giovedì 2 maggio 2013

Lettera del Due Maggio



Carissimi Lavoratori di Tutto il Mondo,
passata la festa, gabbato lo santo, spiacente.
Adesso bisogna passare alla parte veramente sgradevole del discorso. I vostri leader politici (cosiddetti), mentre vi sfracellano di bastonate, vi incoraggiano agitando davanti al vostro naso la carota della crescita e dello sviluppo prossimi qui dietro l'angolo. Cerchiamo ora di spiegare, senza incorrere in turpiloquio, dove andrà ad infilarsi quella carota.
Dicesi "crescita e sviluppo" un generale aumento dei consumi. Per imperscrutabili congiunture economiche e astrali internazionali, esaminando andamenti macroeconomici macrociclici e microciclici e soprattutto in virtù del favorevole oroscopo del Sagittario, la gente dovrebbe riprendere ad acquistare più roba, meglio se stronzate inutili, facendo fare più affari ai commercianti, facendo aumentare la richiesta di merci, e quindi aumentare la richiesta di produzione, e quindi aumentare la richiesta di manodopera, con conseguente diminuzione della disoccupazione, e quindi più gente che ha uno stipendio da spendere, con ulteriore aumento delle disponibilità agli acquisti, delle richieste di merci e così via, e tutto che migliora e rifiorisce con l'economia che "gira".
In fondo è sempre andata così, in tutti i cicli di crisi del capitalismo.
Quelli del passato.
Quelli che hanno studiato gli economisti.
Già, finche i consumi continuano ad aumentare, ed aumentare, ed aumentare ancora, tutto funziona meravigliosamente bene; e anche la finanza gode, ramifica e germoglia: cosa sono tutti gli strumenti finanziari, dai banali prestiti a interesse, ai fondi d'investimento, fino ai più perfidi grovigli mefistofelici che da questi derivano, se non scommesse su incrementi futuri di produzioni e profitti ? In fondo, un qualsiasi finanziatore non fa che pagare in anticipo quello che il finanziato promette di produrre o di vendere in più nel futuro, comunque si riesca a complicare e mimetizzare il concetto.
E allora, come ci sarà venuto in mente, mentecatti noi, di entare in questa sciocca fase di recessione ? Perchè siamo fessi ?
Ricordate come tutto è iniziato ? Si rilanciava il business dell'edilizia: mutui concessi per fare acquistare case a chi non avrebbe potuto permetterselo, a condizioni iniziali favorevolissime ma che, col passare del tempo, evolvevano in interessi insormontabili. Impossibili da pagare: e le banche hanno cominciato a fallire; e a ruota le imprese edili, sommerse di case invendute. Certo, se i beneficiari dei mutui nel frattempo avessero trovato un lavoro più remunerativo... se l'economia avesse continuato a tirare... se i consumi avessero continuato a crescere, crescere, crescere...
Ma siamo sulla Terra. La Terra ha un diametro di circa 12700 Km (fisso), ha una massa di quasi 6-e-24-zeri Kg (fissa), e riceve continuamente una certa quantità di energia dal Sole (fissa); oltre non si va.
La Terra non cresce.
Nessuna entità può crescere indefinitamente ed illimitatamente entro un sistema finito e limitato. E' un concetto elementare che tutti capiscono; anche chi non avesse mai fatto mente locale non avrà difficoltà a recepirlo. Gli unici che proprio non riescono ad arrivarci sono gli economisti.
Gli economisti hanno studiato la loro materia, e costruito i loro strumenti culturali, in epoche in cui neanche si poteva immaginare di avvicinarsi a questi limiti fisici.
Ma oggi ci siamo, e le concezioni consolidate delle cosiddette Scienze Economiche non funzionano più; collassa per prima la finanza, che continua a speculare su promesse impossibili di crescita futura; e subito dietro l'economia di mercato, non più sostenuta dal continuo aumento dei consumi.

Si chiama produttività primaria la quantità di radiazione solare che viene raccolta dalle piante e dalle alghe con la fotosintesi, come energia per la sintesi di zuccheri, quindi cellulosa, quindi biomassa vegetale. E' ciò che sta alla base di (quasi) tutte le catene alimentari e che nutre tutti i molti milioni di specie viventi; noi, oltre che insalate e braciole, ne ricaviamo anche fibre tessili, legname e un'infinità di altre utilità non-alimentari.
In più c'è una piccola quota di produttività fornita dai batteri che ricavano energia da reazioni di ossido-riduzione di minerali.
E poi basta. Oltre non si va. La produttività primaria della Terra non aumenta, è quella che è; anzi, possiamo riuscire a farla diminuire continuando a sparpagliare cemento e asfalto in ogni dove.
Poi possiamo attingere ad una quota di energia accumulata dalla produttività primaria di epoche passate: carbone, petrolio, metano, risultati della degradazione anaerobica di biomasse, accumulati in (a spanne) 300 milioni di anni; e ce li siamo fumati in 200 - 250 anni di sviluppo industriale.
E poi c'è tutto il resto che estraiamo dalla Terra come costituenti della Terra stessa: minerali, metalli, ecc.
Possiamo sfruttare direttamente la radiazione solare per produrre energia elettrica, possiamo sfruttare il vento, le correnti marine, se diventeremo bravissimi potremmo imparare a ricavare energia anche dall'attività vulcanica, ma quali consumi dovremmo mai aumentare ? Quale crescita ? Quale sviluppo ?
Dalla "invenzione" dell'agricoltura si è prodotto un disastro ecologico: nel giro di poche migliaia di anni ci ritroviamo con sei miliardi di mammiferi di grossa taglia che consumano da soli un quarto di tutta la produttività primaria della Terra.
E, facendo il rapporto tra la capacità della Terra di rigenerare le sue risorse nel tempo, e quello che noi dissipiamo nello stasso tempo, attualmente consumiamo come se avessimo a disposizione quasi una Terra e mezza.
Non ce l'abbiamo.
Cosa mai dovremmo consumare di più ?

Ecco che siamo vicini, o anche oltre, a quei limiti fisici che il pianeta su cui abitiamo ci impone, e che gli economisti, e soltanto loro, non sono capaci di vedere, se continuano a riproporre le stesse ricette di un secolo fa, a base di crescita e rilancio dei consumi.
Ma questa non è una recessione come quelle di un secolo fa, è una crisi di saturazione.
Crisi da limite raggiunto.
Game Over.

La crescita, così come ce la presentano, è impossibile: è impossibile fisicamente. Invece di affidarci alle folli promesse di sviluppo, attrezziamoci per gestire nel modo migliore possibile uno stato di recessione permanente, e considerare l'idea che la libera economia di mercato sia stata una divertente illusione, ma che sia giunto il tempo di ritornare alla realtà.

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