mercoledì 25 novembre 2009

Il fringuello 5110 e le trame di Satana


Recentemente sono venuto in possesso di un documento interessante. A rigore di termini esso si dovrebbe definire di provenienza furtiva, ma posso dire a mia discolpa che si tratta solo di un prestito a cui seguirà tra breve regolare restituzione; l'unica irregolarità è che il tutto si sta svolgendo all'insaputa del legittimo proprietario. Lo scritto da me così illegalmente detenuto è un libro di una ventina di anni fa (1), pubblicato dai Testimoni di Geova, il cui scopo principale era quello di approfittare del dibattito allora (e tutto sommato ancora oggi) fervente tra gli evoluzionisti a seguito della esposizione, da parte di Eldredge e Gould, della teoria degli equilibri punteggiati (2), per insinuare, in perfetta malafede, che l'evoluzione stessa fosse messa in dubbio dagli scienziati (di qui la mia curiosità per quali argomenti potessero mai essere esposti a sostegno di una tesi così indifendibile).
Il libro è un bel campionario di malafede e di errori logici; la più appariscente distorsione della realtà è quella di presentare un dibattito i cui protagonisti si possono, molto grossolanamente, suddividere tra fautori di un evoluzione che procede attraverso un più o meno costante e regolare accumulo di cambiamento adattativo, e sostenitori di un quadro composto da fasi diverse, con specie tendenzialmente costanti, e cambiamenti evolutivi "punteggiati" relativamente rapidi, associati agli eventi di speciazione e non necessariamente adattativi, come se tale contrapposizione di tesi (peraltro non esposte compiutamente nel testo) fosse la dimostrazione dell'inesistenza dell'evoluzione. Si noti che nessuna delle "fazioni" mette minimamente in dubbio l'evoluzione come fatto, la discussione verte su ritmi e tempi del cambiamento. Ma con un uso fazioso di citazioni di frasi isolate dal loro contesto in modo da stravolgerne il significato, si pretende di indurre l'idea che gli scienziati evoluzionisti dubitino della realtà stessa del loro oggetto di studio. Il povero Stephen Jay Gould non si diede pace per anni per il fatto che la sua proposta degli equilibri punteggiati come modello di macroevoluzione meglio aderente ai fatti osservati fosse stata utilizzata in modo tanto spudoratamente truffaldino dai creazionisti.
A tale falsificazione segue il seguente errore logico (voluto): si contrappongono due spiegazioni della diversità della vita: evoluzione o creazione; si pretende che la prima sia falsa; se ne ricava che deve essere vera l'altra, come se ciò fosse automatico. Ovviamente non viene presentata alcuna evidenza a sostegno della creazione come fatto, se non che essa è raccontata dalla Bibbia. E come si fa a sapere se quello che c'è scritto nella Bibbia è vero ? Facile: lo dice la Bibbia che quello che c'è scritto nella Bibbia è vero. Si chiama "dimostrazione circolare".
Un altro salto logico ingiustificato che ricorre nella trattazione, è la presentazione di organizzazioni anatomiche complesse come impossibili da potersi generare "per puro caso". E' un'obiezione tanto frequente quanto fasulla: nella concezione più "classica" dell'evoluzione, se le mutazioni, la "materia prima" del cambiamento, avvengono in direzioni casuali, la loro selezione è quanto di meno casuale si possa immaginare. E qui i Testimoni di Geova mi deludono un pò, perchè scadono anche loro nel solito esempio trito e banale della complessità dell'occhio dei vertebrati. In realtà poche cose come un occhio complesso possono facilmente perfezionarsi in modo graduale: un animale che abbia pochi recettori sensibili alla luce, che gli permattano solo di perceprire ombre in movimento, avrà sempre più possibilità di evitare l'aggressione di un predatore rispetto ad uno che non li abbia, un animale che ne abbia un numero superiore avrà una percezione più distinta dei pericoli, uno che abbia i recettori protetti da una lente avrà meno probabilità di perderne la funzionalità, e così via...
Il libro è un pò come un vortice, che trascina sempre più giù. Inizia (pag.11) con il proposito di "esaminare i fatti con mente aperta" e "non mettere in discussione i successi della scienza" poi, pagina dopo pagina, falsità dopo falsità, fino ad un finale delirante, giunge alla conclusione (pag. 248), sobria e "di mente aperta", che chi sostiene idee evoluzionistiche lo fa perchè è ispirato direttamente da Satana. Bene, mi prenderò questa responsabilità.
Nel capitolo avente per titolo le parole di Genesi "secondo la loro specie", l'obiezione proposta contro l'evoluzione suona nientemeno che così: "i rosai portano sempre rose, mai camelie. E le capre danno alla luce capretti, mai agnelli." Non è un'obiezione stupida, è del tutto idiota. Per quanto rapido e "punteggiato" possa essere un evento di speciazione, la sua rapidità sarà comunque tale su una scala di tempo geologica, nella quale la durata della vita di osservatori (e anche di intere civiltà) umani è irrilevante.
Tuttavia, nonostante la stoltezza della pretesa, forse potremmo essere in grado di sbandierare davanti al muso di questi oscurantisti medioevali, grazie allo straordinario campionario di casistiche che la natura offre, un caso di speciazione osservato direttamente sul campo, nientemeno che in un vertebrato.
Il fatto che l'evento si verifichi proprio nell'arcipelago delle Galapagos, che aveva avuto un ruolo così importante nel mettere sotto gli occhi di Charles Darwin le evidenze dell'evoluzione, non credo sia una romantica coincidenza romanzesca, ma un effetto delle particolari condizioni locali che favoriscono condizioni di isolamento e sporadicità di migrazioni.
C'è invece una certa ironia della storia nel fatto che la speciazione (probabilmente) in corso sia quella di un fringuello; alle tredici specie di fringuelli delle Galapagos, diversificate dai vari adattamenti a nicchie ecologiche occupate da altri animali in altri contesti, viene attribuito da una leggenda infondata un ruolo cruciale nell'elaborazione della teoria dell'evoluzione, tanto da essere complessivamente chiamati "i fringuelli di Darwin".
In realtà, durante il suo viaggio, Darwin non prestò molta attenzione a questi animali, ne raccolse diversi esemplari, ma non ritenne nemmeno opportuno annotarne l'isola di provenienza, e ne classificò alcuni in modo errato in base alle somiglianze con altri uccelli determinate dalle convergenze adattative.
Fu solo dopo il suo ritorno in Inghilterra, quando si rese conto di avere in mano gli elementi per rivoluzionare la storia della natura, e dopo aver ricevuto le classificazioni corrette dei suoi esemplari da un esperto ornitologo, che lo zio Charles comprese il significato della varietà dei fringuelli delle Galapagos e stramaledisse l'incompletezza delle sue osservazioni; la ricostruzione della radiazione adattativa dei "fringuelli di Darwin" fu completata soltanto in seguito.
E veniamo al dunque: la versione on line della rivista Nature (da cui è tratta la foto), riporta un lavoro dei coniugi Grant (3), i quali studiano da circa quarant'anni i fringuelli dell'isola di Daphne Major, e nel 1981 individuarono un esemplare insolitamente grosso del fringuello terricolo Geospiza fortis. L'analisi genetica mostrò che con ogni probabilità si trattava di un immigrato dalla vicina, ma non troppo, isola di Santa Cruz. I Grant, inanellato l'esemplare con il nome, certamente poco idoneo per un poema epico, di 5110, e ne hanno seguito tutta la discendenza conosciuta per sette generazioni. Figli e nipoti di 5110 presentavano spesso un becco di forma un pò diversa dagli altri Geospiza, ed avevano anche un canto particolare. Alla quarta generazione, Daphne Major fu colpita da una terribile siccità, e la discendenza di 5110 si ridusse a soltanto un maschio e una femmina, fra loro fratelli. Da allora, i loro discendenti non si sono più incrociati con i Geospiza fortis autoctoni di Daphne Major, e quindi la popolazione immigrata rimane riproduttivamente isolata.
Non è un caso infrequente fra gli uccelli l'esistenza di "specie sorelle" morfologicamente identiche ma che non si incrociano perchè non si riconoscono reciprocamente come partner riproduttivi; questo è presumibilmente legato ai complessi rituali di corteggiamento, per cui sono sufficienti periodi di temporaneo isolamento relativamente brevi perchè una popolazione acqusisca usanze anche solo leggermente diverse nelle danze o nei canti, sufficienti a renderla "poco desiderabile" dai membri dell'altro sesso della specie madre, quando ritorna a condividere lo stesso habitat della specie di origine.
Probabilmente la forma insolita del becco, che si è fissata tra i discendenti di 5110quando è rimasta solo una coppia di fratello e sorella (sembra che il becco sia un carattere cruciale per il riconoscimento tra i fringuelli), unita al canto poco conforme ai Geospiza fortis di Daphne Major, mantiene riproduttivamente isolata questa discendenza (poichè i fringuelli imparano a cantare principalmente dal padre, presumibilmente 5110 e i suoi figli e nipoti cantavano la canzone dell'isola di origine Santa Cruz, che poi si è un pò mescolata in modo imperfetto con quella di Daphne Major; la differenza nel canto non ha impedito comunque a 5110 di accoppiarsi con qualche femmina locale; l'attuale assenza di incroci è presumibilmente proprio dovuta a una combinazione di canto e becco).
E' ancora troppo presto per dire che stiamo assistendo all'origine di una nuova specie, e d'altra parte è piuttosto difficile stabilire in via teorica quante generazioni di isolamento riproduttivo siano necessarie per poterlo affermare (il punto a mio avviso cruciale, che mi pare non venga sufficientemente evidenziato nell'articolo di Nature, è che non sappiamo neanche cosa potrà accadere se un nuovo fringuello immigrato arriverà a Daphne Major da Santa Cruz: riconoscerà come partner i discendenti di 5110, i Geospiza fortis residenti, o entrambi, o nessuno ?).
Però, se questa affascinante (e abbastanza concreta) possibilità si verificasse, sarebbe davvero esaltante se una speciazione potesse essere registrabile "in diretta" nel breve arco della vita di un osservatore umano: un'origine più "punteggiata" di così non sarebbe stata neanche immaginabile dagli stessi Eldredge e Gould; e per Stephen Jay Gould (Niles Eldredge è vivo, che io sappia sta benissimo, e continua tranquillamente a contribuire ai progressi delle nostre conoscenze) sarebbe una meritata rivincita postuma sulle falsità ed angherie intellettuali subite ad opera dei creazionisti.

(1) Autore o autori non indicati (sic !), 1985 - Come ha avuto origine la vita ? per evoluzione o per creazione ? - Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania.

(2) Eldredge N. e Gould S.J., 1972 - Punctuated equilibria: an alternative to phyletic gradualism. In: T.J.M. Schlopf - Models in Paleobiology - Freeman, Cooper & Co., San Francisco, pp. 82-115.

(3) Cressey D. - Darwin's finches tracked to reveal evolution in action - http://www.nature.com/news/2009/091116/full/news.2009.1089.html

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