lunedì 3 gennaio 2011
Nel loft
Dentro il loft, si riunivano i Dirigenti del Grande Partito di Opposizione. Le facce erano tirate, il momento era cruciale: scadenze fondamentali si avvicinavano inesorabilmente. Nella prossima Riunione di Direzione si sarebbero dovuti decidere i temi di discussione da portare al Congresso Nazionale: era sul tappeto la proposta innovativa e dirompente di cambiare nome al Partito, per meglio caratterizzarlo agli occhi degli elettori, ma c'era grande incertezza sulla soluzione da adottare: "Democratici Moderati" era la più quotata, ma a buona parte dei Dirigenti appariva troppo trasgressiva e sbilanciata, e le proposte alternative apparivano poco convincenti: da "Democratici Molto Moderati" ad "Avanti Italia, ma con Giudizio" a "Partito Moderato per la Conservazione ed il Cauto Riformismo" al "Dormi Tranquilla Italia", e così via di seguito; un duro lavorìo diplomatico del Grande Tessitore fra le varie correnti di pensiero riuscì a mettere a punto una soluzione di compromesso che non piaceva a nessuno, ma che nessuno scontentava: "Democratici Molto Molto Moderati Che Più Moderati di Così Non si Può" (DMMMCPMCNP).
Fuori dal loft, per le strade e nelle piazze, oceanici cortei di studenti sfilavano applauditi dalla folla, per reclamare un accesso alla conoscenza alla portata di tutti, e non limitato dal censo.
Dentro il loft, i Dirigenti del Grande Partito di Opposizione si accapigliavano sul nuovo simbolo; consumate querce, margherite, ulivi, garofani, orchidee ed ortensie, per trovare una soluzione di compromesso che non apparisse troppo trasgressiva e che potesse non scontentare nessuno, il Grande Tessitore dovette fare ricorso ad un Trattato di Botanica Sistematica per individuare il Topinambur (Helianthus tuberosum) come appropriata icona per sedurre l'elettorato.
Fuori dal loft, le fabbriche chiudevano ed i lavoratori occupavano, presidiavano, salivano sui tetti, e la folla solidarizzava con loro. Tutto il Paese ormai era consapevole che l'idolo del Libero Mercato, fino ad allora adorato come il Totem della Nuova Religione, era una trappola, che serviva solo a mettere i poveri del mondo, e non le imprese, in concorrenza fra di loro.
Dentro il loft, i Dirigenti del Grande Partito di Opposizione studiavano sondaggi e tendenze; il Grande Partito di Opposizione era sempre ineluttabilmente in calo da tempo immemorabile, ma i Dirigenti contavano sulla loro capacità di tessere alleanze. Le mire erano come sempre rivolte in primo luogo ai Catto-cattolici; ma occorreva non scontentare il movimento Laico Moderato, senza per questo venire meno al patto con i Moderati per la Moderazione, e tutta questa rete di alleanze strategiche non doveva comunque precludere la riunificazione tattica con i transfughi del Partito confluiti da una parte nel gruppo del Centro Moderatista per un Moderato Futuro, e dall'altra nei Moderatamente Riformisti.
Fuori dal loft, lavoratori stranieri sfruttati e truffati da leggi vessatorie che impedivano loro di ottenere documenti se non avevano lavoro, e di avere lavoro se non avevano documenti, reclamavano dignità; anche loro riuscirono infine a trovare la solidarietà della gente, salvo qualche analfabeta con cravatta verde.
Dentro il loft, la discussione ferveva. Il Segretario propose di privilegiare nel lungo termine l'unificazione di tutte le forze moderate e riformiste, e ridurre all'ambito tattico l'alleanza con i Catto-cattolici nel quadro di un accordo di programma che potesse coinvolgere anche altre forze... "Abbiamo un programma ?" Trillò felice la Quota Rosa. Il Teorico Del Riformismo presentò una proposta per corsi di religione obbligatori in tutti i piani di Studi Universitari, magari tagliando materie meno fondamentali, come la matematica, al fine di produrre una piattaforma di intesa con i Catto-cattolici.
Fuori dal loft, la legge che imponeva di privatizzare la distribuzione dell'acqua potabile aveva mobilitato milioni di persone che si erano precipitate a firmare il referendum abrogativo, consapevoli che un bene comune di importanza vitale non può essere ridotto ad una merce soggetta a finalità di lucro. Crescevano anche i movimenti per la salvaguardia del territorio, inesorabilmente consumato da una cementificazione sempre più selvaggia e sempre più inutile, vista la stasi della popolazione.
Passarono i giorni, le settimane e i mesi.
Dentro il loft, le riunioni si susseguivano e il Grande Partito di Opposizione metteva a fuoco i temi fondamentali della futura campagna elettorale: occorrevano argomenti capaci di attrarre l'attenzione delle masse e slogan ad effetto che potessero apparire come specie di proposte. Il Sindaco sottolineò l'importanza di sostenere la legge sulla privatizzazione della distribuzione dell'acqua potabile, perchè c'erano un sacco di soldi in ballo per le società ex-municipalizzate passate ora in mano agli amici degli amici.
Fuori dal loft, cresceva e si diffondeva la consapevolezza che l'economia di mercato, fondata sullo spreco e sul continuo aumento dei consumi, non era più (non era mai stata) sostenibile, e che il pianeta su cui abitiamo non può permettersela. Occorreva un modello economico del tutto nuovo, basato sulla pianificazione dell'utilizzazione delle risorse disponibili per produrre solo ciò che è essenziale, e rinunciare al superfluo. Quasi tutto il mondo ormai era consapevole che l'epoca del cieco liberismo era finita, e che la "mano invisibile" di Adam Smith era stata un falso mito dell'ottocento vittoriano.
Dentro il loft, i progetti e le proposte del Grande Partito di Opposizione prendevano corpo: - misure di sostegno ai redditi per rilanciare i consumi, più libertà di impresa, relazioni sindacali più elastiche; meno Stato, più Mercato - sentenziò il Responsabile Economico. Tutti applaudirono lo slogan fortemente innovativo: occorre dare nuova spinta al liberismo economico. - Misure a sostegno dell'edilizia, per permettere ai Comuni di recuperare risorse, bisogna incentivare le nuove costruzioni. - propose il Responsabile Enti Locali.
Fuori dal loft, studenti, lavoratori, intellettuali, immigrati, pensionati, precari avevano unito le loro forze ed ora manifestavano tutti assieme: riempivano ogni strada ed ogni piazza, era tutto il Paese in blocco che schiumava e ribolliva in una tempesta di liberazione: reclamava un progetto di futuro, una società a basso consumo, basata sull'utilizzazione consapevole delle risorse, fuori dalle logiche di profitto, con una distribuzione equa dei beni e servizi essenziali. Un mondo nel quale, se potevano circolare liberamente le merci, dovevano poter circolare liberamente anche le persone, e soprattutto dovevano poter circolare liberamente i diritti e le tutele, perchè i poveri della Terra non fossero costretti a mettersi in concorrenza fra loro per offrire le proprie braccia al prezzo più basso. Istanze elementari.
Dentro il loft, il Grande Partito di Opposizione completava i suoi piani per incontrare i favori del proprio popolo: - Non dobbiamo dimenticare di porre l'accento sul problema della Sicurezza, strettamente legato all'immigrazione: occorrono misure più repressive. - stabilì l'ExDemocristiano. Mentre si cianciava di guerre giuste e democratiche, il Trombato, che seguiva la discussione standosene in disparte, gettò distrattamente l'occhio fuori dalla finestra.
"Che c'è là fuori ?"
"Mah... non saprei. Disordini. Non capisco."
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