Uno degli eventi più affascinanti degli ultimi tempi è stata l'esposizione, al Museo di Storia Naturale dell'Università di Harvard, a New York, del fossile della così soprannominata "Ida", tecnicamente Darwinius masillae, un primate, con pollice ed alluce opponibili, quindi mani e piedi prensili, e unghie piatte anzichè artigli, datato circa 47 milioni di anni fa, che anatomicamente potrebbe essere considerato come una vera e propria scimmia, ma dotato ancora di caratteri di transizione propri delle proscimmie, cioè dei primati più antichi.
In realtà il reperto è stato scoperto in Germania, nei dintorni di Francoforte, nel 1983, e si è perso un pò di tempo nello studio perchè, per motivi che ignoro, sono state vendute e conservate separatamente, l'una negli Stati Uniti e l'atra ad Oslo, parte e controparte (i fossili vengono portati alla luce dalla separazione di due strati di roccia sedimentaria, uno dei quali, per farla molto semplice, presenta la figura in rilievo, e l'altro il corrispondente "stampo" concavo; entrambe le facce possono essere informative in egual misura, ma ulteriori informazioni si possono ricavare dal confronto fra le due; parte e controparte sono state infine riunite solo nel 2007, per me incomprensibilmente). Molta parte dell'interesse del fossile è dovuto al suo eccezionale stato di conservazione, pressochè perfetto: si è potuto individuare persino il contenuto dello stomaco: frutta e foglie sono state il suo ultimo pasto; ma soprattutto per il fatto che questo animaletto (lungo 24 cm, più oltre 30 cm di coda), è un possibile antenato comune di tutte le scimmie vere e proprie, dai babbuini ai gorilla, che sarebbero discese dagli altri primati più antichi, le proscimmie, cioè lemuri e tarsi, attraverso una forma di transizione di questo tipo (L'avete mai visto un Tarsio ? Ve lo presento. Conoscete nessuno più simpatico ?). L'attribuzione ufficiale del nome generico Darwinius al possibile progenitore comune delle scimmie è una celebrazione un pò enfatica del bicentenario, ma va bè. Leggendo i vari resoconti qua è là, la prima cosa che balza agli occhi è che i giornalisti, quando vanno ad affrontare argomenti di questo tipo, non hanno davvero un'idea di che cosa stanno parlando: "Scoperto l'anello mancante tra l'uomo e la scimmia", "Trovato l'anello di congiunzione che conferma la teoria di Darwin" ed altre cialtronerie del genere sono state all'ordine del giorno nelle ultime settimane. Intanto, sono insopportabili le banalizzazioni degli "anelli di congiunzione" che "confermerebbero" l'evoluzione. L'evoluzione ormai è un fatto già bello e confermato da un pezzo, da centinaia (no, migliaia) di dati empirici del tutto evidenti, e dal fatto che forme di transizione come questa si trovino giusto nella sequenza temporale predicibile in un quadro storico evoluzionistico. Gli "anelli mancanti" o "anelli di congiunzione" sono nostre idealizzazioni fittizie. Da una forma ancestrale A ad una forma derivata B, io potrei trovare anche 10000 forme intermedie, e nell'esatto ordine temporale prevedibile; ed allora i Testimoni di Geova o chi per essi verrebbero senz'altro a chiedermi conto dei 10001 "anelli mancanti" che a quel punto mi servirebbero per colmare tutti gli intervalli. Infine "Ida" non ha alcuna collocazione intermedia tra uomo e altre scimmie; casomai tra scimmie ed altri primati (il che la rende comunque un nostro possibile antenato); altrimenti la datazione di 47 milioni di anni sarebbe a dir poco imbarazzante, se consideriamo che la estesa diversificazione dei mammiferi, da piccoli insettivori notturni primordiali, è partita dalla grande estinzione di massa che ha portato alla scomparsa, tra gli altri, dei dinosauri 65 milioni di anni fa, che l'ultimo progenitore comune di uomo e scimpanzè è stimato a circa 8 milioni di anni fa, e che l'altra mitica "mamma di tutti noi", Australopithecus afarensis "Lucy" una scimmia nel suo aspetto complessivo, ma che camminava in piedi, eretta, risale a 3,2 milioni di anni fa.
In realtà è appunto la possibilità di risalire per immagini a quella prodigiosa continuità di discendenza e ramificazioni genealogiche, che ci fa guardare con la stessa rispettosa sorpresa alle fotografie in bianco e nero di nostri antenati sconosciuti con i baffi a manubrio impomatati, e ad ossa miracolosamente conservate che ci permettono di immaginare che oltre tre milioni di anni fa "eravamo" qualcosa che assomigliava a "Lucy" e nello stesso modo, indietro di decine di milioni di anni, tempi che non riusciamo neanche a concettualizzare, che i nostri antenati erano probabimente simili a una "Ida".
Non è sufficiente questa straordinaria continuità per emozionarsi, senza bisogno di cialtronerie avventate ed enfatizzazioni eccessive ?
caro Mario,non vorrei banalizzare anch'io, so che la domanda esula un po' dal filo conduttore, ma secondo te: dove ci sta portando l'evoluzione? Che aspetto avremo fra qualche milione di anni, ammesso che la terra esista ancora?
RispondiEliminaCi sono dei segni "premonitori"?
Bella questione ! Altro che esulare dal filo conduttore, direi che è un ottimo tema per un prossimo post. Grazie per lo spunto, Vocetta !
RispondiEliminaIntanto comincio a studiare l'argomento.
Ciao
Mario