La sintesi più esplicativa della coreografica, propagandata e appariscente conferenza Italia – Africa tenutasi ieri al Senato, nella quale la Presidentessa del Consiglio Meloni si è vantata di portare “la sua visone sul futuro dell'Africa”, sta tutta nelle parole del Presidente della Commissione dell'Unione Africana Moussa Faki: “L'Africa è pronta a discutere i contenuti e le modalità di attuazione del Piano Mattei, sul quale avremmo auspicato essere consultati.” Ecco, appunto: la sua visione sul futuro dell'Africa, mica quella degli africani.
Tanto per dare un dimensionamento dell'evento, fatto apparire così grandioso: la stima dei fondi necessari per lo sviluppo (genericamente inteso) del continente africano si aggira intorno ai 500 miliardi di dollari l'anno; l'Unione Europea ha appena firmato un accordo con la banca africana di sviluppo per 150 miliardi di Euro di finanziamenti, la maggior parte a fondo perduto. Ci si può così fare un'idea del peso che hanno i 5,5 miliardi che l'Italia mette sul piatto con tanta enfasi. Molti Paesi africani hanno disertato la conferenza; tra questi quello più popoloso, la Nigeria (210 milioni di abitanti). Ma l'altro grande assente nei discorsi della conferenza è stato, come sempre, l'ambiente.
Dei 5,5 miliardi di Euro portati dall'Italia, 3,0 vengono prelevati dal fondo per il clima. Per fare cosa ? Al di là di tante belle parole, le mire sono esplicite. La presenza dell'ENI nella gestione del piano non è “tutto un programma”; è IL programma.
Spiega sussiegosa la Meloni: “L'interesse che persegue l'Italia è aiutare le nazioni africane interessate a produrre energia sufficiente alle proprie esigenze e a esportare in Europa la parte in eccesso.” Se non altro è tutto chiaro. Dopo tutto, le loro esigenze sono così morigerate...
E se non fosse chiaro abbastanza, è ancora più esplicito l'Amministratore Delegato di ENI Descalzi, al Financial Times: “Loro hanno l'energia e noi no.”
Quindi andiamo a prendere 3 miliardi di fondi che avrebbero dovuto essere destinati a misure per il contrasto al cambiamento climatico, e li utilizzeremo per andare a estrarre idrocarburi in Africa.