mercoledì 1 febbraio 2012

L'ombelico di Adamo e la qualità della Storia

Adamo aveva l'ombelico ? E perchè mai avrebbe dovuto averlo, non essendo mai stato congiunto ad un cordone ombelicale ? D'altra parte, Dio lo avrebbe dunque creato con una così vistosa differenza rispetto a tutti quelli che sono venuti dopo di lui ?
E non parliamo poi di Eva che, poverina, è stata creata due volte in due modi diversi. Risulta anche a voi ? Voi non ci crederete, ma in casa ho una Bibbia. In inglese, ma ce l'ho. Il primo capitolo del Genesi contiene tutto il racconto canonico della creazione in sei giorni: i primi tre giorni sono impegnati in ripartizioni e separazioni: 1) il buio dalla luce 2) le acque del cielo da quelle della terra (2500 anni fa non si avevano le idee molto chiare sul ciclo dell'acqua, e non ci si rendeva conto che quella che piove dal cielo e quella che scorre sulla terra è sempre la stessa acqua che gira su e giù, evaporazione e precipitazione... quindi, un giorno di lavoro sprecato); 3) il mare dalla terra, e creazione delle piante. Il quarto giorno il Sole, la Luna e le stelle, il quinto gli animali marini e gli uccelli, e il sesto giorno gli animali terrestri e l'uomo "e li creò maschio e femmina" (1:27). Crescete e moltiplicatevi. Fine del racconto.
Ma subito dopo (da Genesi 2:5), la storia ricomincia da capo, con l'altro racconto ugualmente canonico e tutto a rovescio: in una terra vuota e priva di vegetazione, Adamo viene creato dalla polvere del terreno, Dio gli soffia nelle narici, e POI crea l'Eden con gli alberi e tutte le piante, POI i fiumi, POI tutti gli animali, e infine fa addormentare Adamo, gli toglie una costola e crea Eva (2:22).
Nessun prete mi ha mai dato una spiegazione per questa contraddizione, forse anche perchè non glie l'ho mai chiesta.
Comunque si siano svolti i "fatti" (ehm...), e qualunque sia stata la procedura di fabbricazione di Eva, il dilemma della presenza o meno dell'ombelico si pone, ed ha appassionato e diviso per parecchi secoli teologi e studiosi, in dispute anche furibonde. Tanto che alcuni pittori (qui sopra l'Adamo di Albrecht Durer, a cavallo tra XV e XVI secolo) facevano ricorso ad astuti stratagemmi per non schierarsi, ed evitare di urtare la suscettibilità di alcuna delle fazioni.

Poi gli uomini di Chiesa hanno pensato bene di rivolgere il loro acume verso questioni più remunerative e meno inconcludenti, come le speculazioni finanziarie ed immobiliari, nelle quali hanno registrato successi ben maggiori che nei problemi teo-anatomici, visto che il grave rebus dell'ombelico è rimasto di fatto irrisolto, mentre lo IOR invece lucra a gonfie vele. E' proprio vero che ciascuno dovrebbe fare ciò per cui è maggiormente portato.

Ma l'appassionante dibattito ombelicale ritornò ad avvampare ancora vigoroso a metà dell'ottocento, quando Charles Lyell fondò, di fatto, la Geologia moderna, ed espose tutte le evidenze di una Terra estremamente antica e soggetta a cambiamenti continui e lentissimi, di cui possiamo comunque vedere le tracce (fossili di animali marini su montagne che dovevano quindi un tempo essere immerse, e così via). Un colpo sotto la cintura per la datazione della Creazione, a rigor biblico, al 4004 a.C. (ne abbiamo già discusso qui).
Con lo scopo esplicito di parare il colpo, Philip Henry Gosse pubblicò, nel 1857, il suo libro più celebre e più fallimentare: Omphalos: An Attempt to Untie the Geological Knot (Omphalos: un tentativo di sciogliere il nodo geologico). Omphalos è, in greco, ombelico, non a caso.
La tesi dell'ombelico sostenuta da Gosse era in realtà piuttosto geniale, anche se la prosecuzione della sua logica porterebbe ad esiti sconclusionati, e più che sciogliere il nodo geologico, è un tentativo di sciogliere il problema dell'uovo e della gallina: nel momento in cui Dio creava un albero dell'Eden, lo creava con, al suo interno, tutti gli anelli concentrici testimoni di un accrescimento annuale che non c'era mai stato. Ogni oggetto al momento della creazione porta con sè le tracce di una storia precedente mai esistita, ed Adamo aveva quindi il suo ombelico privo di significato. Il motivo di questa creazione corredata di "falsa storia" è in realtà piuttosto elegante: ad esempio, un ruminante adulto non potrebbe essere creato con i molari intatti, perchè non riuscirebbe neanche a chiudere la bocca: dovrà essere creato con i denti già abbondantemente consumati da un uso che non ne ha ancora mai fatto. Gosse era un vero ed eminente scienziato, attento ai fatti ed acuto osservatore: riconosceva la nostra qualità di "individui storici", inscindibili dai processi che ci plasmano e ci modificano nel corso della nostra esistenza; quindi una creazione istantanea deve per forza creare anche i presupposti storici del nostro essere al momento della nostra apparizione nel mondo.
L'approccio di Gosse è pressochè inattaccabile dal punto di vista teorico: seguendo il suo ragionamento e portandolo oltre, noi tutti potremmo essere stati creati anche cinque minuti fa, con tutti i nostri ricordi. Per lo stesso motivo, la sua teoria (come tutte le teorie creazioniste) non può in alcun modo essere considerata scientifica, poichè non è, in linea di principio, nè verificabile, nè falsificabile dai dati empirici: per il creazionismo in generale, perchè di qualsiasi oggetto si osservi, si potrà sempre dire "è stato creato così"; e qui a maggior ragione perchè la stessa nostra esperienza sensoriale perderebbe di significato, potendo essere stata essa stessa creata.

La necessità fondamentalista di Gosse, di piegare i fatti osservati alla sua fedeltà alla religione, porta inevitabilmente in un vicolo cieco della logica. Così come Adamo non ha avuto un'infanzia, non ha corso, non si è arrampicato sugli alberi, non è caduto, non si è sbucciato le ginocchia e ragionevolmente non porta cicatrici delle inevitabili ferite dei suoi giochi, e dovrebbe però avere quell'unica cicatrice in mezzo alla pancia da una ferita altrettanto irreale; allo stesso modo la Terra sarebbe stata creata con tutte le sue stratificazioni geologiche, fossili di animali mai esistiti, non solo creati già fossilizzati, ma anche ben nascosti all'interno delle rocce per meglio subdolamente tentare la curiosità dei paleontologi e indurli alla miscredenza; testimonianze di sollevamenti di montagne ed inabissamenti di terre mai avvenuti, giacimenti di petrolio già formato nel sottosuolo, rocce create già erose dal vento e dall'acqua, e tutte le infinite tracce di una lunga storia che non ha mai avuto luogo. Dio avrebbe creato un'immensa e superflua menzogna per mettere alla prova la nostra fede. Fu troppo anche per i più fedeli, sia fra gli amici di Gosse che fra i credenti; criticato e rifiutato pressochè da tutti, Omphalos fu un insuccesso. Fu ristampato con un titolo meno oscuro ed inquietante, Creation, ma il problema non stava nel titolo. Nel 1869 quasi tutte le copie stampate finirono al macero.

Concluderei con una chicca che potrebbe ritornare presto di attualità: una delle correnti di pensiero recenti miranti a mettere in ridicolo la teroia dell'ombelico di Gosse prese un nome che mi piacerebbe tradurre in italiano con "giovediscorsismo", cioè: forse la Terra è stata creata giovedì scorso. Prendeva le mosse da una delle innumerevoli profezie sulla fine del mondo, che era stata fissata per un qualche giorno del 1992 che cadeva di mercoledì; una volta passata la data dell'Apocalisse, ed essendoci ancora evidentemente un mondo in essere, esso doveva dunque essere stato ri-creato de novo il giovedì, con tutta la sua apparenza di storia passata. Mi ritengo dunque pronto a convertirmi al "sabatoscorsismo", verso fine 2012.

2 commenti:

  1. Bravo Mario, è un articoletto rigoroso e spiritoso al tempo stesso.
    Casomai ti fosse sfuggito, Borges trovò la tesi di Gosse "di un'eleganza un po' mostruosa"

    RispondiElimina