lunedì 16 aprile 2012

...più sono grassi e più sono lerci / più son lerci e più ci hanno i milioni...


Avete la sensazione che le signore dall'apparenza più benestante siano quelle più propense, nei supermercati, ad imboscare la confezione di crema notte rigenerante mani-viso sotto il bel soprabitino del modello reso obbligatorio dalla moda corrente ? Avete la sensazione che i guidatori di automobili molto costose siano quelli più stron prepotenti nei confronti degli altri utenti della strada ? Avete la sensazione che il borghesotto padrone della fabbrichetta sia sospettabile di avere barato per vincere il terzo premio della lotteria alla sagra della cotoletta ?
E tanto per fare del facile qualunquismo, trovate che l'idea originale dei padri della nostra democrazia rappresentativa, di fornire i parlamentari, ed in genere gli alti funzionari pubblici, di retribuzioni piuttosto laute per metterli al riparo dalle tentazioni di corruzione e avidità, fosse un'idea razionalmente sensata ma dagli esiti pratici del tutto opposti ?

Ebbene, a quanto pare non sono solo sensazioni o osservazioni casuali: gli psicologi dell'Università di Berkeley Paul Piff e Dacher Keltner hanno condotto negli ultimi anni una serie di studi che sembrano proprio confermarlo: più si sale nella scala sociale, più si diventa gretti, insensibili, avidi, egoisti, imbroglioni e amorali.
Sulla base di indicazioni già presenti in letteratura, Keltner e Kraus nel 2009 avevano condotto uno studio che dimostrava che le persone di status sociale più elevato (misurato in base a reddito ed educazione) sono quelle meno disponibili a prestare attenzione quando messe ad interagire brevemente con un estraneo (al punto che, viceversa, i loro gesti di inconsapevole dimostrazione di distrazione e disinteresse diventavano significativamente veritieri nel predire il loro status socioeconomico nella prova inversa).
In una serie di studi pubblicati nel 2011, il tema è stato approfondito.
Osservatori piazzati ad un incrocio molto trafficato e accanto a un passaggio pedonale hanno rilevato la prevalenza statistica di automobili grosse, lussuose e costose tra quelle che tagliano la strada alle altre senza rispettare la precedenza (indipendentemente dal sesso del guidatore, dall'orario e dalla congestione de traffico) e che non rallentano avvicinandosi alle strisce, pur in presenza del pedone in procinto di attraversare.
In situazioni costruite in laboratorio, gruppi di persone di rango sociale elevato (per reddito, istruzione e posizione lavorativa) presentavano maggiore tendenza a mentire durante una trattativa, appropriarsi indebitamente di oggetti, e in una specie di lotteria a premi con numeri casuali generati da un computer (impostato dagli sperimentatori in modo da non fornire mai un totale superiore a 12), in cui il soggetto stesso doveva dichiarare il punteggio ottenuto, i benestanti erano quelli che con maggiore frequenza dichiaravano di aver fatto 13 o più punti, rispetto al gruppo dei meno abbienti.

In un altro esperimento gruppi socialmente meno elevati dimostravano una maggiore differenza di reazione emozionale di fronte a due filmati concepiti allo scopo. Per i più abbienti, osservare un video con le istruzioni per montare una veranda da giardino ed uno sui bambini malati di cancro suscitava reazioni emotive significativamente meno differenziate.

Un altro studio ancora dimostrava che le persone di ceti sociali più bassi hanno maggiore accuratezza nel percepire e valutare le emozioni e i sentimenti degli altri.

Ma se l'avidità e l'egoismo fossero una causa e non un effetto dello status sociale elevato ? Se i ricchi fossero diventati ricchi appunto perchè sono meno altruisti ? Sarebbe una pezza d'appoggio fuori tempo massimo per gli ultimi sostenitori di quella sciocchezza forgiata circa un secolo fa sotto il nome di "darwinismo sociale".

Per rispondere a questo interrogativo, Piff e Keltner hanno escogitato un esperimento per "manipolare" la classe sociale dei loro campioni sperimentali. Due gruppi di persone, omogenei ed assortiti a caso, sono stati messi a colloquio e confronto per un pò di tempo, l'uno con soggetti di reddito ed istruzione inferiori ai propri, e l'altro con persone più abbienti delle cavie. In questo modo gli psicologi ritengono di avere indotto nel primo gruppo una percezione monentanea di status socioeconomico elevato, e viceversa nel secondo, indipendentemente dalla loro condizione sociale REALE.
All'uscita dai colloqui, ai soggetti veniva offerto di prendere caramelle e dolcetti a volontà da un contenitore, dicendo loro incidentalmente che i dolciumi avanzati sarebbero poi stati distribuiti ai bambini partecipanti ad un altro studio nel laboratorio di fianco.
Ebbene, quelli che "si sentivano ricchi" si prendevano più caramelle, lasciondone meno per i bambini, rispetto a quelli che "si sentivano poveri".

Ma non dovremmo ragionevolmente immaginare che sia la scarsità di risorse ad indurre a comportamenti egoisti (e magari anche a barare), e che invece chi ha già molto per sè sia più disposto a pensare anche agli altri e comportarsi lealmente e disinteressatamente ?
L' ipotesi di Piff e Keltner è che la ricchezza ed il benessere producano in noi un senso di autonomia ed indipendenza dagli altri; e meno sentiamo di avere a che fare con gli altri più centriamo le nostre attenzioni ed i nostri interessi su noi stessi, fino ad ignorare la situazione altrui e giustificare la nostra avidità.

Non so se questo quadro sia del tutto completo, e non so fino a che punto i risultati di questi esperimenti condotti negli Stati Uniti siano trasferibili tali e quali nel tessuto sociale e culturale europeo ed italiano; però, se così fosse, chiediamoci se questi meccanismi possano incidere nelle scelte di politiche sociali invariabilmente ispirate al liberismo economico più sfrenato ed incontrollato, destinate ad allargare il divario tra i pochi sempre più ricchi e masse sempre più ampie sempre più distanti dalle élite di privilegiati; specialmente se quelle politiche sono determinate da una classe dirigente di cosiddetti "tecnici", economisti non a caso professori universitari che da quelle élite provengono e che ai figli di quelle élite insegnano. Rappresenteranno l'interesse della collettività e saranno davvero finalizzate al bene comune ? O non saranno piuttosto bombe ad orologeria di cui, a quanto pare, quasi nessuno riesce ancora a comprendere il potenziale ?
Non occorre neanche restringere la visuale alle sole peculiarità italiane: un pò in tutto il mondo occidentale il censo è sempre più determinante per l'accesso alla politica "alta"; per non parlare di quegli organismi privi di qualsiasi controllo democratico e che hanno ormai poteri decisionali superiori a quelli di qualsiasi Governo nazionale: FMI, WTO, OCSE, ecc.
Forse ormai sarà il caso di buttare alle ortiche tutto questo buonismo compromissorio da riformisti che ci ha ammorbato negli ultimi trent'anni con il suo polveroso grigiore socialdemocratico. Se la via per una società più giusta e solidale passa attraverso il combattere la povertà tanto quanto il combattere la richezza, tornare a respirare un pò di sano fumo delle barricate potrebbe riuscire salutare.

giovedì 5 aprile 2012

...

Si è dimesso, "per il bene del movimento".
Con il suo proverbiale spirito di servizio, lascerà il dito medio a disposizione del partito.

mercoledì 4 aprile 2012

Mimetismo



Per la prima volta da tempo immemorabile, ieri sera valeva davvero la pena di passare un pò di tempo davanti alla TV. Con quale soddisfazione si poteva mettere in atto il più infame, banale e qualunquista degli zapping, per saltare le pause pubblicitarie; dieci minuti qua, un quarto d'ora là...
E, una volta tanto, meritavano attenzione tutte quelle microantenne locali di cui ignoravo persino l'esistenza, che con la recente proliferazione di canali hanno saturato tutti i numeri del mio solitamente parco e sobrio telecomando, e che normalmente sarei quasi disposto a pagare qualcosa perchè non si vedessero.
Scegliendo in modo da schivare aste di pentole antiaderenti, vendite di tappeti, dimostrazioni di coltelli da cucina specializzati per vegetali mai visti, e agenzie immobiliari proponenti affari sospetti, ieri era davvero la giornata dei conduttori sconosciuti ed irosi, delle TV dai nomi inimmaginabili, e dell'ascoltatore al proscenio.
Le televisioncine dello Sprofondo Nord, capaci di inchieste di grande valore giornalistico, come filmare gli stranieri seduti a chiacchierare sulle panchine di tristi parchi di periferia, mentre il commentatore informa da par suo la cittadinanza: "Abbiamo ripreso queste immagini proprio ieri pomeriggio... come vedete, non mi sembra che questa gente mostri troppa voglia di lavorare... stanno lì seduti a parlottare senza fare nulla..." (visto e sentito con questi occhi e queste orecchie un LUNEDI, quindi "ieri" era DOMENICA), specializzate nelle dirette con il pubblico che telefona e da del tu al conduttore con il tono di chi si è incrociato poco prima per le scale del condominio, erano in ebollizione, ed il rito omeliaco delle telefonate, istituito per diffondere lamentele sulla pericolosità di extracomunitari che, in mancanza di altro, potevano essere accusati di vestirsi con colori inappropriati o di parlare al telefono a voce troppo alta, si rivoltava contro il sacerdozio dei conduttori, a mal partito nel governare l'onda di ingratitudine del popolino padano deluso e amareggiato.
Travolto dalla pioggia di promesse di non votare mai più per la Lega, di "sono come tutti gli altri" (ma và ?), ritorni improvvisi di memoria per tutte le leggi-porcata votate senza battere ciglio, il conduttore si volge all'implorazione di qualche telefonata salvifica di un qualsiasi Alto Sciamano dell'Ampolla del Po.
Invocata, si palesa la viva voce dell'Europarlamentare Salvini, peraltro disturbato (si capisce dai rumori di fondo) mentre sta guardando la partita in TV.
Adombra complotti, scade nella banalità della giustizia ad orologeria, poichè si sta giusto aprendo la campagna elettorale (e se io volessi complottevolmente complottare, non complotterei piuttosto verso la fine della campagna elettorale ?), ed infine rassicura autorevole: "Può capitare anche nella Lega, come capita dappertutto, che qualcuno faccia il furbo. Ma nella Lega, la differenza è che se qualcuno fa il furbo, viene buttato fuori a calci, qualsiasi cognome abbia."
Sollievo nel conduttore ormai stremato.
Ma, a stretto giro di cornetta, una signora puntigliosa affonda spietata lo stuzzicadenti nella bresaola: "Eh, però, c'era una sentenza definitiva sulla maxitangente Enimont, con il cassiere di allora, Patelli, e Umberto Bossi condannati. Patelli in effetti è sparito, ma Bossi, che si è preso otto mesi per finanziamento illecito, sta ancora lì, non mi pare che sia stato buttato fuori a calci."
E il povero conduttore ripiomba nel panico. Un'altra sciura rincara la dose sul pluribocciato rampollo sistemato in Regione "mentre i miei due figli non trovano da lavorare. E sono laureati." Smottamento e frana generale della Fede Padana.

Ogni tentativo di restaurare il Dogma, in vigore presso l'elettorato leghista, delle Origini Divine di Umberto Bossi e della sua Ultraterrena Incorruttibilità sembra destinato ad infrangersi contro lo sgradevole empirismo della Guardia di Finanza. Anche Berlusconi ci mette il carico, dichiarandosi pronto a mettere la mano sul fuoco sull'onestà di Umberto: praticamente un ulteriore indizio per l'accusa.

Su altri canali, l'etere assiste stuporoso alla gemmazione di autorevoli esponenti della Lega Nord mai visti prima. Facce del tutto sconosciute, a cui vengono attribuiti insospettati ruoli di responsabilità di cui nessuno era a conoscenza, si presentano a spiegare e rassicurare. Cravatte blu, nessun fazzoletto nel taschino.
Si mimetizzano.
La livrea del Leghista perde i suoi orpelli verdeggianti quando nell'aria si avverte puzza di galera.
Qualcuno tenta di fingersi un soprammobile poggiato sulla scrivania.
Loro parlano, arrancando su elementi di procedura penale e coniugazione dei verbi, e le agenzie di stampa aggiornano. Su qualche rete forse un pò più nazionale, il signor Fontana, credo Sindaco di Varese, si affida alla presunzione di innocenza e compie un capolavoro di arrampicata sui vetri: "Vede... io aspetterei a dare giudizi, perchè ancora il quadro è troppo incerto... magari si sta alzando un polverone sul nulla... e infatti già le notizie cominciano a cambiare, eh... all'inizio si parlava di fondi del finanziamento pubblico utilizzati in favore della famiglia Bossi; adesso, invece, dalle ultime voci che filtrano, sembra che si tratti di un utilizzo in favore dei figli di Bossi. Come vede, già le informazioni si stanno modificando di minuto in minuto."
Un genio. Da quanto non mi divertivo tanto.