domenica 2 agosto 2009

Zerbino di Stato

A Bologna, il 2 agosto è una data che fa sanguinare le anime. Tutte le coscienze si rivoltano, tutte le budella si torcono.
Un aereo caduto ad Ustica 35 giorni prima, 81 morti. Oggi sappiamo, un effetto collaterale di un tentativo della NATO di fare fuori Gheddafi. Gli aerei militari hanno abbattuto un aereo civile anzichè quello su cui si supponeva essere il Presidente libico.
I giornali parlano, ne parlano troppo; cominciano ad arrivare un pò troppo vicini alla verità. Malfatta e di regime, ma a quell'epoca, in Italia, l'informazione esiste ancora, Berlusconi non l'ha ancora cancellata.
Bisogna far sparire Ustica dai giornali: per farla sparire, occorre qualcosa di più grosso.
La stazione ferroviaria più trafficata d'Italia nel primo fine settimana di agosto.
I servizi segreti dispongono, i fascisti (cioè la stessa cosa) eseguono. 85 morti per fare sparire altri morti dalle prime pagine dei giornali.
L'orchestrazione dell'informazione è provata: Il Grande Servo, Bruno Vespa, svolge il suo compitino all'apertura del TG1 delle 13.30 del 2 agosto 1980, con diligente sicurezza e senza ombra di dubbio: "E' scoppiata una caldaia nella stazione di Bologna."
I fascisti Fioravanti e Mambro sono stati condannati per l'esecuzione dell'attentato, ma sono liberi per benefici detentivi dei quali nessuno si lamenta mai (voglio dire, di quelli che insorgono contro la magistratura tutte le volte che un ladro di polli viene colto in recidiva: TG2, il Giornale, Vittorio Feltri, Mediaset, ecc.). I mandanti sono al sicuro, coperti dal segreto di Stato che impedisce di far entrare le indagini nel cuore istituzionale della vicenda.
Prima i governi democristiani, complici e mandanti, poi, da quindici anni a questa parte, i governi fascisti berlusconiani (idem), si divertono a spargere sale sulla ferita della città e ad irridere le vittime, inviando i soggetti più insulsi a rappresentarli di fronte ad una piazza che esigerebbe risposte.
E tutti gli anni, Bologna risponde all'umiliazione perpetua come può, a fischi e insulti.
Due anni fa "il simpatico Tremonti / che non sa fare i conti", l'anno scorso tal neo-democristiano Rotondi, di cui nessuno sa se esista ancora, e quest'anno è toccato al mite poeta "Bondi che scrive versi belli, / la cui musa ispiratrice / non è Laura nè Beatrice / ma il soldà di Licio Gelli" (a questi livelli posso permettermi di competere anch'io).
Sandro Bondi, uomo privo di qualsiasi parvenza di dignità, professione zerbino di Berlusconi, nominato ministro per i meriti acquisiti come zerbino, e dei Beni Culturali presumibilmente per i sublimi versi dedicati al suo padrone, ha avuto la faccia di bronzo di affermare di fronte ai bolognesi che "l'accertamento della verità è stato rallentato dalle polemiche..." DALLE POLEMICHE ???? Da quando in qua le polemiche interferiscono con le indagini ? ...e poi da un'altra stronzata che non ricordo: l'ho visto e sentito solo una volta nel telegiornale di LA7, il passaggio contenente questa idiozia è stato oscurato da tutti gli altri telegiornali (sto cercando da ore il testo integrale del discorso, ma temo che non sarà mai pubblicato), ed infine, come terza ed ultima istanza, bontà sua "...e perfino dai depistaggi."
E dal segreto di Stato no, testa di berlusconide ?
Ora Bondi si lamenta perchè "c'è gente che contesta senza neanche ascoltare quello che viene detto" (questa sua frase invece era in ottima evidenza in tutti i telegiornali).
Ma su Youtube esiste qualche filmato che testimonia come la piazza si sia veramente scatenata quando l'incapace ministro ha invocato i morti della Resistenza, ed ha voluto affermare: "...io so che cos'è la democrazia e la libertà !" E' stato esattamente a queste parole che è esploso un florilegio di inviti ad andare a puttane a Villa Certosa e simili.
No, mite poeta Bondi: la gente ti contesta proprio perchè ascolta le fesserie che dici (se non altro, democrazia e libertà sono due soggetti, e pertanto richiedono il verbo al plurale: "io so cosa sono...").

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