martedì 4 novembre 2014

Odor di cometa


Per quel poco che ne so io, le comete sono grandi vagabondi dello spazio. Originate chissà da dove, dalle più estreme periferie del sistema solare, da spazi romanzeschi come la Nube di Oort, girovagano lungo traiettorie chiuse, e allora ritornano regolarmente, magari ad intervalli di tempo lunghissimi; oppure aperte, e si presentano a noi una sola volta, lasciandosi poi proiettare da un campo gravitazionale all'altro qua e là per la galassia.
Le loro apparizioni sono da sempre avvolte in romantici aloni di mistero: segnali divini, annunci di sventura, incongruenza sorprendente nelle geometriche regolarità dei moti celesti.
Oggi abbiamo in ballo una sonda spaziale, che in questo mese di novembre si poserà sulla cometa Churyomov-Gerasimenko (67P). La sonda è stata battezzata Rosetta, con riferimento alla storica e pessima italianizzazione della località di Rashid, nei pressi del delta del Nilo, ove fu rinvenuta la stele che consentì, grazie ad una preziosissima traduzione del testo in greco presente sullo stesso documento litico, di decifrare i geroglifici egizi.
L'auspicio è quello di poter decifrare le informazioni che le comete ci portano dallo spazio profondo con la loro stessa composizione, magari sull'origine stessa dell'Universo.
Ora Rosetta si sta avvicinando alla cometa Churyomov-Gerasimenko nel vasto spazio tra le orbite di Marte e Giove, dove sta cominciando a formarsi la coda per effetto del vento solare. E già ha rilevato che non è solo anidride carbonica a comporre l'affascinante pennacchio, ma sono presenti anche formaldeide, metanolo, ammonio e acido solfidrico.
La coda di 67P odora dunque di uova marce e cacca di gatto. E anche un pò di mandorle amare, poichè Rosetta ha "annusato" anche piccole tracce di letale acido cianidrico.
Aspettando ulteriori e più aromatiche notizie dall'approdo della sonda sul nucleo solido, potremmo forse abbandonare il sognante sguardo poetico con cui accompagnano il passaggio delle comete, ma il profumo delle lontane origini dell'Universo ci ammalierà comunque per quello che è.

Nessun commento:

Posta un commento