venerdì 13 agosto 2010

La green economy di una salamandra



Un vertebrato ad energia solare ? Fino a due settimane fa, nessuno pensava che potesse esistere. E invece...

I protagonisti di questa curiosa collaborazione energetica sono la salamandra maculata (Ambystoma maculatum) ed un'alga unicellulare, Oophila amblystomatis. Come il nome forse può già suggerire, l'alga è conosciuta da lungo tempo come tipicamente associata alle uova dell'anfibio. La salamandra depone le sue uova in acqua, in ammassi gelatinosi. L'alga si sviluppa all'interno della gelatina e delle uova stesse, e con la sua attività fotosintetica fornisce ossigeno e carboidrati agli embrioni in sviluppo, ricevendo un cambio una ricca fertilizzazione azotata dalle sostanze di risulta del metabolismo animale, con reciproco vantaggio; era stato già osservato che gli embrioni che crescevano in gelatine prive di alghe avevano uno sviluppo più lento e impiegavano più tempo per arrivare alla schiusa delle uova.
Ryan Kerney, dell'Università di Halifax (Canada) ha osservato che le cellule algali sono presenti non solo nelle uova e nella gelatina che le raggruppa, ma anche all'interno delle cellule degli embrioni stessi. Questo tipo di simbiosi endocellulare con alghe era finora conosciuto in diversi invertebrati (ad esempio coralli; ma ti pareva che, a proposito di invertebrati, L'Orologiaio Miope non avesse già descritto un caso ancora più affascinante ?), ma non si era mai visto in un vertebrato, e si pensava che l'efficacia dei sistemi immunitari degli animali a noi più simili rendesse impossibile queste coesistenze.
Kerney ha osservato anche che le cellule algali all'interno degli embrioni sono circondate da un fitto addensamento di mitocondri, gli organelli cellulari che funzionano da centrali energetiche, che presumibilmente sfruttano i carboidrati e l'ossigeno prodotti dalla fotosintesi.
Inoltre, sembra che ci sia una fase piuttosto precisa dello sviluppo embrionale che induce una intensa ed improvvisa "fioritura" delle alghe contenute nell'uovo, e questa potrebbe coincidere con l'inizio del rilascio, da parte dell'embrione, del "concime organico" utile alla Oophila. Ed è probabilmente in questa stessa fase che alcune cellule algali riescono a penetrare in quelle dell'embrione.
Ma le alghe proliferano perchè sono già presenti nell'uovo. L'ultima osservazione notevole è che la Oophila è presente anche negli ovidotti delle femmine adulte, quindi presumibilmente le uova vengono deposte già "seminate" e non raccolgono, o raccolgono solo in parte, alghe dall'ambiente esterno (e questo ci risparmia anche un notevole mal di testa, perchè l'ipotesi che le alghe potessero trasmettersi attraverso la linea cellulare germinale, cioè essere presenti nelle cellule uovo, avrebbe posto una quantità di complicazioni molto difficili da affrontare).

Trovate ulteriori dettagli qui.

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