lunedì 7 dicembre 2009

A porte chiuse

Ma porcaccia la miseriaccia, io non ce la faccio più ! Continuamente vengono fuori fatti e fatterelli che mi portano quasi tutte le sere a scrivere qui sopra; sapete che di questo passo rischio di non riuscire più a vedere neanche L'Isola dei Famosi o le meravigliose puntate di Porta a Porta o Rischiatutto o chissà che cos'altro stanno dando in questo periodo per televisione ? Ma vi rendete conto ?
Non avevo ancora finito di scrivere "Il fringuello 5110 e le trame di Satana" (25 novembre), dove confutavo un vecchio libro creazionista dei Testimoni di Geova, che già c'era in giro qualcosa di molto peggio: appena volti la testa un attimo... sarà la stagione, il creazionista è un pò come il fungo: quando piove viene su.
Dunque, qual è il punto: si è svolto a Roma un convegno antievoluzionista, per la verità in febbraio; e fin qui nulla di male, ciascuno si organizza i convegni che vuole; oltretutto il convegno si è tenuto, non so perchè ma me lo immagino, a porte chiuse, quindi praticamente nessuno ne ha saputo nulla; finchè, in novembre, è stato presentato il libro degli atti del convegno, intitolato: "Evoluzionismo: il tramonto di una ipotesi”; e ancora, ciascuno si pubblica i libri che vuole, e non c'è nulla di male. Anzi: di fronte alla parola scritta, si può ragionare con più calma, esaminare gli argomenti, discuterli, confutarli, senza il caos e l'improvvisazione propri della conversazione orale.
Qual è il problema ? I problemi sono più di uno. Il convegno si è svolto nella sede del CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche); è stato organizzato dal vicepresidente del CNR, Roberto De Mattei, teologo e docente di Storia del Cristianesimo e della Chiesa; ed il libro è stato pubblicato con il contributo finanziario (pur modesto) del CNR con tutte le diciture del caso: documenti del CNR, ecc.
Se il CNR con una mano finanzia quel poco (o quasi niente) di ricerca che si fa in Italia, e con l'altra mano indica che il 99% degli scienziati che esso finanzia seguono "teorie" prive di fondamento qualche problemino c'è.
Tanto per cominciare, partiamo appunto dal concetto di "teoria scientifica". L'evoluzione è un fatto, ed è uno dei fatti meglio documentati in natura. Poi c'è una teoria che spiega i meccanismi e le regole generali attraverso cui il fatto si verifica. Si considera valida una teoria finchè non se ne trova una nuova che si accorda meglio alle osservazioni sperimentali; oppure finchè nuove osservazioni, debitamente confermate, falsifichino chiaramente la teoria finora accettata. La teoria dell'evoluzione, così come è stata elaborata da Darwin 150 anni fa, è passata prima attraverso la scoperta delle regole della genetica, che in un primo momento sembravano demolirla, e poi ne sono diventate conferma ed integrazione, e poi attraverso il dibattito sugli equilibri punteggiati, che l'ha ulteriormente arricchita e rimodernata, senza mai metterne in discussione l'impianto complessivo. Nessuno scienziato serio discute l'evoluzione come fatto, che sia o meno convinto della teoria rivista alla luce degli equilibri punteggiati, e su di essa magari continui ad accapigliarsi con i colleghi.
Anche la gravitazione è una teoria, che spiega alcuni fatti come il comportamento dei corpi nelle vicinanze della Terra o le orbite dei pianeti. La teoria della gravitazione di Newton è stata fortemente riarrangiata da Einstein, ma mentre i fisici discutevano se la nuova versione einsteiniana fosse meglio in accordo la realtà empirica rispetto alla classica versione newtoniana, le mele hanno continuato a cascare per terra dagli alberi ed i pianeti hanno continuato a girare imperturbabili: il fatto rimane tale e quale mentre si cerca di perfezionare la teoria. Se un giorno vedrò mele staccarsi dall'albero e schizzare verso la stratosfera, allora dovrò necessariamente mettere in dubbio la teoria della gravitazione, e cercare di elaborare una nuova teoria più aderente ai fatti osservati; ma per il momento questa eventualità non sembra meritare convegni scientifici e pubblicazioni di libri.
Secondo Karl Popper, per poter essere definita "scientifica", una teoria deve essere, appunto, falsificabile in linea di principio; ovvero: io posso considerare valida la teoria finchè non dovessi verificare che... (...in certe condizioni le mele cascano verso l'alto, ad esempio, nel caso della gravitazione). E' per questo che il creazionismo non può essere considerato scientifico: non è falsificabile in linea di principio: di qualsiasi cosa si osservi, si potrà sempre dire: "è stato creato così".
Primo punto dolente: uno che come hobby fa il vicepresidente del CNR, avrebbe il DOVERE di distinguere ciò che è scientifico da ciò che non lo è.
Non avendo avuto ancora occasione di leggere gli atti in originale, non mi esprimerò in dettaglio sui contenuti "scientifici" del convegno, anche se da qualche resoconto di autori che considero degni di fiducia, come Telmo Pievani ed altri, mi pare che non ci sia molto di nuovo rispetto alle solite falsità da Testimoni di Geova: forzature per comprimere l'età della Terra a tempi molto più brevi di quelli oggi conosciuti, con gli uomini che avrebbero convissuto con i dinosauri (sic !), ere geologiche cortissime, con il Grand Canyon del Colorado che si sarebbe formato nel corso di un anno (sic ! Sic !), ed espressioni come quella attribuita a Pierre Rabischong, professore della Facoltà di Medicina di Montpellier, nella conferenza di presentazione: "...una mutazione può cambiare casualmente il genoma di un individuo, ma per creare una specie nuova è necessario avere allo stesso momento la medesima mutazione nell’altro partner, cosa statisticamente impossibile”.
Non è solo falso, è folle. La singola mutazione non ha nulla a che vedere con la speciazione. Una nuova specie si origina, per raccontarla in estrema sintesi ed approssimazione, quando una popolazione rimane riproduttivamente isolata dal resto della propria specie di origine per un tempo sufficiente a differenziare caratteri che non la renderanno più "riconoscibile" come potenziale partner riproduttivo dai propri ex-simili una volta che con essi possa ritornare in contatto (come potrebbe esssere il caso dei discendenti del fringuello 5110); il fatto che le popolazioni che più frequentemente possono rimanere isolate siano quelle ai margini dell'areale di distribuzione della specie, quindi in condizioni "estreme" e magari già dotate di adattamenti peculiari, facilita il processo di diversificazione (come probabilmente qualche popolazione di antenati dei moderni scimpanzè, che viveva ai margini della foresta e si trovava a muoversi frequentemente lontano dagli alberi ed in mezzo all'erba alta, poteva avere assunto una postura eretta per guardare sopra l'erba, ed avere "fissato" questa caratteristica per selezione naturale una volta isolata dal resto delle scimmie proprie simili...).
Secondo punto dolente: se si adopera l'etichetta e l'autorevolezza del CNR per permettere a dei mentecatti di pubblicare qualcosa che, se fosse inviato ad una qualsiasi rivista scientifica, verrebbe rispedito al mittente con grasse risate degli esaminatori, si mina la credibilità della massima ististuzione scientifica nazionale.
Ma non intendo insistere sui contenuti, ripeto, non avendoli ancora letti per esteso.
Arrivo subito al terzo punto dolente: ho trovato da qualche parte una lista dei partecipanti al convegno; purtroppo ho dimenticato di prendere nota della fonte: potrebbe essere il sito di Oca Sapiens, ma non ne sono sicuro; in caso di errore mi scuso fin d'ora con l'autore originale:

- Guy Berthaud, sedimentologo francese ”famoso” per le fantasie sul Diluvio Universale che avrebbe scavato il Gran Canyon in sette giorni;

- Dominique Tassot ingegnere minerario francese;

- Jean de Pontcharra, fisico francese che chiede a Gesù di dirgli quali ricerche fare;

- Thomas Seiler, fisico tedesco secondo il quale il secondo principio della termodinamica starebbe provocando una regressione delle specie al fango dal quale Dio le ha create;

- Joseph Holzschuh, geofisico australiano per il quale dinosauri ed esseri umani sono co-esistiti;

- Maciej Giertych, dendrologo polacco segato alle ultime elezioni europee, razzista, antisemita, omofobo e misogino con idee pescate negli anni Trenta sulla formazione delle razze, in particolare di quelle inferiori.

Non so se la lista sia completa, però: se ad un convegno sull'evoluzione non è presente neanche mezzo biologo, io non dico nulla perchè sono di parte, ma voi che cosa ne pensate ?
E se in un covegno scientifico i convenuti sono TUTTI conosciuti per avere espresso opinioni politiche riconducibili all'estrema destra religiosa ultraconservatrice, sarà proprio un fortuito scherzo del caso ?
A me pare che sia questo il fatto "statisticamente impossibile".
Mi sa che il professor De Mattei non ce la racconta giusta. Non ce ne sarebbe abbastanza per dimettersi ?

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