sabato 28 agosto 2010

Libero


Sono 150 anni che l'Italia è uno Stato unitario.
Che bella cosa essere uno Stato.
I cittadini si costituiscono in una comunità, si danno delle leggi, lavorano, sfruttano le risorse disponibili, producono ricchezza, ed una parte di questa ricchezza viene utilizzata dallo Stato, cioè dalla collettività, per le sue funzioni di utilità sociale, a beneficio di tutti. Bello. Proprio bello.
Certo, la gestione dello Stato ha dei costi, che si riversano su tutti coloro che producono ricchezza, cittadini e imprese.
Le attività dello Stato non possono essere troppo dispndiose, altrimenti penalizzerebbero la competitività delle nostre imprese sul Libero Mercato Globale.
La gestione dei beni culturali costa. Non possiamo pretendere di coltivare la nostra cultura, perchè questo finirebbe per penalizzare la competitività delle nostre imprese sul Libero Mercato Globale.
Anche una scuola ben attrezzata e funzionante costa. Non possiamo pretendere che i nostri giovani ricevano un'istruzione troppo buona, perchè finiremmo per penalizzare la competitività delle nostre imprese sul Libero Mercato Globale.
Per non parlare dei costi della sanità. Perchè dissipare risorse per curare i nostri malati, se questo riduce la competitività delle nostre imprese sul Libero Mercato Globale ?
Anche assicurare la sicurezza dei cittadini nei confronti della microcriminalità costa. Costa addestrare le forze dell'ordine ed istruirle su ciò che possono e non possono fare; e costa mandarle in giro per le città. Meglio affidarsi a ronde di facinorosi che bastonano tutti quelli che hanno la pelle un pò troppo scura per i loro gusti: è un sistema un pò 'ndo cojo cojo, ma non grava sulla competitività delle nostre imprese sul Libero Mercato Globale.
E anche lottare contro la criminalità, quella vera, costa. Considerando che le attività illegali sono uno dei principali fattori di competitività delle nostre imprese sul Libero Mercato Globale, perchè dannarsi l'anima a perseguire le frodi fiscali, i traffici illeciti, la corruzione, l'esportazione di capitali e le collusioni con la criminalità organizzata ? Anzi, è meglio mettere a Capo del Governo il Campionissimo di tutte queste attività, e la competitività delle nostre imprese sul Libero Mercato Globale non potrà che beneficiarne.
Con tutti questi costi, se il territorio, anche nelle aree più preziose e particolari, offre delle risorse che possano produrre ricchezza, eh, bè, quelle bisogna sfruttarle. Non possiamo permetterci di tutelare l'ambiente nel quale viviamo, perchè questo penalizzerebbe la competitività delle nostre imprese sul Libero Mercato Globale.
E le attività che producono ricchezza producono anche rifiuti, a volte pericolosi. Non possiamo pretendere che le imprese li smaltiscano seguendo tutte le regole, perchè questo danneggerebbe la loro competitività sul Libero Mercato Globale. Che si portino illegalmente in Campania o in Nigeria, non possiamo mica stare lì a preoccuparci troppo della salute degli abitanti del luogo: ne va della competitività delle nostre imprese sul Libero Mercato Globale.
Le imprese devono mantenere le retribuzioni dei lavoratori al livello più basso possibile, per mantenere la loro competitività sul Libero Mercato Globale.
E' sciocco che i sindacati pretendano di tutelare i diritti dei lavoratori: non si rendono conto che così limitano la competitività delle nostre imprese sul Libero Mercato Globale ?
Di eventuali diritti superstiti, non si deve pretendere che essi vengano applicati proprio bene del tutto, altrimenti si danneggerebbe la competitività delle nostre imprese sul Libero Mercato Globale.
Anche pretendere misure adeguate per la sicurezza sul lavoro è un impedimento per la competitività delle nostre imprese sul Libero Mercato Globale.

Considerato che il tipo di rapporto di lavoro che meglio garantisce la competitività delle imprese sul Libero Mercato Globale è, senza possibilità di errore, lo schiavismo, il lettore faccia ora due più due e dica in quale direzione ci porta l'inseguimento della falsa religione del Libero Mercato.
Rimane la contropartita, più volte rimarcata in passato in questa colonna, che lo scarso potere di acquisto degli schiavi finirebbe per impedire alle imprese, rese finalmente pienamente competitive, di vendere i propri prodotti a chicchessia.

Quando infine questo assurdo crollerà su se stesso (e sono convinto che non manchi molto), io festeggerò nel seguente modo: la sera, ricondotte nel loro recinto le poche capre che a quel punto costituiranno il mio sostentamento, mi rinchiuderò nella mia baracca e tirerò fuori dal frigorifero (ovviamente spento e non più alimentato da lungo tempo) l'ultima bottiglia di champagne gelosamente conservata per lunghi anni. Me la scolerò fino all'ultima goccia, e finalmente potrò ruttare in faccia ad Adam Smith ed alle sue ridicole superstizioni.

2 commenti:

  1. Ho messo in cantina una bottiglia di quello buono. Quel giorno avvisami, che rutteremo in stereofonia :-)

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  2. Non mancherò. "La ricchezza delle nazioni" sarà sepolto dal cupo risuonare delle valli...

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