I primi uomini vivevano in piccoli gruppi di poche decine di persone, andavano a caccia e raccoglievano i vegetali commestibili che riuscivano a trovare: foglie, frutta, radici.
Erano nomadi, seguivano le migrazioni della selvaggina. Costruivano un villaggio, restavano per un pò di tempo, poi si spostavano portando con sè solo quello che sarebbe stato difficile trovare da qualche altra parte. Non c'era un'organizzazione sociale complessa, l'attività principale di tutti era la ricerca del cibo. Oggi sono rimaste solo pochissime popolazioni, nel centro dell'Africa, nelle zone più irraggiungibili del Sudamerica, tra le montagne della Nuova Guinea, che vivono ancora più o meno così.
E sono società matriarcali. Sono le donne che organizzano i villaggi, e sono le donne che trasmettono la cultura, perchè sono loro che raccontano le storie ai bambini; possiamo quindi immaginare che anche nelle popolazioni più antiche fossero le donne a dirigere la vita della comunità. E anche le divinità erano femminili: in qualsiasi angolo del mondo esiste ancora qualche traccia di una mitologia della Madre Terra che genera e sostiene gli uomini. Esistono, in tutti i continenti, miti bellissimi su come la Madre Terra abbia generato la prima donna, destinata a dare origine a tutta la specie umana.
In una leggenda peruviana è un raggio di sole a fecondare la prima donna; nel mito degli Irochesi (indiani del Nordamerica), la donna precipita giù da un buco nel cielo, e sono gli animali (falchi, castori, tartarughe, uccelli acquatici, ecc.) che si danno da fare per salvarla.
I cacciatori-raccoglitori nomadi si spostavano nel corso delle stagioni seguendo la disponibilità di cibo, le migrazioni degli animali, i cicli della vegetazione; è probabile che poi si ritornasse più o meno tutti gli anni negli stessi posti. Qualche volta deve essere successo che qualche capovillaggio, quindi con ogni probabilità una donna, abbia deciso che non era il caso di fare proprio tutto così come capitava, e che ci doveva essere un luogo, magari un pò fuori dalla zona abitata, da adibire a latrina. L'istituzione delle latrine fu un punto cruciale per la civiltà dell'uomo.
Ritornando tutti gli anni negli stessi posti, qualcuno si accorse di alcuni tipi di piante da frutto che crescevano fitte fitte proprio nel posto dove l'anno prima c'era la latrina, e si cominciò a capire come funzionavano i semi.
Quello fu il primo passo verso l'agricoltura.L'uomo imparò che anzichè vagare in cerca di cibo, il cibo poteva produrselo da sè.
Smise di essere nomade e si legò alla terra da coltivare. Le divinità divennero dee della fertilità, di solito figure femminili prosperosissime. Producendo più cibo, si poteva mantenere anche persone non direttamente impegnate in questa attività: chi era molto bravo a lavorare i metalli e a fabbricare utensili, si mise a fabbricare utensili per tutti, ricevendo in cambio il cibo che lui non produceva direttamente: l'organizzazione sociale divenne più articolata. Per potere ottenere di più dalla coltivazione della terra, bisognava essere in tanti a lavorare, occorreva fare più figli per avere più braccia. Per poter avere più figli divenne necesaria la poligamia: l'uomo divenne il centro della famiglia.
Disponendo di più cibo, le popolazioni di agricoltori crebbero di numero e tendevano ad espandersi sempre di più. Inevitabilmente, prima o poi, entrarono in conflitto per il territorio con le popolazioni vicine, sempre più frequentemente.
I guerrieri diventarono sempre più importanti ed acquisirono sempre più potere (oltre ad essere una fonte di perdite di giovani uomini utile a mantenere il surplus di giovani donne necessario alla famiglia poligamica); molto spesso i capivillaggio erano i capi militari.
La supremazia politica era passata dalle donne agli uomini.
E siccome l'uomo crea Dio a sua immagine e somiglianza, Dio diventò paterno e maschile.
E siccome la religione serve a legittimare e a perpetuare lo status quo sociale, il primo uomo creato da Dio fu un maschio e non più una femmina.
I greci avevano una combriccola di dei gelosi e litigiosi che potevano essere un ottimo surrogato dei peggiori teleromanzi di oggi; con la differenza che, rispetto ai teleromanzi di oggi, i greci dell'antichità erano molto più moderni. Il Direttore Generale era Zeus, che tendeva non a creare, ma a commissionare a contoterzisti. Se non avesse litigato con Prometeo, che aveva avuto l'appalto per l'uomo, a far fare una donna non ci avrebbe neanche pensato. Pandora, la prima donna, fu inventata come punizione per gli uomini. Zeus la inviò sulla Terra regalandole un vaso chiuso e la raccomandazione di non guardarci dentro per nessun motivo, ma sapeva benissimo che per una donna sarebbe stato impossibile; è come uscire dalla cucina dicendo al gatto: "Ho lasciato il pesce sul tavolo, non ti azzardare a saltare su." Dal vaso di Pandora uscirono tutti i mali e le disgrazie dell'umanità.
E se la religione serve a legittimare la situazione sociale corrente, già si capisce che per il ruolo delle donne non doveva buttare benissimo.
Poi, come troppe volte capita anche in politica, quando ci si illude di semplificare le cose affidandosi all'uomo forte che decide tutto da solo (e allora cominciano i guai per davvero), anche la religione deve avere attraversato un processo di questo tipo.
Un Dio unico non può attribuire svarioni agli effetti di diatribe tra colleghi: deve essere perfetto e prendersi maledettamente sul serio. Infatti ebrei, cristiani e musulmani, che adorano lo stesso Dio unico, lo adorano con tanta serietà che hanno passato la maggior parte del tempo ad ammazzarsi fra di loro. Dio deve essere perfetto, ma deve anche giustificare e legittimare i privilegi sociali
esistenti: impresa impossibile.
Fate conto di far parte di un CPC che osserva la creazione. I CPC sono sempre presenti ogni volta che si esegue un lavoro pubblico. Se in città si scava un buco in una strada per mettere giù una fognatura, una condotta o un tubo qualsiasi, immediatamente si materializza il CPC (Comitato Pensionati di Controllo) che, appoggiato alla recinzione, commenta e valuta se lo scavatore scava bene, se il buco è fatto come si deve, se il tubo è di un diametro adeguato, ecc.
Bene, se uno annuncia di voler creare il primo essere umano che dovrà dare origine a tutta la progenie dell'umanità, e poi vi sforna Adamo, voi CPC cosa direste ?
"Oh bè, devi fare il primo uomo per fargli generare tutti noi... e lo fai maschio ? Sarai anche onnipotente ed onnisciente, Dio mio, ma mi sa che non sei mica tanto furbo, veh..." - tanto più sapendo che nel seguito delle vicende religiose i metodi di fecondazione non convenzionali non mancheranno, altro che eterologa - (e sull'onnipotente ed onnisciente devo rimandarvi ad un prossimo post, sennò la facciamo troppo lunga).
Finchè il capostipite di tutta l'umanità era una donna, e tutte le generazioni a venire erano "carne della sua carne" la storia filava via abbastanza liscia; adesso che si parte da un Adamo si pone un evidente problema.
Come fare a negare alla donna il privilegio di essere creata direttamente da Dio, e renderla solo un prodotto di continuità fisica derivato dall'uomo ("carne della sua carne") ? Occorre un sotterfugio, un escamotage, un qualche cosa che renda Eva un derivato secondario della Creazione Prima di Adamo. Ed ecco che allora una costola può andar bene come una qualsiasi altra cosa, una scappatoia come un'altra per uscire dall'impasse.
Sono le soluzioni arrangiaticce e raffazzonate che contengono i cartelli indicatori della storia.
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Vacci piano col matriarcato e con le dee-madri, vorrai mica farti prendere per un neo-pagano?
RispondiEliminaQui sei andato un po' troppo a ruota libera. Anche quella delle cosmogonie è tutta un'altra storia.