad ammazzare quelli che avete già. Una volta che il pargolo è un pò cresciuto, gran parte del danno, in termini di riscaldamento globale, ormai è stato già fatto. Quindi tenetevelo e semmai educatelo a pensare in termini scientifici e ad avere consapevolezza dei problemi ambientali.

[1] Mike Berners-Lee - La tua impronta - Terre di mezzo, 2013

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