lunedì 31 marzo 2014
Esci da questo porco
Di fronte ad un annuncio così, dopo avere verificato sul calendario che non siamo nel 1214, chi mai avrebbe potuto resistere alla demoniaca tentazione di andare a sentire che accidenti possa avere da dire un esorcista in pieno XXI secolo ?
Ed infatti domenica pomeriggio il Vostro devotissimo era lì puntuale.
Organizzazione di prim'ordine: un paio di persone a salutare all'ingresso, un paio di tavoli con opuscoli vari, un gentile giovinotto che ti guida verso il primo posto libero a sedere: spiegamento di forze notevole.
La sala contiene qualcosa più di un centinaio di persone ed è quasi al completo (ma come vedremo, la consistenza della claque prezzolata potrebbe essere cospicua); l'uditorio comprende un campionario di tutte le età, compresi parecchi giovani, anche dai fenotipi insospettabili. La prima osservazione che faccio è che non sono l'unico ad essere armato di block-notes.
La sala termina in una specie di palcoscenico rialzato di due o tre gradini, che alloggia un leggìo e un microfono. Il fondo del palco è nascosto da una sorta di tenda rimediata con drappeggi amaranto e oro che sembrano rimasugli di vecchi decori da processione.
Il nostro illustre demonologo Costanzo Salvatore, pronto a salvarci (nomen est omen) dai malefici influssi, a parte il curioso uso del "tu" verso la platea, non sfodera certo argomentazioni esaltanti per carica innovativa: e il gruppo di angeli capeggiati da Lucifero che si ribellano... e la loro cacciata dal cielo... eccetera. Satana ed il suo esercito di demoni si sono rifugiati qui sulla Terra, e quindi il nostro pianeta diventa il campo di battaglia del conflitto cosmico tra bene e male. Li abbiamo qui come vicini di casa (attenzione a questo argomento, che sarà ricorrente, dello stringere il cerchio verso la sfera personale).
E perchè ci sono tante guerre nel mondo, se nessuno mai vorrebbe una guerra... vuol dire che ci sono le forze del male che le provocano... e perchè c'è tanta discordia tra gli individui, se nessuno mai avrebbe voglia di arrabbiarsi... e perchè anche in casa si creano conflitti, se nessuno mai metterebbe su famiglia allo scopo di litigare... e così via, a cerchi concentrici, si insinua sempre il tarlo delle presenze malefiche nella nostra immediata prossimità.
In questa lunga premessa, tendente a dimostrare l'esistenza di una guerra formalmente aperta tra eserciti veri e propri, di Dio e di Satana, della quale potremmo essere ignari, l'argomento più stomachevole è la distorsione della Scienza: "Oggi ce lo dice anche la Scienza, buona parte dell'Universo è costituita da materia oscura, qualcosa che esiste ma che noi non possiamo percepire...", e quindi è normale che ci siano entità della cui presenza non ci accorgiamo, "...e da energia oscura. Quindi le cose invisibili esistono, ce lo dice anche la Scienza. E se togliessi le parole 'energia oscura' e la CHIAMEREI Dio..." (evidenziazione mia, strafalcione originale).
Non credo che esista migliore dimostrazione di cialtroneria che rivendicare illegittimamente un fondamento scientifico raffazzonando concetti a vanvera, per piegarli ad associazioni e accostamenti non validi (che ovviamente nessuno studioso serio immaginerebbe neanche lontanamente, per quanto misterioso ed inesplorato sia l'argomento).
La conferenza procede, pur se punteggiata dal frequente disturbo del demone dello scambio del congiuntivo col condizionale, con una tassonomia dei demoni, abbastanza simile a quella che trovate qui, ma enunciata sempre portando esempi basati su prossimità personale e quotidianità. Non vi nascondo che il mio squadrone preferito è quello capeggiato da Lilith: questa categoria di demoni, spiega il Costanzo, può manifestarsi prendendo le sembianze di donne (o uomini) bellissimi, i partner che avete sempre sognato, che si intrufolano concretamente nella vostra vita e fisicamente vi trascineranno in un gorgo di lascivia assecondando i vostri desideri più turpi ed inconfessabili.
L'acuto demonologo riferisce che questi tipi di influenze malefiche sono particolarmente difficili da trattare, poichè pare che gli interessati siano un pò restii a lasciarsi liberare. Sembra che oppongano una certa resistenza a farsi salvare; ma guarda un pò, delle volte...
Insomma, ormai avrete capito dove si va a parare: si ripropone continuamente il tema della vita personale: dal mito di Adamo ed Eva si identifica la famiglia come il bersaglio privilegiato delle intromissioni dell'esercito
satanico, che possono manifestarsi con sintomi del tutto banali ed alla portata di chiunque: "E' possibile che torni dal lavoro e ti tocca litigare ? E' possibile che sei stata tutto il giorno in casa a pulire, lavare e cucinare e poi ti tocca pure litigare ?" (tanto per chiarire i ruoli ben codificati e stabiliti).
Una volta montata pezzo per pezzo questa costruzione di una minaccia sempre incombente, quotidiana e facilmente accessibile; e chiarito, con esempi piuttosto subdoli, che la porta di accesso per modeste e lievi influenze demoniache, se non per vere e proprie possessioni, possono essere peccatucci veniali e persino involontari (giochi, amuleti, formule pronunciate anche solo per scherzo...); ecco che la tela del ragno è pronta per accogliere i passanti.
La conclusione è il colpo di teatro del piazzista.
Crea un pò di pathos cambiando tono di voce, e per la prima volta tiene gli occhi bassi.
"Adesso alziamoci tutti in piedi un momento... magari, se sei qui, è perchè Dio ti ha spinto a venire (ricordate l'uso del "tu" collettivo)... io sono qui per aiutarti... se vuoi... senza impegno... gratuitamente... Dio mi ha dato un dono e sono qui per portartelo... non per fare soldi... (sottolinea la gratuità con un'insistenza sospetta)... se mi permetti di pregare per te un minuto... vieni qui davanti a me... se vuoi, eh... magari, se ti allontani potrebbe essere un segno che qualche demone sta prendendo il tuo controllo... dipende da te... se vuoi liberarti... se desideri da domani una vita migliore... (Matteo Renzi ha ancora molto da imparare) ...se invece desideri un incontro con maggiore riservatezza puoi prendere appuntamento con la collaboratrice all'ingresso... siamo a disposizione per QUALSIASI di voi... se vieni qui davanti a me io pregherò per te un minuto e saprai se senti da subito un cambiamento..."
Dopo un tempo di esitazione ben studiato, si fa avanti un giovanotto tarchiato dalla terza fila. Poi, a tempo giusto, lo segue qualcun altro, e poi un altro, e poi un altro ancora, ed una piccola folla si raduna sotto i gradini. Poco alla volta il gruppo si infittisce.
Lui, scesi i gradini, impone le mani su uno per volta, recita qualche parola e poi urla: "Esci ! Esci ! Fuori !" Quasi subito tocca al tizio tarchiato uscito per primo, che piomba a terra contorcendosi ed urlando "Aaaarrggghh ! Mi fai male ! Mi fai male !" E poi sviene o qualcosa del genere; proprio come nei filmetti più dozzinali. L'esorcista chiama il giovanotto gentile che mi aveva accompagnato al mio posto ed un altro inserviente, che sollevano l'attore esanime e, mentre l'emozione serpeggia tra le massaie in sala, lo portano dietro ai tendaggi in fondo al palcoscenico, poi tornano subito indietro.
Ma come, se uno sta male lo abbandonano lì così ? Cosa ne hanno fatto, lo hanno buttato nel pozzo ? Gli hanno trafitto il cuore con un paletto di frassino ? Mah.
Difficile immaginare quante persone si siano avvicinate alla trappola per suggestione, al di fuori del personale della claque. Si può supporre che l'aiuto gratuito a liberarsi da malefici immaginari indurrà presto una convinta dsponibilità a qualche donazione spontanea.
Leggendo qua e là, ho scoperto che la Chiesa Evangelica Occultista del Ministero Carismatico, o come accidenti si chiama, fondata da Costanzo Salvatore, è proprio una tipicità novarese, come la paniscia e il gorgonzola, ma sta pericolosamente prendendo piede in tutta Italia.
E infine, ho scoperto anche che il Convitto Carlo Alberto, che mette a disposizione i locali nei quali la triste confraternita si riunisce tutte le domeniche pomeriggio, contrariamente a quanto avevo immaginato, è una scuola statale, finanziata interamente con i quattrini delle tasse dei contribuenti. Ben altra cosa sarebbe stata se fosse una scuola privata, finanziata QUASI per intero con i quattrini delle tasse dei contribuenti.
domenica 16 marzo 2014
E l'uomo creò Satana (remake)
Potremmo parlare degli effetti della contingenza storica, per cui un evento accaduto in modo abbastanza casuale in un certo tempo ed in un certo luogo produce una catena di conseguenze che danno qualche apparenza di destino inevitabile. Nulla viola le regole fondamentali che guidano il corso della storia, ma ad ogni passaggio le cose avrebbero potuto andare diversamente, e quello che abbiamo ora sotto gli occhi è solo uno dei tanti "oggi" che avrebbero ugualmente potuto verificarsi.
Chissà se pensano questo gli abitanti di Dayton, una oscura cittadina rurale del Tennessee, che visse inopinatamente un momento di strana celebrità una novantina di anni fa, e ne sente tuttora le ripercussioni.
Il processo Scopes, famoso come "processo delle scimmie", tenutosi nell'afa estiva del 1925 a Dayton, fu nientemeno che il primo processo trasmesso in diretta radiofonica, e generò persino una trasposizione teatrale (Inherit the wind, 1955, di J. Lawrence e R.E. Lee), ed una cinematografica di Stanley Kramer (1960, omonima nell'originale, E l'uomo creò Satana nella versione italiana), con Spencer Tracy nel ruolo dell'avvocato difensore.
Nella versione "eroica" cinematografica, il giovane insegnante era un perseguitato, e il processo fu il luogo di un epico scontro di idee nel quale l'aperto avvocato difensore sbaragliava l'antiquato bigotto dell'accusa, sconfiggendolo e respingendo indietro le forze dell'oscurantismo. In realtà quasi nulla andò proprio così.
John Scopes era l'allenatore della squadra di football (americano, quello che a rigore si dovrebbe chiamare handegg) del locale college, e fu cooptato per una supplenza di biologia (??? L'istruzione negli Stati Uniti segue vie misteriose) destinata a cotanta fama.
In quello stesso 1925 era entrato in vigore nel Tennessee il Butler Act, la legge che vietava di insegnare l'origine della vita e dell'uomo in modo diverso da quanto descritto nella Bibbia, e men che meno di introdurre il concetto di evoluzione nelle scuole pubbliche. L'Unione Americana per le Libertà Civili subito si offrì di sostenere legalmente qualsiasi insegnante avesse violato la legge; la sfida, tendente a dimostrarne l'incostituzionalità, era stata inizialmente programmata nell'ambiente urbano più liberale e favorevole di Chattanooga, ma il piano sfumò, ed un piccolo gruppo di attivisti propose l'azione a Dayton, più per l'attrattiva di dare un briciolo di notorietà alla cittadina che per convenienza strategica (anzi, poche comunità avrebero potuto essere più ottusamente tradizionaliste dei piccoli centri agrari della "fascia della Coca-Cola"). Il docente di biologia di Dayton era un integerrimo conservatore, e non si sarebbe mai prestato a violare la legge. Se non si fosse assentato e fatto sostituire, la celebrità si sarebbe depositata su qualche altra cittadina, miglio più in là, miglio più in qua. Il giovane supplente Scopes si prestò al gioco.
La finalità era quella di ottenere una sacrosanta condanna, per potere fare ricorso alla Corte Suprema ed ottenere la cancellazione della legge del Tennessee. Chissà se Scopes ha mai realmente parlato di evoluzione in classe: dichiarò pubblicamente di averlo fatto, ed il processo ebbe inizio; i suoi studenti diligentemente testimoniarono a favore, cioè contro di lui.
Il tema del dibattimento era rovente: l'accusa si valse di uno dei più celebri avvocati d'America, il vecchio rigoroso osservante del letteralismo biblico William Jennings Bryan, già tre volte candidato (democratico !) alla presidenza degli Stati Uniti, mentre la difesa era guidata dall'agnostico Clarence Darrow. Dayton fu invasa da sciami di giornalisti, curiosi, ferventi bigotti con scimpanzè al seguito a scherno delle controparti, e il vasto e variegato pubblico costituiva un chiassoso ma attento caravanserraglio. Il resto d'America era incollato alla radio.
Tanto era caldo l'argomento, quanto floscio e scontato fu l'andamento del processo. Il giudice Raulston rifiutò le testimonianze, proposte dalla difesa, di eminenti esperti di evoluzione ed interpretazione della Bibbia: la legge proibiva esplicitamente di insegnare l'evoluzione nelle scuole ed attenersi al testo letterale della Bibbia; non aveva perciò alcuna rilevanza che l'una o l'altra fossero vere o false. Solo al termine ci fu il sussulto teatrale, quando l'avvocato Darrow chiamò a testimoniare il suo collega ed avversario in qualità di esperto delle Sacre Scritture, ed in effetti lo mise in grave difficoltà, portandolo fin sull'orlo del ridicolo. Ma ormai i giochi erano fatti: Scopes AVEVA effettivamente violato la legge, e Raulston lo giudicò colpevole comminandogli una multa di 100 dollari.
La sentenza fu poi annullata, poichè multe di importo superiore a 50 dollari potevano essere stabilite solo da un collegio di giurati e non da un giudice monocratico. L'annullamento della sentenza precluse qualsiasi possibilità di fare ricorso alla Corte Suprema, ed il Butler Act rimase in vigore fino al 1967. Tutto il progetto era andato in fumo per un errore da 50 dollari di un giudice nello stabilire l'importo di un'ammenda.
Cinque giorni dopo il termine del processo, dopo gli stress delle infervorate arringhe nella calura opprimente della sala affollata, e dello smacco subito dal rivale Darrow, il vecchio avvocato Bryan ebbe in sorte l'unica tardiva rivincita che la storia potesse ancora concedergli: morire proprio lì, a Dayton, e consacrarsi eroe del fondamentalismo religioso locale.
Forse, se avesse fatto in tempo a ripartire, le associazioni di stretta osservanza religiosa del luogo non avrebbero ideato la fondazione di un college universitario privato intitolato alla sua memoria, e per statuto destinato a perpetuarne le convinzioni di fedele devoto e le pie idee.
Così, dopo tutta questa catena di eventi, molti dei quali avrebbero potuto svolgersi in tutt'altro modo, succede, a quasi novant'anni di distanza, di dover parlare del Bryan College di Dayton per una modifica recentemente introdotta del suo presidente Livesay alla professione di fede che studenti ed insegnanti devono OBBLIGATORIAMENTE firmare, pena la non ammissione al college, dalla generica:
"...che l'origine dell'uomo si ebbe per volontà di Dio nell'atto della creazione come riportato nel libro del Genesi; che fu creato ad immagine di Dio; che peccò e quindi incorse nella morte fisica e spirituale"
alla ben più stringente:
“Noi crediamo che tutta l'umanità discende da Adamo ed Eva. Essi sono personaggi storici creati da Dio in uno specifico atto formativo, e non derivanti da forme di vita preesistenti."
Bene, se non si firma questa roba non si può entrare nel Bryan College di Dayton, nè come studenti, nè come insegnanti.
Se volete approfondire i retroscena, l'influenza che ha probabilmente esercitato sui finanziatori del college il famigerato leader del fondamentalismo Ken Ham, fondatore dell'involontariamente spassosissimo Museo della Creazione del Kentucky, e i vari intrecci e reazioni, qui trovate i raccordi con tutti i link necessari )in particolare, la fonte originale da un giornale locale, e i commenti di un ex studente sul principio che pagare quasi 29000 dollari all'anno per farsi insegnare come biologia qualche cosa che non è biologia si chiama frode. Troverete tutto quello che occorre per interpretare la vicenda.
Quello che mi interessa di più in questo momento, è la posizione dei cultori del libero mercato e della privatizzazione di qualsiasi cosa, che suona più o meno così: "Una scuola [privata] si può autogovernare come vuole e credere in tutto ciò che preferisce. Si può portare intellettualmente indietro fino all'età della pietra, e studenti e genitori sono liberi di pagare 30000 dollari all'anno per il diritto di farsi insegnare come nell'età della pietra."
Non ci potrebbe essere nulla di più ipocrita, poichè quella scuola [privata] poi rilascia diplomi e titoli di studio che poi risultano validi per tutti, mica solo per quelli che si coprono di pelli, accendono il fuoco strofinando selci, adorano il fulmine o il Sole delle Alpi e indossano cravatte verdi.
Se vuoi educare dei sudditi anzichè dei cittadini, lascia l'istruzione in mano ai privati.
Le Ultime Parole Famose
L'estensore della legge del 1925, il proprietario terriero John W. Butler, aveva dichiarato: "Desideravo non sentire mai più parlare di evoluzione qui da noi nel Tennessee."
Chissà se pensano questo gli abitanti di Dayton, una oscura cittadina rurale del Tennessee, che visse inopinatamente un momento di strana celebrità una novantina di anni fa, e ne sente tuttora le ripercussioni.
Il processo Scopes, famoso come "processo delle scimmie", tenutosi nell'afa estiva del 1925 a Dayton, fu nientemeno che il primo processo trasmesso in diretta radiofonica, e generò persino una trasposizione teatrale (Inherit the wind, 1955, di J. Lawrence e R.E. Lee), ed una cinematografica di Stanley Kramer (1960, omonima nell'originale, E l'uomo creò Satana nella versione italiana), con Spencer Tracy nel ruolo dell'avvocato difensore.
Nella versione "eroica" cinematografica, il giovane insegnante era un perseguitato, e il processo fu il luogo di un epico scontro di idee nel quale l'aperto avvocato difensore sbaragliava l'antiquato bigotto dell'accusa, sconfiggendolo e respingendo indietro le forze dell'oscurantismo. In realtà quasi nulla andò proprio così.
John Scopes era l'allenatore della squadra di football (americano, quello che a rigore si dovrebbe chiamare handegg) del locale college, e fu cooptato per una supplenza di biologia (??? L'istruzione negli Stati Uniti segue vie misteriose) destinata a cotanta fama.
In quello stesso 1925 era entrato in vigore nel Tennessee il Butler Act, la legge che vietava di insegnare l'origine della vita e dell'uomo in modo diverso da quanto descritto nella Bibbia, e men che meno di introdurre il concetto di evoluzione nelle scuole pubbliche. L'Unione Americana per le Libertà Civili subito si offrì di sostenere legalmente qualsiasi insegnante avesse violato la legge; la sfida, tendente a dimostrarne l'incostituzionalità, era stata inizialmente programmata nell'ambiente urbano più liberale e favorevole di Chattanooga, ma il piano sfumò, ed un piccolo gruppo di attivisti propose l'azione a Dayton, più per l'attrattiva di dare un briciolo di notorietà alla cittadina che per convenienza strategica (anzi, poche comunità avrebero potuto essere più ottusamente tradizionaliste dei piccoli centri agrari della "fascia della Coca-Cola"). Il docente di biologia di Dayton era un integerrimo conservatore, e non si sarebbe mai prestato a violare la legge. Se non si fosse assentato e fatto sostituire, la celebrità si sarebbe depositata su qualche altra cittadina, miglio più in là, miglio più in qua. Il giovane supplente Scopes si prestò al gioco.
La finalità era quella di ottenere una sacrosanta condanna, per potere fare ricorso alla Corte Suprema ed ottenere la cancellazione della legge del Tennessee. Chissà se Scopes ha mai realmente parlato di evoluzione in classe: dichiarò pubblicamente di averlo fatto, ed il processo ebbe inizio; i suoi studenti diligentemente testimoniarono a favore, cioè contro di lui.
Il tema del dibattimento era rovente: l'accusa si valse di uno dei più celebri avvocati d'America, il vecchio rigoroso osservante del letteralismo biblico William Jennings Bryan, già tre volte candidato (democratico !) alla presidenza degli Stati Uniti, mentre la difesa era guidata dall'agnostico Clarence Darrow. Dayton fu invasa da sciami di giornalisti, curiosi, ferventi bigotti con scimpanzè al seguito a scherno delle controparti, e il vasto e variegato pubblico costituiva un chiassoso ma attento caravanserraglio. Il resto d'America era incollato alla radio.
Tanto era caldo l'argomento, quanto floscio e scontato fu l'andamento del processo. Il giudice Raulston rifiutò le testimonianze, proposte dalla difesa, di eminenti esperti di evoluzione ed interpretazione della Bibbia: la legge proibiva esplicitamente di insegnare l'evoluzione nelle scuole ed attenersi al testo letterale della Bibbia; non aveva perciò alcuna rilevanza che l'una o l'altra fossero vere o false. Solo al termine ci fu il sussulto teatrale, quando l'avvocato Darrow chiamò a testimoniare il suo collega ed avversario in qualità di esperto delle Sacre Scritture, ed in effetti lo mise in grave difficoltà, portandolo fin sull'orlo del ridicolo. Ma ormai i giochi erano fatti: Scopes AVEVA effettivamente violato la legge, e Raulston lo giudicò colpevole comminandogli una multa di 100 dollari.
La sentenza fu poi annullata, poichè multe di importo superiore a 50 dollari potevano essere stabilite solo da un collegio di giurati e non da un giudice monocratico. L'annullamento della sentenza precluse qualsiasi possibilità di fare ricorso alla Corte Suprema, ed il Butler Act rimase in vigore fino al 1967. Tutto il progetto era andato in fumo per un errore da 50 dollari di un giudice nello stabilire l'importo di un'ammenda.
Cinque giorni dopo il termine del processo, dopo gli stress delle infervorate arringhe nella calura opprimente della sala affollata, e dello smacco subito dal rivale Darrow, il vecchio avvocato Bryan ebbe in sorte l'unica tardiva rivincita che la storia potesse ancora concedergli: morire proprio lì, a Dayton, e consacrarsi eroe del fondamentalismo religioso locale.
Forse, se avesse fatto in tempo a ripartire, le associazioni di stretta osservanza religiosa del luogo non avrebbero ideato la fondazione di un college universitario privato intitolato alla sua memoria, e per statuto destinato a perpetuarne le convinzioni di fedele devoto e le pie idee.
Così, dopo tutta questa catena di eventi, molti dei quali avrebbero potuto svolgersi in tutt'altro modo, succede, a quasi novant'anni di distanza, di dover parlare del Bryan College di Dayton per una modifica recentemente introdotta del suo presidente Livesay alla professione di fede che studenti ed insegnanti devono OBBLIGATORIAMENTE firmare, pena la non ammissione al college, dalla generica:
"...che l'origine dell'uomo si ebbe per volontà di Dio nell'atto della creazione come riportato nel libro del Genesi; che fu creato ad immagine di Dio; che peccò e quindi incorse nella morte fisica e spirituale"
alla ben più stringente:
“Noi crediamo che tutta l'umanità discende da Adamo ed Eva. Essi sono personaggi storici creati da Dio in uno specifico atto formativo, e non derivanti da forme di vita preesistenti."
Bene, se non si firma questa roba non si può entrare nel Bryan College di Dayton, nè come studenti, nè come insegnanti.
Se volete approfondire i retroscena, l'influenza che ha probabilmente esercitato sui finanziatori del college il famigerato leader del fondamentalismo Ken Ham, fondatore dell'involontariamente spassosissimo Museo della Creazione del Kentucky, e i vari intrecci e reazioni, qui trovate i raccordi con tutti i link necessari )in particolare, la fonte originale da un giornale locale, e i commenti di un ex studente sul principio che pagare quasi 29000 dollari all'anno per farsi insegnare come biologia qualche cosa che non è biologia si chiama frode. Troverete tutto quello che occorre per interpretare la vicenda.
Quello che mi interessa di più in questo momento, è la posizione dei cultori del libero mercato e della privatizzazione di qualsiasi cosa, che suona più o meno così: "Una scuola [privata] si può autogovernare come vuole e credere in tutto ciò che preferisce. Si può portare intellettualmente indietro fino all'età della pietra, e studenti e genitori sono liberi di pagare 30000 dollari all'anno per il diritto di farsi insegnare come nell'età della pietra."
Non ci potrebbe essere nulla di più ipocrita, poichè quella scuola [privata] poi rilascia diplomi e titoli di studio che poi risultano validi per tutti, mica solo per quelli che si coprono di pelli, accendono il fuoco strofinando selci, adorano il fulmine o il Sole delle Alpi e indossano cravatte verdi.
Se vuoi educare dei sudditi anzichè dei cittadini, lascia l'istruzione in mano ai privati.
Le Ultime Parole Famose
L'estensore della legge del 1925, il proprietario terriero John W. Butler, aveva dichiarato: "Desideravo non sentire mai più parlare di evoluzione qui da noi nel Tennessee."
martedì 4 marzo 2014
Appello in favore dell'infanzia oppressa
Carnevale: festa nella quale i genitori si divertono come dei pazzi a vestire i bambini con costumini ridicoli, e i bambini piangono perchè si sentono ridicoli.
lunedì 3 marzo 2014
Il mistero del sondaggio
Poche cose esercitano un fascino più irresistibile dei piccoli dettagli difficili da individuare.
Il telegiornale di LA7, ove Enrico Mentana si fa apprezzare più per la velocità di lettura dei titoli di apertura che per la completezza dell'informazione, ogni lunedi sera propone un sondaggio sulle intenzioni di voto degli elettori. Come accade per molte delle cose umane, la pagina più interessante del sondaggio è l'ultima, che fornisce qualche informazione su come il sondaggio è stato eseguito, e che viene mostrata soltanto per un istante o anche meno, diciamo un 3/4 di istante, in modo che nessuno riesca a leggerla interamente.
Lì si dice che il campione, rappresentativo del corpo elettorale per fasce di età, aree geografiche, eccetera eccetera, è di 1000 individui intervistati telefonicamente (questo vuol dire che, considerando la gran massa di indecisi, annuncianti astensione dal voto e schedabianchisti, ogni singolo intervistato che risponda di votare per un partito, contribuisce per ben più di uno 0,1 % al risultato della compagine preferita).
La pagina effimera e sfuggente diceva anche che per ottenere 1000 risposte al sondaggio occorreva fare, a volte più, a volte meno, circa 5000 telefonate, poichè solo il 20 % degli interpellati accettava di rispondere e circa l'80 % rifiutava. Così almeno era per tutto il 2013, vi assicuro che sono stato attentissimo.
E' ragionevole: c'è chi ha qualche ritrosìa a raccontare al primo sconosciuto che telefona della sua passione sfrenata per l'oratoria di Capezzone, chi ci ha il sugo sul fuoco, chi deve portare il bambino al provino dello Zecchino d'Oro ed è già in ritardo, e così via: un sacco di gente non vuole rispondere. Comprensibile.
Ma da un paio di settimane ho colto un radicale cambiamento, e non so dire da quando la rivoluzione abbia avuto inizio, forse dalla ripresa post-natalizia: di colpo, le telefonate eseguite sono diventate appena 2000, e il campione considerato è ora di oltre 1500 persone, con un tasso di risposta schizzato su al 77 %, mentre la percentuale di rifiuti è precipitata appena al 23 %.
Possibile che tra i buoni propositi degli italiani per il nuovo anno ci fosse quello di rispondere assiduamente ai sondaggi e che nessuno se ne sia accorto ?
Quali intervistatrici / intervistatori dalle voci irresistibilmente suadenti avrà assunto l'agenzia guidata dal giovine abbronzatissimo e gessatissimo sondaggista ? Perchè non si forniscono interpretazioni statistiche di un simile balzo da una percentuale fissa e pressochè immutabile da tempo immemorabile, ad un'altra del tutto diversa ed altrettanto fissa e stabile ?
E' una variazione che supera di gran lunga qualsiasi tracollo o successo momentaneo nel consenso del più ondivago dei partiti: come bisogna spiegarla ?
C'è qualcosa che puzza.
Il telegiornale di LA7, ove Enrico Mentana si fa apprezzare più per la velocità di lettura dei titoli di apertura che per la completezza dell'informazione, ogni lunedi sera propone un sondaggio sulle intenzioni di voto degli elettori. Come accade per molte delle cose umane, la pagina più interessante del sondaggio è l'ultima, che fornisce qualche informazione su come il sondaggio è stato eseguito, e che viene mostrata soltanto per un istante o anche meno, diciamo un 3/4 di istante, in modo che nessuno riesca a leggerla interamente.
Lì si dice che il campione, rappresentativo del corpo elettorale per fasce di età, aree geografiche, eccetera eccetera, è di 1000 individui intervistati telefonicamente (questo vuol dire che, considerando la gran massa di indecisi, annuncianti astensione dal voto e schedabianchisti, ogni singolo intervistato che risponda di votare per un partito, contribuisce per ben più di uno 0,1 % al risultato della compagine preferita).
La pagina effimera e sfuggente diceva anche che per ottenere 1000 risposte al sondaggio occorreva fare, a volte più, a volte meno, circa 5000 telefonate, poichè solo il 20 % degli interpellati accettava di rispondere e circa l'80 % rifiutava. Così almeno era per tutto il 2013, vi assicuro che sono stato attentissimo.
E' ragionevole: c'è chi ha qualche ritrosìa a raccontare al primo sconosciuto che telefona della sua passione sfrenata per l'oratoria di Capezzone, chi ci ha il sugo sul fuoco, chi deve portare il bambino al provino dello Zecchino d'Oro ed è già in ritardo, e così via: un sacco di gente non vuole rispondere. Comprensibile.
Ma da un paio di settimane ho colto un radicale cambiamento, e non so dire da quando la rivoluzione abbia avuto inizio, forse dalla ripresa post-natalizia: di colpo, le telefonate eseguite sono diventate appena 2000, e il campione considerato è ora di oltre 1500 persone, con un tasso di risposta schizzato su al 77 %, mentre la percentuale di rifiuti è precipitata appena al 23 %.
Possibile che tra i buoni propositi degli italiani per il nuovo anno ci fosse quello di rispondere assiduamente ai sondaggi e che nessuno se ne sia accorto ?
Quali intervistatrici / intervistatori dalle voci irresistibilmente suadenti avrà assunto l'agenzia guidata dal giovine abbronzatissimo e gessatissimo sondaggista ? Perchè non si forniscono interpretazioni statistiche di un simile balzo da una percentuale fissa e pressochè immutabile da tempo immemorabile, ad un'altra del tutto diversa ed altrettanto fissa e stabile ?
E' una variazione che supera di gran lunga qualsiasi tracollo o successo momentaneo nel consenso del più ondivago dei partiti: come bisogna spiegarla ?
C'è qualcosa che puzza.
Iscriviti a:
Post (Atom)