Oggi vorrei invitarvi a dare un'occhiata a questo articolo sul sito di Le Scienze, tradotto da Scientific American, per due motivi:
il primo è farsi un'idea di quali meccanismi estremamente semplici possano trarci in inganno nel valutare l'autenticità delle informazioni che riceviamo, se non rimaniamo sempre vigili a ragionare sulla credibilità di quello che vediamo e sentiamo;
il secondo, più o meno parallelo, è quanto, altrettanto facilmente, un traduttore, presumibilmente anche abbastanza esperto, possa a sua volta lasciarsi fuorviare da parole che si somigliano, se dimentica di ragionare sul loro significato (che pure magari conoscerebbe perfettamente, facendo mente locale).
Mi lasciava perplesso il passaggio sull'occhio dell'ostrica più grande del cervello, poichè entrambi gli organi sono persino difficili da definire nei Molluschi Bivalvi: cellule sensoriali sparse sensibili alle differenze luce-ombra, e gangli nervosi di animali detti Acefali per mancanza di differenziazione, per l'appunto, di una regione cefalica, rendono piuttosto improbo dire cosa sia un occhio e cosa un cervello in un'ostrica, figurarsi mettere in rapporto le dimensioni.
Ma nell'ostrica ho trovato la perla quando mi è tornata in mente la risaputa curiosità zoologica dello struzzo, che ha, ed è vero, lui sì, l'occhio più grande del cervello. E se il traduttore non ragiona su quello che sta leggendo e scrivendo (struzzo = ostrich, in inglese), la frittata (bella grossa, trattandosi di struzzo) è fatta.
E l'originale su Scientific American conferma lo svarione.
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Molto interessante l'articolo che hai segnalato (come d'altra parte tutti i tuoi post).
RispondiEliminaUna traduzione sbagliata su un sito autorevole, per giunta con la foto di Obama, è difficile da individuare, il sottoscritto ci sarebbe cascato come un pollo.
Grazie Gimmi.
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