martedì 8 maggio 2012

E' partita la campagna elettorale


30-40 anni fa la Democrazia Cristiana era ormai avviata a putrescenza, sommersa da scandali di corruzione che oggi equipareremmo a frodi nella riffa del Centro Anziani, e ritrovò come d'incanto nuova forza elettorale nella paura del terrorismo, nel ricompattamento nazionale sotto la minaccia delle pallottole che insanguinavano le strade.
Ed ecco che oggi i partiti, quanto più sono conservatori, tanto più fragorosamente franano sotto il peso della propria stessa insopportabilità, e guarda un pò chi si rivede: ritornano le gambizzazioni.

Io prevedo che ci saranno ancora altri attentati.
Io prevedo che questa destra italiana ormai liquefatta dopo aver dato tutte le prove possibili del proprio lordume, chiamerà a raccolta attorno a sè tutte le forze sedicenti moderate sotto la parola d'ordine della fermezza contro il terrorismo, per riprendersi un ruolo di guida e baluardo della democrazia minacciata.

E' fin troppo facile, è un film già visto.

Qualcuno può credere davvero che, con l'ampiezza attuale della frazione di società spinta ai margini e potenzialmente disponibile per un forte conflitto sociale, un VERO movimento eversivo possa ritenere tatticamente sensata la via dell'azione armata dimostrativa ?
Conoscendo per di più gli esiti di quanto sperimentato allora ?

Si tornerà a seminare la paura e l'informazione batterà la grancassa. E il popolo dei benpensanti tornerà a turarsi il naso ed accettare di sottomettersi al marcio di sempre.
Non c'è più guerra fredda, non è più il Partito Comunista tentacolo pedofago dell'allora Unione Sovietica mummificata da Breznev la minaccia da arginare; oggi sono i pericolosi risvegli di coscienza civile, i troppi movimenti che producono consapevolezza e partecipazione che dovranno essere soffocati nella culla; ma i metodi saranno gli stessi.

Dai resti di fascismo mai del tutto eradicati e pienamente operativi nelle Forze Armate e nei Servizi Segreti per quarant'anni dopo la fine della guerra, a Licio Gelli e ai suoi discepoli e seguaci, l'Occulto Ministero della Paura non ha mai smesso di vigilare su di noi, e a far tuonare polvere da sparo e tritolo appena necessario.

2 commenti:

  1. E' possibile che tu sia nel vero (ministero della paura), anche se l'azione è stata rivendicata da un sedicente GAP.
    E' anche possibile che tu sia in errore, e in questo caso l'azione sarebbe "tatticamente insensata", come dici.
    In entrambi i casi, film già visto; in entrambi i casi, perchè chiamarlo "terrorismo" come fanno i mezzi di disinformazione di massa?

    Terrorismo è mettere le bombe sui treni (colpire indiscriminatamente). Sparare ad un "nemico" (salvo il caso di regolamento di conti personali) è atto di guerra o di guerriglia. Mi pare che ci sia una discreta differenza e mi pare che questa distinzione vada sottolineata sempre, per principio. Diversamente si dovrebbero chiamare terroristi tutti i guerriglieri del mondo.

    Tralasciamo l'ipotesi più ovvia, e quindi meno interessante (ministero della paura). Resta l'altra.

    Un'azione di guerriglia "genuina" ma cretina può anche essere peggio, ma è comunque diversa dal terrorismo. Diciamo piuttosto che i cretini vanno isolati, emarginati. Non in quanto "guerriglieri" (del cazzo) ma in quanto cretini, dannosi e pericolosi per natura.

    Come può "un VERO movimento eversivo" agire così, "conoscendo gli esiti" ecc.? (parole tue). E' facile: NON LI CONOSCE. Non c'è la "memoria di classe".

    Chi la dovrebbe conservare questa memoria di classe, forse il nemico di classe? Ce la facciamo conservare dal Corriere della sera? O dai gruppi, partiti, singoli intellettuali che si sono auto-nominati "rappresentanti" di quella classe?

    O è meglio che ce la conserviamo da noi?
    Dimitri

    RispondiElimina
  2. La risposta è inevitabilmente articolata, perchè le questioni sono molteplici e sostanziose.
    Andando a ritroso, l'ultima sulla "memoria di classe" è domanda retorica ed ha risposta ovvia.
    Sul resto, sono d'accordo su molto di quel che dici, ma non su tutto.
    Ammesso e non concesso che si tratti di un vero movimento eversivo scemo: ci andrà un minimo di studio nella preparazione dell'azione; ci andrà un minimo di studio nella scelta degli obbiettivi; ci andrà un minimo di studio su che cosa volere ottenere e su quale strategia perseguire e quale tattica adottare: non posso credere che non si sappia nulla della storia dei propri predecessori.
    Sono del tutto d'accordo con te sulla distinzione tra terrorismo e guerriglia: distinzione sacrosanta.
    Ma se vale l'ipotesi dell'orchetrazione da aparte del Ministero della Paura, in tal caso (e solo in tal caso), la guerriglia si riduce a terrorismo.

    RispondiElimina