domenica 15 luglio 2012
Il mercato delle vacche
Vecchia passione giovanile, il calcio da molti anni a questa parte ha fatto di tutto, riuscendoci, per suscitarmi disinteresse e distacco.
Tuttavia ho diversi colleghi più giovincelli ancora appassionatissimi, e mi stupisco spesso dell'inascoltabilità delle loro discussioni. Sembrano molto più interessati alle chiacchiere, alle voci di corridoio e ai pettegolezzi sui possibili trasferimenti di giocatori che al gioco in sè. Forse non guardano nemmeno le partite, ma non si perdono una notizia del tipo "Oh, hai visto ? Adesso la Sanremese prende Luis Paquito, il centrocampista della Jeunesse d'Esch..." e via a fantasticare dei risultati che il nuovo arrivato consentirà alla squadra nel prossimo campionato, grazie alle mirabili giocate deducibili da un minuto di filmato visto in televisione.
Sembra che quel che realmente avviene sul campo non abbia alcun interesse: l'attenzione è sempre rivolta ad un contnuo domani costruito sulle evanescenti aspettative di cambiamenti e rimescolamenti continuamente in corso. Quand'ero ragazzino, le società erano PROPRIETARIE del tesseramento dei giocatori, ed i trasferimenti erano una compravendita vera e propria che aveva luogo in un folkloristico "mercato delle vacche" concentrato in pochi giorni dell'anno. Oggi, trattative, contatti e pettegolezzi consentono agli appassionati di esercitare in continuo l'immaginazione di un torneo futuribile, parallelo e del tutto indipendente dalla realtà.
Comunque sia, sentire i loro discorsi mi fornisce qualche aggiornamento non richiesto su questa evanescente materia.
Da giovincello, il calcio mi fornì il primo approccio alla conversione delle unità di misura: la prima domanda che uno si pone è infatti: perchè la porta è larga m 7,32 ed alta m 2,44 ? non si potevano usare cifre un pò più tonde ? Ed in qualche modo, non devono essere nemmeno numeri buttati lì a caso, poichè sono uno il triplo dell'altro. Ed è così che si fa mente locale che quasi tutti i giochi di squadra oggi praticati ebbero origine nelle prurigini dell'Inghilterra vittoriana, ove giammai si sarebbe potuta mostrare una gamba, e poichè tutto ciò che avesse nome e funzione di gamba avrebbe potuto stimolare pericolose fantasie, si vestivano di stoffa anche le gambe dei tavoli. E nei college dove la migliore gioventù britannica cantava le lodi del Signore e studiava (in ordine di importanza), gli insegnanti, che di solito avevano la qualifica di Reverendo, si ingegnavano ad inventarsi ventagli di nuove attività sportive affinchè i propri studenti dissipassero una quantità di energie da non dedicare ad attività più peccaminose. Possiamo dubitare dell'efficacia reale di tale prevenzione, ma nel compiacimento dei bempensanti, si sa, conta l'apparenza, mica la sostanza. Ed ecco quindi che scovai le cifre tonde nelle misure delle porte: 8 yarde di larghezza per 8 piedi di altezza.
Le vicende del calcio di più stretta attualità frullano tutta questa lunga premessa in un minestrone confuso, nel quale si riconoscono qua e là i diversi componenti: abbiamo un giovane virgulto che ha deciso, ohibò, di ricandidarsi alle elezioni: nascondersi dietro Alfano non funziona, e rischierebbe di trovarsi con una pletora di servitori disposti ad usare il Parlamento per i suoi interessi personali troppo esigua e ininfluente.
Prometterà un milione di posti di lavoro e di abolire l'IMU; nessuno gli chiederà come, e raccoglierà un sacco di voti.
Sappiamo per certo, dall'understatement che sottende le barzellette che racconta, che non ha mai frequentato un college britannico (però, tra le mille cazzate raccontate, c'era anche quella di avere studiato alla Sorbona); e quanto al dissipare energie in attività peccaminose... lasciamo perdere.
Per dare un piccolo argine di facciata (conta l'apparenza, mica la sostanza) alla risata che lo seppellirà, deve fare qualche gesto formale di ripulitura, e quindi si pongono due problemi:
1) Convincere la capo-dissipatrce Nicole Minetti ad interrompere la sua fulgida carriera politica e dimettersi dal Consiglio Regionale della Lombardia;
2) Però, una Minetti non più distratta dalle cure della Regione, e delusa per la privazione di prospettive di carriera, potrebbe essere propensa a ricordarsi qualche dettaglio in più quando si troverà davanti al giudice nel processo per prostituzione minorile.
Ed ecco che ci tornano d'aiuto i vacui discorsi sul mercato dei calciatori, ed ancora una volta il gioco più bello del mondo ci offre l'opportunità di imparare qualcosa sulla conversione delle unità di misura.
Si tratta stavolta di un'equazione piuttosto empirica, ma possiamo immaginare che: il problema 1) costa all'incirca un Thiago Silva; e il problema 2) costa grossomodo un Ibrahimovic.
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